Enciclopedia delle armi - a cura di Edoardo Mori
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Alberto Guglielmotti
VOCABOLARIO MARINO E MILITARE – 1889
Estratto delle voci militari
a cura di Edoardo Mori©

|  A   |   B   |   CA   |   CE   |   D   |   E   |   F   |   G   |   I   |   L   |   M   |   N   - O |   P   |   Q-R   |   S   |   T - U   |   V - Z   |

G

Gabbione
Gabbia grande ove si racchiuggono insieme più uccelli o altri animali. »
Gabbione.« Macchina tessuta di vinchi o salci, e ripiena di sassi o terra per riparo di fiumi, o per difesa dei cannoni. » — Quella maniera di cestone intessuto di vimini, salci, o  schegge di castagno, e simili; di figura cilindrica alto da uno sino a due metri, largo alquanto meno, che riempito di terra e unito con altri simili serve a fare parapetti, trinceramenti, traverse, spalle, argini, e ogni altra opera di campale o murale difesa, specialmente tumultuaria.
a.  Gabbion di trincera, quello che è costruito a disegno, per coprire i parapetti della trincera e delle batterie.
b.  Gabbion fascinato, Quello grande, ben tessuto e pieno di stipa o di borra per riparo al primo zappatore che se lo rotola avanti, quando sbuca carpone dalla trincera, per condurre più avanti gli approcci.

Gaggio
« Pegno, Cauzione di una promessa, di una disfida, di un patto; ma si dice propriamente di cose di guerra, e di cavalleria. » Principal Gaggio, il guanto del cavaliere.
Gaggio.« Soldo o stipendio militare.» Onde Toccare il gaggio, vale, Ricevere lo stipendio o il soldo della milizia.
Gaggio..« Ricompensa. » Quella promessa di premio che si fa a coloro i quali volontariamente entrano nella milizia di terra o di mare. Onde Ingaggiare, ed Ingaggiarsi, valgono, Fare il patto, e Toccare il premio dovuto a chi arruolasi volontario.

Galleria
Galleria, similm.Ogni andare che serve a passaggi coperti o sotterranei dei militari, come sono le vie di comunicazione tra il recinto primario e le opere esteriori di una piazza; gli androni delle mine e delle contrammine, per le quali si va al fornello centrale, volendo accenderlo o sventarlo: galleria di assalto, che si fa dalla controscarpa al pie della breccia per soverchiarla : e quei passaggi che gli antichi aprivano sotterra per isbucare all'improvviso in mezzo alla piazza assediata.
4° Siffatte gallerie si fauno con ogni maniera di artificio, grandi e piccole, di terra, e di muro, coi pilastri, coi telai, colle armadure, coi ponti: e si dicono cosi passeggere o permanenti, come tutte le opere di fortificazione, o di assedio.
Nel Medini: GALLERIA è un condotto di mina, o cammino sotto terra, che esce da un pozzo, e che per un'apertura o larghezza di tre a quattro piedi si avanza sotto il terreno delle opere, ove voglionsi far mine o contromine. Dicesi cacciar l'inimico da una galleria a colpi di granate. Gli assediati, e gli assedianti possono formare sotto terra delle gallerie, che spesso s'incontrano, e che si comunicano le une colle altre; allora quel minatore il qual è più accorto a udire i colpi del lavoro nemico, può contribuire alla distruzione delle opere di esso, ed anche alla morte dei suoi lavoratori, col mezzo di un petardo. Le gallerie di mine non essendo di fabbrica, come lo sono d'ordinario quelle della contromina, non hanno che quattro piedi d'altezza su tre di larghezza.

Gallone
Sorta di guarnizione d'oro, d'argento, o di seta, tessuta a mo' di nastro.
È usato dai militari in più maniere. Al cappello degli ufficiali superiori e generali; al collino della banda musicale, al petto delle milizie scelte, al braccio dei caporali, dei sergenti, dei veterani, e simili. — v.Distintivo.

Galoppo
La corsa più rapida e più concitata del cavallo a spessi salti, in tre tempi, che sono: battuta di pie sinistro, incrociatura di mezzo, e spinta di braccio destro; Secondo il notissimo verso Virgiliano, che ne esprime il suono. 1 pratici distinguono tre specie di galoppo: Unito, Disteso, e Allungato. Quest'ultimo, spinto al massimo, diventa Carriera.
Al galoppo! Voce di comando alla cavalleria perché si metta alla corsa più rapida, e si fa per caricare sul nemico.

Galoppo
Servitore dei soldati. Gente disarmata che seguiva gli eserciti, e faceva servigietti a questo e a quello per basso guadagno coi vincitori, ed alta preda sui vinti.

Gambetto,
Gambetto, Ciascuna di quelle piccole stanghette a molla, che tengono ferme e ritte le fascette del fucile, della pistola, e simili.
Gambetto, Ciascuno di quei ferruzzi che legano la catena al piede del galeotto.

Gambiera
Armadura della gamba. composta di ferro, di rame, di cuoio.
Nel Medini: Armatura della gamba, fatta di ferro, di rame, o di bronzo, e già in uso presso i più   antichi popoli: inventarono  i Carii. Se ne   trova menzione nel I. lib. dei Re, ove è descritta l’armatura di Golia. Alcune nazioni armarono di gambiera una gamba sola, e questa era o la sinistra o la destra, secondo il vario lor modo di   presentarsi   in   battaglia avanti al nemico. 1 Romani legionari portarono per alcun tempo   una   sola   gambiera destra, i Sanniti la sola sinistra; ma si   ha poi dai monumenti, che queste fanterie andarono eziandìo armate  di   due   gambiere. Vennero rimesse in uso dagli uomini d’arme nella milizia dei secoli barbari.

Gambierato
Armato di gambiera. Voce necessaria, parlando dell'antica milizia: per la quale non sarebbe stata buona la voce Coturnato, esprimente calzatura civile, teatrale, e tragica.

Ganascia
Mascella  e fig.le Bucchie della morsa, i Lati della tanaglia, le Mascelle del cane su la pietra focaia, le Sponde della tromba nelle feritoie, ed altre molte.

Ganascine
Colpo dato colla mano nella ganascia.

Gancio
Uncino di ferro, deputato a prendere ed a ritenere alcuna cosa. Ve n'ha di molte maniere per l'artiglieria, per l'architettura militare, e per la marina.
Gancio di artiglieria.Ciascun di que' raffi che servono agli affusti, ai carri, ai proietti, ai fornimenti per trasportarli, fermarli, o moverli. Quindi i Ganci semplici, doppi, dentati, a forca, a punto dritta o rovescia, o inarcata: Ganci di volata, di ritirata, di ritenuta, di braca: Gancio per la zappa, per la pala, per la lanata, per la secchia, per la catena, e simili.
Gancio di architettura militare.A rastrelliera, per reggere le armi sul muro: In asta, per afferrare da lungi: Da Trincera, per maneggiare i gabbioni: Gancio impernato, per chiudere portelli, e simili.
d.E dalle forme sue, a Denti, a Mulinello, a Becco, a Bottone, a Esse, a Punta, a Forca, a Doppio, a Tre branche, a Chiocciola, a Tallone automatico.

Ganghero
Specie di arpione o cardine, fatto con due ferri inanellati insieme, per congiungere i coperchi delle casse, degli armari, e simili arnesi, che sopra essi" si volgono.

Garbo
b. Garbo maestro, o Delle anche, o Di riempimento, o simili, valgono Modelli del quinto e baglio principale, delle anche, e delle altre parti nominate.
 e. Riga dei garbi, che dicesi pur Centina, Brusca, Arco, Forma, e Frasca, sono Strumenti dei costruttori per garbare te curve: e la descrizione sani a queste voci speciali.
d. Dare il garbo, e Gittar garbi, valgono Modellare, disegnare, e comporre il sesto e le curve del naviglio, secondo lo intendimento.
Garbo, altresì, Term. di armaiuoli per il Sesto e modello dell'Acciarino, Noce, Cartella, Cassa, e simili.
Garbo, pur Term. di artigl.per il Modello e sesto dell'affusto, della Capra, Coscie, Aloni, Scannelli, e simili.

Garitta
Garitta, derivata da Guardia e Guardietta. Ciascuna di quelle torricelle di legname, che si mettevano nei luoghi alti delle fortezze e dei bastimenti militari, per tenervi riparatala sentinella. — In somma quel che ora diciamo Casotto, v.— Alcuni vorrebbero chiamarla Gabbia: ma questa voce sta per Vela tra marinari, e tra soldati vai Prigione: Casello e Casino, saranno per lo meno stanze di abitazione. Veletta è il luogo alto a bordo, donde si può guatare; Vedetta la persona che guata. Resta Garitta per esprimere ciò che si cerca, cioè lo stambugio di riparo alla sentinella.
Garitta, altresì. Ciascuna di quelle centine di faggio, messe in arco, per formar la volta della camera di poppa sul ponte delle galere, che poi si copriva di incerata e tendale.
Garitta, ancora, L'armatura di parapetti posticci e tumultuari, messi sugli alberi e sui castelli del naviglio in procinto di combattimento.

Carosello
« Carrosello. » v.Garrése,  Term. cavali.La parte più alta tra le due spalle equine, alla radice del collo.

Garretto
Carrétta, e Garétto. « Quel nerbo a pie della polpa delle gambe che si congiunge col calcagno. »
Tagliare i garretti.Rendere inutili i cavalli.

Garzone,
Garzone, diciamo, il Fante di ogni maestranza.
Garzone, dicevasi il servo del cavall’armato che seguiva il cavaliere per governare il cavallo, e pei servigetti del campo e della tenda.

Gattaiuola, « Buca che si fa nell'imposta dell'uscio o simili, acciò la gatta possa passare. »
Gattaiuola. Term. mil.La Postierla, e le Sortite secrete delle fortezze.
Gattaiuola, Passaggio del codardo. — v.Buco.

Gatto
Gatto. Term. archeol.Macchina murale degli Italiani, nel medio evo, per accostarsi copertamente e battere muraglia e piazza nemica. Pensate di legno, lungo magazzino sopra basse ruote, fasciato di ferro e di cuoio, contro i proietti e contro il fuoco: a tergo la porta, ai lati le feritoie, innanzi il portello donde usciva ciondolone la testa del trave ferrato, la cui coda pur ciondolava addietro dalla porta. Dava vista dal quadrupede, quando striscia quattone per accostarsi, e d'un salto ghermir la preda.
Gatto. Term. di ingegn. vale, lo stesso che Berta, v.
7° Rampin di gatto.Strumento di bombardieri per riconoscere le caverne e difetti che potessero essere nell'anima delle bocche da fuoco: sono tre o quattro rebbi elastici intorno alla gorbia di un'asta; essi scoprono le caverne nell'interno; perché se ve n'ha, vi intoppano.
Nel Medini: gatto, strumento di. ferro con tre o quattro rebbi, o tentacoli elastici, disposti intorno ad una gorbia, in cui si adatta un'asta di legno, sulla quale sono traversalmente segnate le misure del piede parigino o del metro. Usasi d'introdurlo nell’anima delle artiglierie, per riconoscere le caverne risaltate dal getto, ed a quanta distanza esse si trovino dalla bocca del pezzo.
Gatto dei foderi di ferro, Gancio retto ed appuntato , il quale si introduce  nei foderi, dove dimenandolo si viene a riconoscere , se essi sono stati o no fabbricati d' un solo pezzo.
Gatto delle canne da schioppo,Specie di stella di ferro coi raggi aguzzi, ed innestata pel centro, colla quale gli armaiuoli riscontrano le camere nell' anima delle canne da schioppo.

Gattuccio
Gattuccio, Sciabola da zappatori colla sega sulla costola.

Gavaina
Grossa tanaglia da lavorar grossi ferri.

Garello
Term. di art. Carbone.Ciascuna delle quattro parti, o quarti, che uniti insieme, formano tutto il cerchio della ruota dei carri, dim.di Gavio.
Gavetta
Gavetta. Term. mil.Unione di alquanti soldati a pie o a cavallo per qualche fazione determinata. Dura ancor la voce tra le Guardie nobili di Roma, i quali chiamano Gavetta, il Gruppo di sette cavalieri che vanno insieme di guardia all'anticamera, o scorta del Papa.
Gavetta. Term. mar.La riunione di sette marinari che mangiano insieme alla stessa scodella.
Gavetta. Term. mar.La stessa scodella, per lo più di legno, intorno alla quale si raccolgono a mangiare ordinariamente sette marinari.

Gavettone
Doppia riunione di marinari ad una sola gavetta.
Gavettóne, Doppia divisione di guardia, che si costuma dai marinari per equo riparto di fatica e di riposo. Si chiama primo e secondo Gavettone, dalle quattro alle sei, e dalle sei alle otto del mattino. Così le sei guardie di giorno e notte diventano sette, numero caffo: altrimenti dovrebbero sempre stentare di mezzanotte le medesime persone. Potrebbesi ciascun gavettone chiamare anche mezzo quatto, o mezza guardia: perché ciascuna di quattr'ore.
Gazzerino, e Gazzarrino
Detto di Giaco di Camaglio e simili, vale A maglia schiacciata (aggettivo).

Gendarme
Soldato del buon ordine, a piedi, o a cavallo. Il nome è composto delle due parole Gente ed Arme, che nell'antica milizia italiana era usato a significare Soldato ben armato, e principalmente di cavalleria, e per lo più nobile. Ora in Italia dicesi Carabiniere.

Gendarmeria
Corpo di soldati a piedi e a cavallo, istituito per vegliare alla pubblica sicurezza, e per mantenere in ogni luogo il buon ordine, e l'autorità della logge. Questa milizia scelta rappresenta la magistratura civile, congiunta con la forza militare; ed è stata nel presente secolo sostituita con molto vantaggio alle sbirraglie, ed alle famiglie dei bargelli. Essa va distribuita nelle province, nelle città, e nei comuni per compagnie e per brigate, le quali fan pattuglie di giorno e di notte, scorrono le strade, corrispondono tra loro, ed assicurano da ogni insulto di malfattori i pacifici cittadini. Ora in Italia si chiama la benemerita arma dei Carabinieri.
La Gendarmeria, in tempo di guerra, ha il carico della polizia del campo, la guardia dell'alloggiamento principale, e la sorveglianza sul paese occupato.

Generale
Generale, come add., si dice di quell’ ufficiale che è nella sua classe il supremo: e deve vedersi a suo luogo dichiarato, sotto la rubrica del nome sust., cioè: Capitan generale, Auditore, Cappellano, Collaterale, Colonnello, Commissario, Contatore, Foriere, Luogotenente o Tenente, Mastro di campo, Maggiore, Pagatore, Prevosto, Provveditore, Quartiermastro, Sergente, Veidore, Uffiziale, e Vicario, che tutti talvolta pigliano l'aggiunto di Generale.
Generale, add.in forza di sust.Quella specie di chiamata, fatta col tamburo o colla Tromba, alla quale devono rispondere immediatamente tutti i soldati o i marinari, e mettersi di presente sotto l'armi.

Generale
in forza di sust. Colui che è il comandante superiore di un esercito o di un'armata;  Ve ne furono, e ve ne sono dei maggiori e dei minori, con diverso grado, ordine, e giurisdizione.
Generale, titolo nuovo del secolo XVI: prima dicevamo Capitano : tanto se fosse eletto dal popolo nei comizi del comune, quanto se venisse chiamato e condotto tra i venturieri. Il Capitano aveva amplissime facoltà, più dei moderni Generali; esso dava le patenti agli ufficiali, le promozioni, i premi, le pene; faceva la guerra a suo talento; è non aveva altro freno che la sua onestà.
3° I generali, dei tempi moderni ascendono a questa altezza e per anzianità e per meriti: sono nominati dal Governo con brevetti ministeriali, ricevono istruzioni precise, e restano soggetti ai consigli di guerra, dove chiamati hanno a dar conto delle opere loro. Essi per Io più si distinguono nelle seguenti categorie, cioè:
a.  Generale di brigala, Brigadier general, e in alcuni luoghi Maresciallo di campo, e Maggior generale, Colui che comanda ad una brigata: cioè due o più reggimenti uniti insieme.
b.  Generale di divisione, Colui che comanda a due o più brigate unite insieme. Si dice anche Tenente generale.
e. General comandante di corpo, detto anche Capitan generale, Colui che comanda due o più divisioni unite insieme.
d. Generale in Capo, detto pur Generalissimo, Colui che è supremo capo delle armi in uno stato, o in una guerra, che comanda a tutti gli altri generali. Dignità che in altri tempi non si conferiva che ai principi del sangue.
Generale della fanteria, della cavalleria, dell'artiglieria, del genio, e simili, Quegli che comanda una brigata, o una divisione di dette armi, o che da quelle è passato a comandare un esercito o un corpo di esso.
Generale delle galere, già dicevasi, Quegli che comandava l'armata navale, composta di vascelli da remo, e di navi armate in guerra per seguirli. Era ufficio di grandissima importanza, si conferiva ai maggiori principi, ed era il supremo grado nella marineria.
Generale di mare, oggidì si dice Ammiraglio, che comanda l'armata; Viciammiraglio, che comanda la prima divisione; Controammiraglio che comandala seconda, o la squadra, Retrammiraglio alla coda.

Generalissimo
« Il primo e sapremo capo degli eserciti o delle annate. » Colui che comanda a tutti gli altri ufficiali generali. Alta dignità che non si conferiva se non a Principi del sangue.
Generalizio. agg: Si dice delle cose attenenti al Generale, come delle insegne, delle divise, degli onori, dell'alloggiamento, degli ordini, e simili.

Genio
Genio militare.L'ingegneria militare, e il corpo che la professa. — Sempre vi sono stati, negli eserciti e classi antiche, matematici, architetti, metatori, macchinari; come Archimede a Siracusa: e costoro, tra nostri maggiori dell'età di mezzo presero, il nome di ingegneri. Da tale ingegneria surse in Piemonte due secoli fa il corpo del Genio, per opera di Carlo Emmanuele II: e da indi in giù, fino a noi, in tutti gli atti ufficiali con questo nome si chiama il Corpo, cui è affidata l'architettura e l'ingegneria militare di piazza e di campo; né conviensi a chicchessia, per ragioni sofistiche, chiamarlo altrimenti.
a.  Il Genio, dei grandi artisti italiani, all'epoca del risorgimento, scopri l'arte della fortificazione bastionata, formulò i precetti, e diffuse la nomenclatura in tutta l'Europa. Basta ricordare i Sangalli, il Martini, Michelangelo, il Tartaglia, il De Marchi; e tutta quella nobile caterva di nomi cosi noti per merito, e tanto copiosi per numero, che di una sola metà potrebbe illustrarsi tutto il resto del mondo civile.
b. Il corpo del Genio, si compone di Ufficiali che professano l'arte e la scienza della fortificazione murale e campale, e di tutte le attenènze: si aggiungono sergenti e bass’ufficiali, che sotto la direzione dei primi misurano, disegnano, scandagliano, levan di pianta: e si rinforza di soldati zappatori, minatori, picconieri, pontonieri, i quali aprono, spianano, murano, fortificano, costruiscono, scalzano; attendono alle strade, ai telegrafi, alle ferrovie, agli areostati; e dan mano a tutti i lavori di difesa, e di offesa.
e. Il corpo del Genio, ha i suoi generali, colonnelli, capitani, sottufficiali, e soldati, messi a compagnie, a battaglioni, ed anche a reggimenti, come ogni altra milizia.
d. Il Genio, ha più numeroso lo Stato maggiore che la bassa forza: perché in questo corpo si ha bisogno più tosto di teste che di mani. Gli operai manuali si trovano e pigliano ovunque al bisogno, anche dagli altri reggimenti.
e.  Gli ufficiali del Genio, sono distribuiti nelle varie fortezze e piazze d'armi per i lavori occorrenti al mantenimento delle fortificazioni e delle caserme.
Corpo del Genio navale, si chiama ai nostri giorni L'Unione di tutti gli ufficiali, ingegneri, costruttori e maestranze, cui è affidata la costruzione dei bastimenti da guerra. Si compone di Ispettori, Direttori, Ingegneri, e Costruttori, che hanno grado di ammiragli, colonnelli, capitani, e via via.
Genio civile, Nome collettivo di quelli architetti ed ingegneri, cui sono affidati i lavori pubblici delle strade, dei ponti, dei fiumi e dei porti, delle foreste, delle miniere, e di ogni altro servigio di statica ed idraulica.

Gente
Moltitudine d'uomini. » Quantità di soldati o di marinari.
a.  Gente di spada, si chiamavano le milizie imbarcate di fanteria.
a.  Gente, da fazione, d'arme, di guerra, di ordinanza, eletta, cappata, spedita, prestante, da cavallo o a cavallo, a pié o da pié, vale Soldati delle dette qualità.
b.  Gente d'arme, è sovente adoperato da buoni scrittori nel significato di buoni soldati, e scelti, e ben armati, specialmente a cavallo. Indi si è formata la voce moderna Gendarme, e Gendarmeria.
e. Apprestar gente.Far soldati, Scriverli, Radunarli, Assoldarli.

Gentiluomo
« Uomo nobile. » 2° Gentiluomini di poppa, si chiamavano in tutta la marineria italiana, Quegli ufficiali che erano i primi dopo il capitano, e talvolta ne facevano le veci. Perché, non essendovi allora l'uso né dei tenenti né degli alfieri, introdotti sul mare non prima del secolo XVIII, lo Stato maggiore si componeva del Capitano o Sopraccomito, e di due o quattro Ufficiali, chiamati Nobili o Gentiluomini di poppa. Il loro posto era alla poppa, e alla mensa del Generale o Capitano.
Gentiluomini d'artiglieria, si chiamavano al modo istesso i tenenti di quest'arma, prima che fosse ridotta a reggimenti.
Gentiluomini della Casa, o del Generale, si chiamavano in terra e in mare quei giovani venturieri, che per vaghezza d'imprese, e per apprendere l'arte della guerra, seguivano in camerata il Generale, e ne difendevano la persona. Di essi si leggono fatti di straordinario valore.

Gettare e Gittare.
Gettare, parlando di artiglierie, vale propriamente Versare nelle forme già preparate il metallo liquido. Si fonde alla fornace, si getta nelle forme: quantunque talvolta si scambi l'un verbo coll'altro.
Gettare, significa altresì Scagliare, Trarre: onde si dice Gittar quadrelli, Gittar bombe, e simili.
Gettare il ponte, Mettere barche pali, tavole, e quanto occorre per passare coll'esercito sopra un fiume, un corso d'acqua, e sopra un precipizio.
Gettare, fig.S'adopera nella milizia per mandare con somma rapidità una mano, un corpo, una squadra in alcun luogo separato dal resto dell'esercito o dell'armata.

Gettarola
Specie di giavellotto marinaresco da lanciare a mano.

Gettata, e Gittata
Gettata, Quella terra che si trae dalla fossa nello scavarla, e che si leva sull'uno o sull'altro orlo di essa, secondo le difese per le quali è cavata.
Gettata e Gittata.La Distanza alla quale giugne il proietto di ogni arma da lancio e da fuoco. Onde diciamo a Gittata di mano, di pietra, di fucile di pistola, di cannone, e simili: cioè, Quanto è la distanza alla quale si può spignere il proietto di dette armi. — E si noti la diversità tra Gittata, Portata, Volata, Traiettoria, Fuoco, Tiro, Colpo, e Passata. 4° Per le misure delle speciali Gettate. — v.Velocita e Palla.

Gettatore, e Gittatore
Gettatore. Fanfani.« Fonditore. » Colui che negli arsenali getta il metallo liquido nelle forme per farne artiglierie o altri strumenti militari. Fonditore è colui che fonde; può essere l'istessa persona del Gettatore, ma non è l'istesso ufficio, né il medesimo significato delle due parole.

Ghianda
Ghiande missili, chiamavano gli antichi Quelle pallottole di piombo, in forma ellittica, che, scagliate dai frombolieri colla fionda, portavano scritto il nome del fiondatore, le imprecazioni al nemico, o altri motti arguti e brevi. Pete culum.
Ghiande, furono dette altresì Le pallette della mitraglia, ed anche le palle dell'artiglieria grossa e minuta, massime dai latinisti, oratori e poeti, che cantavano : Nitrato pulvere glandes.

Ghiazzerino
« Ghiazzarino: Arme antica di dosso, come Piastrino, Giaco, e simili. » propr.Armadura di maglia schiacciata.
Maglia ghiazzerina, Quella maglia di ferro che era battuta, schiacciata e fatta a mo' del Ghiazzerino.

Ghiera
« Viera. Cerchietto di metallo che si mette intorno alla estremità o bocca di alcuni strumenti, acciò non si aprano o fendano. » Perché non si disgiungano quelle parti che si vogliono tener unite. Indi le Fascette del fucile, il Bocchin del fodero, il Cerchiello della impuguatura, le Buccole degli alberi, e pennoni, massime alle punte, ed alla testa del timone, diconsi Ghiere.
Ghiera.« Una specie di dardo o freccia antica. » La non specifica le qualità particolari di quest'arma: ma dagli esempi ivi citati del Villani e del Morelli, e dalla sentenza del Grassi, si può conchiuder per Arme in asta col ferro affusolato, e gli uncini alle costole. In somma quello stesso strumento che, appunto per la ghiera, fu chiamato Alighiero dai marinari nostri, assai prima di Dante.

Giaco
« Arme di dosso, fatta di maglie di ferro concatenate insieme. » Maglie fìtte, contro il pugnale e le armi insidiose, si portava sotto alle altre armi, ed era di più maniere, pur di piastra.

Gialda
« Sorte d'arma antica, della quale si è perduto l'uso e la cognizione.» Ne parlano le Cronache sin dal secolo xiii. A me sembra Lancia lunghissima e sottile di cavalleria leggiera.
Nel Medini: Una lancia d' asta lunghissima adoperala talvolta dai balestrieri a cavallo, i quali erano chiamati più particolarmente Gialdonieri nell’ antica milizia italiana.

Gialdoniere
« Soldato armato di gialda. » A cavallo, e di antica milizia.

Giannetta
« Specie d'arme in asta. » Lancia corta e leggiera, propria degli ufficiali. Si ricorda sino al 1469
Nel Medini: Una lancia leggiera e manesca, della quale andavano armati i cavalli leggieri di Spagna, chiamati perciò Giannettari. Chiamossi pure, ma più tardi, con questo nome quello Spuntone o Serpentina che portavano gli uffiziali delle fanterie.
Giannetta.« Certa bacchetta, per lo più di canna indiana, o simile, che portano in mano gli ufficiali della milizia. » Simile alla Sergentina.

Giannettario
« Soldato antico (spagnolo) che portava l'arma chiamata giannetta. » Soldato di cavalleria leggiera, armato di lancia manesca.

Giannizzero
« Soldato a piede della milizia del Gran Turco. » Soldato scelto di fanteria nella guardia ottomana. Amurat nel 1362 istituì questa milizia, allevando alle armi i fanciulli cristiani, fatti turchi a forza. Esso e i successori dieronle molti privilegi: divenne scala alle maggiori dignità. Prestanti di animo, di corpo, e di armi; destri col moschetto, colla sciabola, colla pistola; seguivano in guerra il Sultano; e in pace guardavano il palazzo e i luoghi più gelosi dell'imperio. Un' Agà capo del corpo; compagnie (Ode) di ducento teste, crebbero sino a cento sessanta mila. Ebbero il pregio, e i difetti degli antichi Pretoriani: disposero sovente a lor talento dell'imperio. Mahamud nel 1826 disciolse e sperperò questo corpo che non è più risorto. 2° Giannizzero, dissero buoni scrittori del secolo xv, e xvi, per Soldato scelto, massime del mercenario e svizzero, alla guardia di principi.

Giavellotto
« Sorta di dardo. » Ferro di tre lati, che si scagliava a mano, e talvolta con materie incendiarie allacciatevi.

Giberna
Taschino di cuoio, infilato nella cintura, dove il soldato porta le cartucce ed i fornimenti del fucile. — v.Cartuccièra.

Ginocchiello
« Piastra dell'armatura difensiva del ginocchio. »
Ginocchiello, Pezzo come di stallone alla corda della balestra per caricarla premendovi di forza col ginocchio. Indi Balestra a ginocchiello.
Ginocchiello, Pezzo di legno o metallo snodato ad angolo come il ginocchio.
Ginocchiello, Quella parte del parapetto da batteria, che si alza dal piano della piattaforma sino alla tromba della cannoniera: cosi detto dall'altezza sua, che non oltrepassa quella del ginocchio di qualunque artigliere.

Ginocchio
a.ginocchio a terra ! Comando militare che si eseguisce ponendo in terra il ginocchio destro, piegando il sinistro, posando l'arme colla sinistra, e portando la destra alla visiera, in atto di venerazione.

Giocare
Giocar d'armi.  : « Fare gli esercizi militari. » Gareggiare di forza o di ingegno nel maneggio delle armi. Indi Giocar di spada, di bastone, di stratagemmi, e anche di autorità, valgono, Adoperare la forza, l'ingegno, l'autorità, la spada, e simili: Schermire, Imporre, Aggirare.
Giocare col cannone, o Farlo giocare, valgono, Mettere in opera le offese dell'artiglieria, Spesseggiare coi tiri: e cosi Mettere in opera la mina, il brulotto, la torpedine, ed ogni altra macchina di guerra.

Gioia
Gioia. Term. artigl. Galileo, Botta.Quel rinforzo di metallo che circonda la bocca del pezzo a modo di cornice dalla parte esterna. — Indi pur Gioia della culatta, Quel simile rinforzo e cornice della medesima. — E Raso delle gioie, Quella linea retta che tocca la sommità delle due.

Giornale
Giornale di campagna, Quel quaderno nel quale gli ufficiali, a ciò deputati, registrano i fatti più rilevanti, occorsi nella campagna, nell'assedio, nella difesa, e simili.

Giornea
Giornèa, Antica sopravveste militare da coprire petto e dorso, con le insegne del capitano, o della parte.
iornea, Sopraccamicia, o Vestimento che usano i soldati e i marinari in certi lavori per nettezza della persona, e per risparmio della miglior divisa. Dicesi pur Sopravveste, Guarnacca, e Camiciotto.

Giostra
« Armeggiamento con lancia a cavallo. »
Giostra. Manuzzi e Villani.Combattimento tra pochi. In questo senso è un genere subalterno di Armeggiamento, per lo più fatto a fine di esercizio, di festa, di bravura, o di comparsa.
La giostra, secondo specie e varietà, dicesi Aringo, Agone, Carosello, Tornèo, Quintana, Saracino, Barriera, Bagordo, Carriera, Caracollo, Lizza, Steccato, Biordo, Fola, Broccato, Lotta, Torniamento, Scherma, Gualdana, Quadriglia, Naumachia. Oggi si usa la Mostra, Rassegna, Parata, Spalliera, Esercizi, Evoluzioni, Manovre, Regate.
Giostra, per estensione, Armeggiamento di schermidori e lottatori contro gli animali, come sarebbe la giostra dei tori.
Giostra, fig.Astuzia di burla o di beffa fatta altrui.

Girandola
« Ruota composta di fuochi artificiali, che appiccandovi il fuoco gira. » Famose nel mondo le Girandole romane, di che si hanno in molti libri descrizioni e disegni di bellissima comparsa.
Girandola, per abuso chiama il Botta (1°, 125.) quel che tutti dicono Mostravento, Banderuola, Pennello. Esso traduceva alla lettera il francese Girouette.

Girare,
Girare sul proprio asse, si dice del Capofila quando la schiera si volge intorno a lui,che sempre di fronte, non muovesi dal sito; e colle piante strette volgesi intra sé, mettendo appena piede innanzi piede. 7° Girare sui fianchi l'inimico, si dice di Quella evoluzione militare per cui, trattenendo l'avversario di fronte, si distendono le ali proprie per riuscirgli alle spalle, quando mostrasse i suoi fianchi, o l'uno di essi, men guardato.

Girella
Girella, La stelletta dello sperone.

Girello
Girello.« La falda che cingeva gli uomini d'arme sopra l'armadura.»
Girello, Fuoco d'artifizio.

Girifalco
Girifalco.Nome appropriato di un pezzo antico di artiglieria, il cui posto era nella classe delle mezze colubrine, come maggiore e più lungo d'un Sagro.

Giubba
Veste che in antico si tenea di sotto: ma oggi si porta anche di sopra; ed è nome acconcio per Quella casacca, che portano soldati e marinari.

Giubilare
Giubilare.Dispensare alcuno, esentandolo dal servizio, senza togliergli lo stipendio. Fare che altri goda senza fatica, ed è premio dei veterani benemeriti.

Giusarma
« Sorta d'arme in asta ». Dicevasi quasi Doppia arma, perché portava duo lame, acute e taglienti.

Gladiatore
Colui che combatteva col gladio nei pubblici spettacoli.
Gladiatore, Può dirsi di ogni altro Accoltellatore, e Sicario.

Gladio
Arma romana di grave armatura per ferire da presso di punta e di taglio. Lama larga, punta acuta, due tagli, e non più lunga di due spanne. Proprio della fanteria legionaria il gladio, come della cavalleria l'ense: ed era simile alla Daga moderna. Dicesi anche Ghiado, e Coltellaccio.
Il gladio, era pur arma dei combattenti nel circo, per ciò stesso detti Gladiatori.
A Gladio, ed a Ghiado, modo avv.co' verbi Ferire, Uccidere, Morire, significa Di coltello.

Globetto
dim.di Globo. Si usa di vetro con suoi tubolini per le spolette delle torpedini.

Globo
Globo milit. vale.Una mano di soldati, staccata dal resto dell'ordinanza. I Romani nel principiare della battaglia, o nel calore della medesima, sovente lanciavano di questi globi per assalire il nemico nei fianchi ed alle spalle.
Globo, dicesi ancora L'ordinanza di soldati in cerchio per difendersi intorno da ogni parte.
Globo, nell'artiglieria si chiama in genere ogni palla da cannone e mortaio, ed ogni proietto.
Globo, specialmente, Quella palla di bronzo determinata a peso e misura, che si caccia dal mortaio detto Provino o Provetto, col quale si sperimenta la forza delle polveri da guerra.

Globulo
Globulo, Ciascuna di quelle enfiagioni o cavità che le bollicine aeriformi lasciano talvolta nei metalli fusi a discapito di perfezione.

Godendardo
Mazzaferrata di cavalli flamminghi, cosi detta da coloro pel God, e Dag: Buongiorno! Coll'istesso fraseggio quei nostri amiconi chiamavano l'istrumento, e accoccavano il colpo mortale.

Gogna
Gogna, fig.Ferro che tiene sospeso il mastio nella forma per produrre il vuoto nell'anima delle artiglierie alla fusione.

Gola
Gola. fig.La scanalatura per dove passano i cavi di manovra nelle pulegge, paranchi, rabazze, e simili.
Gola. Term. mecc.La parte interna di fabbrica, costruzione, o macchina per dove passa checchessia. Quindi la Gola del fornello, del fumaiolo, del tubo, e simili.
Gola del baluardo, L'apertura interna, per la quale si entra nella sua piazza. La precisa linea è tracciata dal prolungamento delle due cortine contigue: quindi la Gola viene a linea retta nel caso di bastion piatto; ed in ogni altro caso viene spezzata con due rette, che diconsi Semigole, regolari o irregolari, secondo che sia il baluardo simmetrico, o no.
Gola d'architettura.Modanatura concava, che svolge l'ornato tra due denti e listelli.
Gola di costruzione, Rinforzo interno alla prua per legare solidamente la ruota e le giue coi quinti corrispondenti. Ciascun ponte ha la sua gola.
Gola. Term.topog.Passaggio angusto tra monti. Luogo per dove gli eserciti sfilano lenti, e cauti. Dicesi pur Serra, Stretta, Forra.

Goletta
Goletta, Quella parte del vestito di dosso, che copre il collo.
Goletta, Quella parte dell'armatura snodata sotto all'elmo, che copriva il collo.

Gorbia..Piccolo ferro conico e forato, Del quale si mette il pie del bastone, come in un calzuolo. Il ferro o puntazza al pié delle lancie, o bandiere, per ficcarle ritte in terra.

Gorgiera, « Collaretto di tela finissima o bisso increspato attorno al collo.
Gorgiera, Armadura difensiva degli uomini d'arme, intorno al collo.
Gorgiera.Distintivo che gli ufficiali di alcune nazioni portano al collo per segno che son di guardia o di fazione. È un piastrino di metallo, fatto come mezzaluna.

Gragnola, e Gragnola
Gragnola, fig.Una quantità di piccola metraglia dentro sacchetto o scatolina, colla quale si caricano talvolta i tromboni, e gli obici per tirare nelle file del nemico vicino.
Gragnola, fig.si dice Una quantità di proietti minuti, che piombano terribili, fitti, e spessi.

Grammaestro
Grammaestro dell'artiglieria, si chiamava nel cinquecento, quell'ufficiale generale che aveva piena e intiera sopraintendenza su tutte le cose e persone appartenenti all'artiglieria, quando l'arma non era ancora ridotta a reggimenti.

Granata,.Quella pallottola vuota di artiglieria, dentro alla quale si mette la carica di polvere.perchè, giugnendo al segno, scoppi, e porti rovina tra i nemici. — Il nome è italiano, l'etimologia intima, e le prime notizie domestiche. Da Rimini il Valturio, stampato a Venezia nel 1473, parla di: « Palle di ferro bugie et cariche da « gittare coll'artiglieria. » Montecuccoli di esplodenti granate cariche, che si cacciavano coi petrieri e coi cannoni. Il Baldinucci parla di un pezzo grossissimo e famoso, chiamato Cacciadiavoli, opera di getto del Bontalenti, la cui gran palla, essendo vuota, portava seco il fuoco  e scoppiando faceva grande strage. Nel 1557 a Cuneo,contro Francesi, furono usate le granate reali a mano e col cannone, e fecero grande effetto.
Le Granate, in principio si accendevano e si scagliavano con la mano, e i soldati da ciò furono chiamati Granatieri. Si è adoperata eziandio la fionda, e talvolta la carabina tirandole accomodate sulla cima d'una bacchetta. Sin dai primi tempi si lanciarono coi petrieri e coi cannoni, poscia cogli obici, appresso col cannonobice. Allora avevano figura rotonda e si mettevano ritte sul tacco. Ora han preso forma ogivale; e tanto terribile in terra e in mare per dimensioni enormi, infino alla tonnellata nel pezzo da cento, e per innescatura fulminante e spoletta graduata a tempo, che portano dove si voglia la strage e l'incendio.
Granata a due fuochi, Quella che era allumata due volte: prima alla spoletta sua, poi alla vampa del pezzo che doveva lanciarla. Maniera incerta e pericolosa, che andò in disuso, quando si ebbero guarnite le spolette di stoppini penzoli, che pigliavano fuoco allo sparo.
Granata a mano, dicevano, Quella di ferro, ed anche di vetro grossolano, cui il soldato dava fuoco col miccio, e la scagliava pur di sua mano nella folta dei nemici.
Granata da ramparo, Quella che si faceva rotolare dentro un truogolo, dall'alto del parapetto o della breccia, sino al fosso contro gli assalitori.
Granata reale, Quella di maggior grandezza, simile a piccola bomba, senza maniglie, che si tirava eoll'obice o col cannone.
Granata incendiaria, Quella che oltre allo scoppio accende e mantiene il fuoco e la fiamma. Sono caricate con un miscuglio di polvere, di canfora, di clorato potassico, bagnate di petrolio e olio di lino. Ne ho vedute le prove a Malta, che scoppiavano, ardevano e bruciavano anche sull'acqua del mare.
 8° Granata, e sue parti, Sfera, Cilindro, Pareti, Fondo, Anima, Punta, Bocchino, e Spoletta.
Granata nel pezzo! Voce di comando per caricare il proietto.

Granatiera
Ter.  mil.Tasca di cuoio da portar granate.
Granatiera, Compagnia di soldati granatieri.

Granatiere
Soldato scelto, che, al tempo della sua istituzione, lanciava granate a mano. Oggi i Granatieri sono soldati scelti, tratti dal fiore dei reggimenti e messi alla testa dei battaglioni per guida ed esempio ai gregari. Si suppongono prestanti di bravura, di costume, e di corpo: e vanno distinti da spallini e passamani rossi, e da alcune piastrine rappresentanti la granata in fiamme. Ogni battaglione aveva la sua compagnia, che in ordinanza di battaglia teneva la destra. Nei combattimenti assalivano i forti, le brecce, le batterie, ed erano i primi in ogni pericolosa fazione. Talvolta se ne fecero formidabili corpi, togliendoli ai loro battaglioni. I regolamenti variabili portano il resto del presente e del futuro.

Granatina, e Granatino
« Piccola Granata. »

Granchi
Medini: Si chiamano granchi quei ferramenti ripiegati a gancio, apposti alle facce esterne delle cosce, ed agli aloni degli affusti da campagna per uso di reggerne le manovelle ed il calcatoio-scovolo.
Gli affusti da posizione hanno tre di questi Granchi ; due sono a punta, ed uno di essi è apposto verso la centinatura della coscia sinistra ; ha questo granchio una feritoia, per cui si fa passare un chiavistello, e serve a reggere dall' uno dei capi le manovelle, ondeché dicesi Granchio porta-manovelle; il secondo di questi granchi trovasi verso la fronte della coscia destra; esso non ha feritoia, e regge da un capo lo scovolo, onde vien detto Granchio porta-scovolo; il terzo in fine è fatto sottosopra a guisa d' una forchetta ; esso è apposto dalla medesima parte di quest' ultimo verso la centinatura, e chiamasi Granchio a forchetto, e regge 1’altro capo dello scovolo.
Gli affusti da battaglia non hanno che due di questi granchi, ambo apposti sulla faccia esterna dell'alone destro; il Granchio verso la fronte è una punta con feritoia, l'altro verso la centinatura e a forchetta: reggendo tutti e due lo scovolo, e le manovelle, diconsi perciò anche con nome generico Granchi porta-armamenti.

Granguardia
Term. mil.Quel luogo principale dove i militari fanno stazione centrale. Si distingue la Granguardia di piazza da quella di Campo; e ambedue si distinguono dal Quartier generale.

Granitolo
Crivello di pelle o di bandone pel quale si fa passare la pasta della polvere di guerra per ridurla in grani più o meno fini, secondo sua specie.

Grano
Grano, Quella massetta di metallo entro la quale si apre il focone dell'armi da fuoco.— Onde Fare il grano, Rimettere il grano, e simili, diconsi del fare il focone, o del rinnovarlo quando sia troppo allargato, o consunto dal tempo e dall'uso. Talvolta il grano e la sua massa si mette a vite; e nelle armi di lusso è d'oro, d'argento, o di platino. Nelle artiglierie è di rame, perché meno fusibile del bronzo, e meno soggetto alla ruggine, al guasto, ed al consumo. E in figura di fuso, si mette a vite. II traforo del grano si chiama Focone; l'estremità inferiore, Cono; la superiore, Dado: questo fa presa col Voltamaschio, e si invita nella spirale.
Grano d'orzo, Strumento tagliente fatto a tre facci e di punta ottusa per uso di trapanare. Lo chiamano anche Treppunte, e si adopera come scalpello e saetta da banco.
Grano d'orzo, altresì, Quel pezzo di costruzione a triangolo che si caccia per riempitura nel vuoto di altri due pezzi. Specialmente servono a rimpinzare gli alberi composti.
Grano, dicevasi, l'Infima frazione di peso nella libbra romanesca. Grani 24 facevano un Denario; denari 24 un Oncia; ed oncie dodici, una libbra; dunque uguale a Grani 6912. Un Grammo metrico é uguale a Grani romaneschi 20,385; e il Grano uguale a Grammi 0,0490.

Groppa
Grappa, Spranga di ferro ripiegata dai due capi, che serve a collegare insieme         muraglie, pietre, legnami, pezzi di costruzione, e simili. — v.Impiombare.

Grappariglia
La gara e contesa che si fa tra più persone a chi può avere il più di cose gettate da altri. Voce di militari al sacco.

Grappino
Grappino da bombe, Uno degli armamenti del mortaio, fatto per uncinare ambedue le maniglie della bomba, e trasportarla, ancorché carica.
Grappino mascellare, Quello formato a tanaglia, di bocca aperta e concava, per afferrare le palle roventi, e cacciarle nel pezzo.

Grappolo
Grappolo, chiamavano gli artiglieri antichi, una specie di sacchetto metragliero, fatto a punta.

Gregario
« Di gregge, di ordinaria condizione. ». e  come aggiunto di militare, in stile nobile, significa Comune, Semplice, senza grado nella milizia.

Grembiale, e Grembiule
 Pezzo di panno lino, di cuoio, o d'altra materia che tiene cinto innanzi chiunque lavora a line di preservare sue vesti.
Uomo da grembiale, vale.Artigiano. 3° Grembiale.Quel largo pezzo di cuoio, per lo più di color giallo, che scendeva dal petto a mezza gamba dei guastadori, e zappatori militari.

Grido
Grido di guerra.Quella voce alta e sonora con la quale in ogni tempo i militari hanno accompagnato lo slancio più risoluto del combattimento. Voce animatrice ai compagni, terribile ai nemici. Ciascuna nazione, popolo, ed epoca ha avuto i suoi particolari gridi di guerra; Nomi di santi, di principi, di bandiere, di nazioni. San Giorgio ! san Giovanni ! san Pietro! Dalli dalli! Mena! Carne carne! Viva! Morte! Sangue! e simili.
Grido di guèrra, dicesi pure la Chiamata delle sentinelle per riconoscere gli amici e per cacciare i nemici, p. e.Chi va là! Chi viva! Alto là! Al largo! Fermo li! All'armi! All'erta! e simili.

Grilletto
Grilletto, nelle armi da fuoco e percussione, Quel ferruzzo che, toccato col dito, fa scattare la molla e lo sparo. Indi i verbi Ingrillare e Sgrillettare, presa la metafora dal saltare repentino dei grilli.
2° Le parti del Grilletto sono La Testa imper-nata nella cassa, la Spalla che opera sulla coda dello scatto, il Corpo che esce dal sottoscatto, e la Linguetta che è riparata dal ponticello.

Grillo
Grillo.Specie di cannello piramidale in metallo, col quale si dava fuoco ai pezzi del Terzo genere, e quasi verticali sul ceppo. —

Grilletti
Quei fili d'oro o di argento, acconci a modo come di tanti bruchi, che si adoperano per fare le spalline da ufficiali, i fiocchi e pendagli della spada, le frange a nobili parati. Si fanno pur di seta, coll'anima piena, o vuota,aspirale, e di più altre maniere. Manderei però sempre i Grillotti per la maggiore, ed i filetti di filigrana per la minore.

Groppa
La parte del quadrupede che è dietro la schiena, e sopra i fianchi; e si dice più propriamente della bestia da cavalcare: agli altri Groppone.
In groppa, coi verbi Andare, Montare, Cavalcare, e simili, significa Posarsi dietro alla schiena della bestia, non sulla sella. — Sovente nelle marce forzate, e dove mette conto avere prontamente un corpo di cavalli e di fanti, si fanno montare questi in groppa a quelli.

Groppiera
«. Cuoio attaccato con una fìbbia alla sella, che va per la groppa sino alla coda, nel quale si mette essa coda. » — La Groppiera, impegnata sotto il fusto della coda, ritiene la sella nelle discese che non fugga pel collo, come il pettorale nelle salite che non sdruccioli dalle schiene. Dicesi pur Posolina, e Posolatura.

Grosso
« La parte maggiori; o migliore di checchessia, » Quindi la parte migliore e maggiore di un esercito odi un'armata si chiama il Grosso della medesima.
Grosso, significa pure un buon numero di soldati, di marinari, di artiglieria, o di navigli che muovano insieme, e serrati.

Guaina
« Strumento di cuoio, dove si tengono e conservano i ferri da tagliare. » Custodia delle lame di punta e di taglio: ma principalmente delle prime; che delle altre diciamo Fodero. — Questo nome è radice dei verbi Sguainare e Inguainare, che si dicono dei pugnali, degli stocchi, delle spade, e simili.
Guaina, fig.Tutto ciò che serve a custodire  checchessia: quindi si chiamano Guaine le Pieghe di rinforzo sugli orli delle vele, delle tende, delle brande, delle bandiere, e delle fiamme, massime quando entro a quelle pieghe debba passare bastone, corda, asta, midollo, riempitura, o simili.

Gualdana
« Schiera, Truppa di gente armata, Masnada, Frotta, Stormo, Cavalcata.» I ricchi epuloni sciupano monete d'ogni conio, ed i linguisti italiani troppi sinonimi, che tali quasi mai non sono, propr.Correria su quel dei nemici per rubare, ardere, e pigliar prigioni. Origine Longobarda.
Gualdana.La Schiera degli scorridori. 3° Gualdana, fig.Discorrimento di cavalli e di fanti in giro, e in tondo, per mostra, esercizio, o giuoco; come se imitassero la scorreria della vera e rapace Gualdana.

Gualdrappa
« Coperta che stendesi sulla .sella del cavallo per riparo o per ornamento. »

Guanciale
Guanciale, altresì Quella parte dell'elmo che difendeva l'orecchie e le guancie.

Guanto
Guanto, Difesa delle mani, fatta di ferro, a piastre e scaglie snodate nelle articolazioni del polso e delle dita, che impugnavano gli antichi uomini d'arme. N'ho veduti di bellissimi esemplari nell'armeria cavalleresca di Malta e nella reale di Torino.
Guanto, come la mano, Pegno di fede. Onde Dare il guanto valeva lo stesso che Impegnar la fede.
Guanto, come il dito steso, segno di minaccia e di sfida. Onde Gettare il guanto, Mandarlo, ecc. valeva Disfidare, Intimar la guerra, e la battaglia. Si mandava il guanto per mezzo degli araldi: era talvolta bagnato di sangue, e posto sopra un fascette di spine.
Prendere il guanto, come Prendere la mano, era pegno di convenire, di accettare la disfida; e si attaccava il guanto all'elsa della spada.

Guardagote
Custodia per le guance. Guanciale, arnese imbottito a difesa delle gote, che pur si metteva talvolta sotto all'elmo.

Guardatati
Soldati che guardano i lati o fianchi d'una colonna o di un esercito, cosi nelle marcee, come nelle battaglie.

Guardamacchine
Quell'arnese dell'archibuso, che difende e ripara il grilletto.

Guardamano
Quell'arnese che in ogni arma da fuoco portatile sta incastrata nella cassa, sopra l'impugnatura, e serve a difendere e riparare il grilletto. Si compone di due pezzi. Lo Scudo, che è propriamente il Sottoscatto; e il Ponticello, che è propriamente il guardamano. Non si vogliono confondere.
Guardamano, altresì, Quella parte della impugnatura della spada, che è per guardia e difesa della mano. Quindi l'elsa fatta a Cerchio, ad Archetti, a Graticciata. E questo nome si accorcia meglio alla grossa piastra, detta la Coccia, che guarnisce l'impugnatura delle sciabole marinaresche.

Guardancanna
Guardia della gola dell'uomo d'arme, fatta di snodata lamiera metallica, che cingeva il collo intorno intorno. Forse lo stesso che Gorgiera.

Guardareni
Armatura a difesa dei fianchi, fatta a modo di fascia colla quale il soldato cingeva il mezzo della persona dacché si prese a smettere un pezzo dopo l'altro tutta l'antica armadura. Era di feltro imbottito nel secolo XVI

Guardarme
Titolo di grado militare intermedio tra l'ufficiale e il sottufficiale, il cui dovere è attendere nelle piazze ai magazzini ed armerie, secondo le determinate istruzioni del Comandante. Fa parte del piccolo stato maggiore. E se trovasi in un posto dove non sia ufficiale veruno, a lui spetta il comando sopra i sergenti e caporali.

Guardia
Atto del guardare o custodire persona, o luogo. — Indi significa pure la Difesa e il Riparo. — E di più l'Uomo che ha la consegna. — E il Luogo dove soldati o marinari stanno a custodia. — E finalmente le Masse che vanno per sicurezza alla testa, al corpo, alla coda dell'armata, dell'esercito, del convoglio onde si dice Vanguardia,Retroguardia, Guardia del corpo.
Guardia, pei soldati, Servizio sotto le armi, nel luogo assegnato, pel buon ordine e sicurezza comune. Si estende da qualunque numero collettivo alla semplice sentinella: che tutti pigliano, lasciano, montano, fanno la guardia, come segue.
a. Guardia, chiamasi semplicemente nelle storie moderne, un certo numero di soldati a piedi e a cavallo; uniti in reggimenti, brigate, e divisioni che assistono in pace e in guerra alla persona del Principe,
b. Guardia del corpo, si è detta Quella milizia nobile, e sceltissima, e poco numerosa, riunitain compagnia di cavalli, che è sempre vicina alla persona del Principe, nell'anticamera, nel padiglione, nei viaggi, al campo. Un semplice cavaliere di questa milizia ha grado di capitano, i sottufficiali ed ufficiali della compagnia sono pareggiati ai colonnelli, brigadieri, e generali.
e. Guardia del fuoco, Corpo di soldati che attendono a spegnere gli incendi. Ordinariamente sono artigiani, scelti dalle maestranze più acconce a questo ufficio, fabbri, legnaiuoli, muratori; che hanno lor posta di residenza in diversi sestieri della città, si riuniscono le feste, ed alle chiamate di fuoco. Si dicono pur guardiani Notturni, e Vigili. Armi loro: trombe, e macchine, e scale, e scuri.
d.  Guardia nazionale, si chiama, il Corpo di tutti i cittadini di una nazione, atti alle armi, per difenderla e assicurarla: ma principalmente pel buon ordine nell'interno del paese, e per supplire alle milizie regolari. Istituzione tra noi più antica che non si pensi, quantunque sotto nomi diversi. Al tempo dei comuni e del carroccio si chiama l'Oste: tra la gente fiorentina e veneziana, la Cerna: tra i romaneschi, Battaglie e Legioni: tra i piemontesi, Colonnellati. Poi venne la Guardia civica, cittadina, urbana, provinciale, campestra, littorale, guardacoste, scorridora, battitore, ausiliaria: quasi a smentir coloro che tutto pensano essere moderno, e straniero.
e.  Guardia di piazza, Nome complessivo di tutta la milizia che forma la guarnigione di una fortezza. Si può calcolare cento Uomini per bastione, e qualche compagnia di cavalli per le scorte, in tempo di pace: ma in tempo di guerra odi sospetto bisogna al meno il doppio per ogni bastione. — 11 servizio giornaliero richiede un terzo della gente alla guardia; ed il numero delle sentinelle un terzo della forza.
f.  Granguardia ài piazza, Quel luogo centrale e precipuo tra tutti gli altri di una piazza, ove risiede l'ufficiale superiore che comanda a tutti nella Stessa giornata.
g.- Guardia alla reale, Quel corpo di gente che è collocato vicino alla residenza del Principe. Là si monta e si rileva la guardia con molta pompa: tamburi, trombe, musica, e bandiera.
h. Guardia del èampo, Quel drappello di soldati con un ufficiale e una tromba, che si mette sulle alture, e in sito vantaggioso, a circa cento metri dal centro di ciasun battaglione accampato in prima linea per sicurezza dell'accampamento.
i. Granguardia del campo, Quel corpo di cavalleria composto di tre o quattro squadroni chea grandi distanze perlustra le strade e sorveglia alla sicurezza dell'accampamento. Non si confonda col Quartier generale che é nel centro del campo medesimo.
k. Guardia avanzata, Una mano di soldati che guarda l'estrema fronte ed i fianchi di un esercito, o le opere esteriori di una piazza.
I. Guardia delle linee, Quei piccoli drappelli o corpi di guardia che si dispongono lungo i confini di un campo per maggior sicurezza e difesa.
m. Guardia della trincea, Quei corpi di fanteria che, incominciato l'assedio, entrano giornalmente a guardia dei lavori, per difenderli dalle sor-
tite e attacchi del nemico, e per spalleggiare i lavoratori.
n. Guardia, colla giunta di Grossa, Leggiera, Doppia, Mala, Buona, e simili, esprime le varie condizioni della medesima: come dire Moltiplicata, Semplice, Negligente, o Diligente, Vigilante, Legale, Giusta, e si usa in modo avv. A buona Guardia coi verbi Stare, Mettere, Essere, Tenersi, ecc., in questo senso.
o. Montare la guardia, Andare con certa solennità al posto da esser custodito, pigliare la consegna, e starvi in buon ordine pel tempo consueto. E ciò, con debita conversione, vuolsi intendere anche degli altri verbi Prendere, Lasciare, Finire, Smettere la guardia, e simili.
Guardia della spada o sciabola. Tutto ciò che serve a difesa della mano che la impugna, e ritiene: cioè l'Elsa, la Piastra, il Guardamano; e indirettamente, la Catenella, e la Dragona.
Guardia della briglia, si dice, Quella parte del morso che non va in bocca al cavallo, ma lo tien fermo tra le due guancie, e porta l'anello, cui si attaccano le redini.
Guardia nella scherma, La postura a difesa, ed offesa: onde Mettersi o Stare in guardia vale Prepararsi, Essere in punto all'attacco.
Guardie astronomiche, Falcone, 32, chiamano i Piloti complessivamente le Stelle tutte e sette dell'orsa minore, cioè i settentrioni degli antichi; perché esso scorgono e dirigono il loro cammino nella notte, e per esse riconoscono la Polare, ch’ è la più bella delle sette, alla coda dell'orsa, e chiamata la Chiara delle guardie.

Guardiamarina
registra questa voce spagnola e generica, che, adottata già dai napoletani, e salita all'onore di ufficiale distinzione per Ciascuno di quei giovani, che, terminati gli studi nelle accademie e collegi navali, entrano nel ruolo di bordo per far la pratica e divenire ufficiali. Si chiamavano già prima Alunni, Aspiranti, Cadetti, e Nobili di poppa,

Guardino
 Si usa per Ciascuna di quelle catenuzze o funicelle, con le quali si alzano e si tengono aperti i portelli dei cannoni o delle camere nei bastimenti.

Guardiola
Quel riparo di muro o di legno, ove si mette la sentinella ritta in pie', al coperto della pioggia, o dalle intemperie, massime nella notte. — v. Garitta, e Casotto.

Guarnacca
Veste lunga che si porta di sopra, e cuopre la persona, e ripara le sue vestimenta nei lavori di fatica, più che il grembiale. Si dice anche Guarnaccia: è usata dai contadini dell'Umbria.- ed è voce atta ad esprimere la più lunga tra le vesti di fatica.

Guarnigione
Quella quantità di soldati che stanno assegnati alla guardia di fortezza, di città, o di altri luoghi muniti. Si dice altresì Presidio tra soldati, come tra marinari Equipaggio. Guarnigione Dicesi anche il Luogo dove si tiene presidio.
Guarnigione, nel cinquecento Quelle maniche di archibugieri e di moschettieri, che stavano disposte ai fianchi del battaglione armato di picche: e che, dopo aver fatto fuoco, venivano a riparare sotto |e picche stesse, se il nemico moveva alla carica.
Guarnigione d'estate o d'inverno, Luoghi nei quali si tengono i soldati a passare la stagione dell'inverno o dell'estate, senza campeggiare.
Mettere in guarnigione, parlando di soldati, Metterli alla difesa di un luogo munito, piazza, fortezza, ed anche mandargli alle stanze nella città, per riposarli, o per isvernare.
Mettere e Porre guarnigione in un luogo, vale, Guarnire il luogo stesso, fortezza o piazza di un numero di soldati, sufficienti a guardare tal posto dentro e fuori.
8* Sfornire le guarnigioni, si dice del Chiamare i soldati dei Presidi ad altre fazioni, fuori delle piazze ove fossero di stanza.

Guarnimento e Guernimento
Difesa, Riparo, Fornimento di cose necessarie a difendersi.  Il Guarnire. Tutto ciò che serve a riparare e difendere un luogo, un campo, una fortezza, un paese, ed anche una persona.

Guarnire e Guernire
« Corredare, Fornire, Munire checchessia o per fortificare o per ornamento » 2° Guarnire milit. Mettere armi o gente, Munire le fortificazioni e difese, Fornire di vettovaglie e provvigioni una città, un castello un campo, un esercito.

Guarnizione
Guarnizione, lo stesso che Guarnigione nel senso di Quelle maniche di archibugieri che si mettevano tra le picche.

Guastatore
« Chi o che guasta > Voce antica della milizia italiana, usata sin dal trecento, come dai documenti pubblicati pel maggiore Angelucci. — Ciascuno di quei soldati che sono impiegati specialmente a distruggere gli ostàcoli, ad aprire i passaggi, a spianare le strade, ad aprire le trincere, a colmare i fossi, e ad ogni altro lavoro di simil genere.
Guastatori, nei secoli barbari, Gente che seguiva i Cavalieri, e gli Uomini d'arme, con gran frotta di altri saccardi e ribaldi, per dare il guasto e predare nel paese nemico.
3° Oggidì i guastadori formano un piccolo drappello che marcia in testa del battaglione. Sono per lo più veterani, portano la scure in spalla, la carabina armacollo, lunga la barba, berretto a pelo, e dinnanzi il grembiule o la roffia come i fabbri.

Guasto
« Devastazione, Danno, Rovina. » Si dice milit.Quel danno che si fa ad una terra o provincia nemica, e talvolta anche alla propria, per togliere al nemico ogni comodità che ne potesse ritrarre. Frutto tristissimo delle guerre nei secoli di mezzo, che la civiltà moderna rese più raro.

Guerra
Dissidio di gente, che vogliono vincere colle armi il punto stimato del proprio diritto.
Guerra, filologicamente dicesi per semplice Combattimento, e fig. Contrasto, Fastidio, Ruberia, Ingiuria.
Buona Guerra, Quella che si fa secondo gli usi militari, e secondo il dritto delle genti.
Mala Guerra, Quella che si fa contro il dritto delle genti, e non secondo gli usi militari.
Guerra aperta, Quella che è intimata pubblicamente, e rotta con atti manifesti di ostilità.
6" Guerra guerriata, Quella di scaramucce e di squadriglie, nella quale si fuggono le battaglie grandi o campali.
Guerra minuta, Quella che si fa fuori dell'ordinanza, alla spicciolata, per lo più sui paesi di montagna, ove gli Alpinisti, difesi dal sito e avvantaggiati dalle eminenze, molestando da ogni banda, e con tiri accertati il nemico, gli contendono gran tempo il passo.
Guerra mortale. Quella che non deve aver fine senza l’esterminio di una delle parti guerreg-gianti.
Guerra guerreggiata, Combattuta con tutte le forze, da senno. — A contrario dicesi Guerriata, ch'è di scaramucce e badalucchi.
10° Guerra sotterranea, Quella nella quale le offese e le difese si fanno nelle gallerie delle mine, cuniculi, contrammine, fornelli, fogate, e simili accessori dei grandi assedi.
11° Guerra sparsa, Quella nella quale una delle parti guerreggianti, evitando di venire a battaglia giusta, allarga i suoi ordini, e sparge le sue milizie tutto all'intorno del nemico, molestandolo ad un tempo in più luoghi, senza esporsi mai al paragone delle armi ordinate.
12° Guerra di trattenimento, Quella che si fa stancheggiando e trattenendo il nemico, o per la debolezza delle proprie forze, o per altre ragioni, cercando con ogni industria di non venire a battaglia. 139 Guerra viva, è lo stesso che Guerra attuale, condotta con movimenti animati e pronti.
14° Guerra civile, intestina, interna, cittadina, Pessima rovina, che colpisce tra loro i cittadini o popoli dello stesso paese.
15° Di guerra, in caso obliquo, dicesi Auditore, Capitano, Capo, Carro, Commissario, Fuoco, Gente, Arte, Nome, Onori, Munizioni, Scienza, Tattica, Consiglio., Maestro, Segretario, Uomo di Guerra, e simili, come sono dichiarati ai loro Articoli.
16u Base di Guerra, e Base d'Operazione, Si chiama, Quella grande città fortificata, posta in sito vantaggioso, alla quale si riferiscono come a centro le operazioni di un esercito campeggiante, che vi ritrova al bisogno rinforzi d'ogni maniera, libere le comunicazioni, e sicura la ritirata.
47° Sede o Sedia della Guerra, si chiama, Quel tratto di paese, o quella provincia, entro la quale il capitano disegna di ordinare le sue mosse, ed ove si combatte col maggior nervo delle forze.
18° La guerra, coi verbi, si accende, si amministra, si governa per sé o per altri, si ha, si bandisce, si dà, si denunzia, si ingaggia, si intima, si mena, si muove, si prende, si prolunga, si pubblica, si rinnova, si rompe, si sostiene, si suscita, si temporeggia, secondo è chiaro dal significato dei verbi medesimi. E cosi pure si va, si è, si entra in guerra; si fa o buona o mala guerra, si leva, e si sfida a guerra.
19° A guerra finita, mod. avv. che significa Fino al termine della guerra; o vero sino all'ultimo esterminio, Fin che rimane un uomo o un ferro per combattere.
20° Guerra all'occhio, mod. avv. che significa il modo di guerreggiare tenuto da Capitano che si regola alle occasioni, secondo le opportunità, come sul momento vede tornargli meglio, e con poco disegno prefisso.
21° Per guerra, usato avveri), coi verbi avere, volere, cercare, e simili, vale, Per via di guerra, Per forza d'armi.
22° Alla guerra navale, per similitudine, competono gli stessi vocaboli col fraseggio medesimo, salvo il sostituire, mare, porto, isola, e simili, dove si dice campagna, fortezza, città.
23° Naviglio da guerra, nave da guerra. Significa quel bastimento che serve per combattere sul mare, sui laghi, sui fiumi; che appartiene al governo per uso di guerra: a differenza dei legni privati, per uso di traffico. I bastimenti della marineria italiana nei secoli passati erano tutti da guerra (sebbene appartenenti a privati e addetti al commercio), e ciò veniva dalla continua lotta con la pirateria barbaresca, e dalle quasi continue contese dei nostri comuni e repubbliche tra loro. Oggi il segno visibile dei bastimenti da guerra è la fiamma all'albero di maestra.

Guida
« Scorta, Quegli che scorge altrui avanti al cammino, e mostra la via che s'ha a fare. »
a. Guide, nel numero del più si chiamano,Quegli uomini esperti, e pratici del paese, cui si addice mostrare ai soldati le vie che debbono battere,ed i luoghi che debbono sfuggire od occupare. Di siffatti uomini pratici, esperti, ed atti a trovare al primo sguardo i sentieri, si sogliono formare drappelli o piccole compagnie a cavallo, che servono alla, persona stessa del Generale in capo nelle spedizioni. Sono armati sempre di pistole, talvolta di carabina, e di lancia.
Guide, altresì, sono chiamati i sergenti d'ala d'ogni drappello, perché essi scorgono l'allineamento
dell'istessa milizia. — Si distinguono di due qualità, cioè:
a.  Guide generali, sulle quali deve allinearsi tutto il battaglione. Sono tre: Il portinsegna nel mezzo colla bandiera, e i due sergenti dell'ala dritti e della sinistra, con le banderuole, indicano i tre punti principali della linea,sulla quale deve attelarsi il battaglione.
b.  Guide particolari, che servono ad allineare i drappelli sulla linea generale, sono i sottufficiali di sinistra di ciascun drappello.
e. Guide generali, sulla linea! Voce di coniando per formare l'allineamento, chiamandole in mezzo.
d.  Guide generali, ai vostri posti! Voce di comando, dopo fatto l'allineamento, per rimandarle.
e.  Guide particolari, sulla linea! o quindi: Ai vostri Posti! Voci pur simili di comando.
Guida di fuoco, ,Qualunque strumento col quale si accendono da lungi le armi, le mine, e simili: quindi l'asta del buttafuoco, il miccio, la seminella, il folgorone, e la spoletta istessa, entrano tra le guide.
Guida, nella meccanica, Qualunque pezzo fermo o mobile, che serve a mantenere nella giusta via i movimenti di un altro. Per ciò nella macchina a vapore le stanghette che conducono a segno le valvole, che mantengono regolata l'oscillazione del bi-lancere, del parallelogrammo, e di simili pezzi, si chiamano guide: e possono essére rettilinee, circolari, a spina, a vite, secondo la loro conformazione.

Guidone
Guidone. Manuzzi. Lo stesso che Gonfalone. Gli antichi nostri usaronlo in significato di bandiera, così dell'esercito come dell'armata. Appresso per Insegna particolare di alcun corpo o compagnia. Finalmente noi il diciamo per Quella piccola banderuola di rascia a diversi colori, che porta sul fucile ciascun sergente di ala, o guida generale del battaglione, tanto per distinguere le diverse sezioni del corpo, quanto per condurlo unito ai lineamenti prefissi. I guidoni servono come di biffe e di paline per traguardare i punti fissati sul campo.
Guidone. Terra, mar. Banderuola di triangolo equilatero per segnali.
Guidone, nel plebèo significato dei béceri, Ribaldo, Furfante, Colui che guida altrui al male, Capo di ciurmaglia.

Guiggia
« L'imbracciatura dello scudo. » Striscia di cuoio, che lega lo scudo al braccio.
2°  Guiggie, Le strisce di cuoio alla parte superiore di pianella o zoccolo.

Gussetto
Stiletto da assassini, come dire da cavar l'anima dal guscio. Secondo le diverse forme chiamavanlo pur Fusetto e Ghiussetto.


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