Enciclopedia delle armi - a cura di Edoardo Mori
   
 

 Certificati medici e medici militari - TAR Lazio 5652/2016

Il Decreto del Ministero della Sanità del 28 aprile 1998 ha stabilito:
L'accertamento dei requisiti psicofisici è effettuato dagli uffici medico - legali o dai distretti sanitari delle unità sanitarie locali o dalle strutture sanitarie militari e della Polizia di Stato.
Norma chiara e di evidente correttezza perché fissava il principio di buona amministrazione secondo cui un certificato medico da presentare allo Stato non può essere rilasciato da un medico personale prezzolato, ma deve provenire da un medico del servizio sanitario nazionale.
Si poneva quindi termine al malcostume di medici delle forse armate o della polizia che aprivano studi privati in cui rilasciare a pagamento certificati per patenti o armi o, peggio, che si recavano presso agenzie di affari o scuole guida per rilasciare certificati facili sulla base della cosiddetta Euri sacra fames.
Apriti cielo perché ciò toccava una marea di interessi e non ultimo quello di cittadini con qualche problema di idoneità psicofisica che, nascosti dietro una agenzia di affari, evitavano accertamenti troppo accurati.
Dal 1998 si è praticamente continuato a fare finta di nulla, in attesa di un fantomatico ricorso proposto da un medico e che non era mai stato coltivato! Il che dimostra come una piccola lobby sia sempre più potente di una burocrazia complice e inerte fino all'infamia.
Unica norma che pareva aprire una finestra a favore dei medici militari in genere era la seguente contenuta del D.to Lvo 204/2010 e che riguardava solo il N.O. all'acquisto di armi: il Questore subordina il rilascio del nulla osta alla presentazione di certificato rilasciato dal settore medico legale delle Aziende sanitarie locali, o da un medico militare, della Polizia di Stato, o del Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco, dal quale risulti che il richiedente non è affetto …. ecc.
Ma la contraddizione è solo apparente: questi medici operano come  medici pubblici solo all'interno degli uffici sanitari dei loro corpi; quando  escono dai essi sono dei medici privati. I privati cittadini, anche se familiari di militari, non possono accedere ai loro servizi e quindi i medici non possono rilasciare loro certificati proveniente da un ufficio pubblico e con caratteristiche di atto pubblico.
Con circolare del 28 novembre 2014 il Ministero dell'Interno aveva preso atto della situazione stabilendo che i medici della Polizia di Stato potessero rilasciare certificati, solo presso l'Ufficio sanitario di appartenenza e solo  a favore del personale della Polizia di Stato in servizio e dei relativi familiari.
La circolare era comunque un po' lobbistica perché infilava nel beneficio i familiari della PS facendo finta di credere che ciò derivasse dall'accordo  con la Direzione Centrale di Sanitaria per le prestazioni gratuite ai familiari! Che c'entra la gratuità? La norma del DM era fatta per garantire la correttezza delle certificazioni, non la loro gratuità! Tipico caso di abuso d'ufficio perché ! È vero che i familiari possono accedere alle strutture sanitarie militari, ma per le cure, non per i certificati; sarebbe ben strano che proprio i familiari di appartenenti alla PS potessero godere di un trattamento di favore da parte dei suoi stessi medici.
Ora la vicenda si è conclusa con una chiara decisione del TAR del Lazio che si allega in PDF; Il DM del 1998 è pienamente valido e va applicato senza se e ma.
Questo decreto deve essere rinnovato a norma del D.to L.vo 204/2010  e ciò doveva avvenire entro il 2012. Da alloro tutto è rimasto fermo a seguito di lotte più intestinali che intestine fra i ministeri e il cittadino può solo augurarsi che il futuro decreto garantisca lui e non le lobby o l'inefficienza.
La legge e la logica e la legge sono salve ed è un bene. Purtroppo anche il Ministero della Sanità ha i soliti problemi italici ed è costretta a subire medici obiettori di coscienza, medici  anticaccia, animalisti, vegetariani, pacifisti che entrano in agitazione ogni volta che devono dare un certificato per caccia o armi e si inventano ogni scusa per non concederlo; per non parlare di quelli semplicemente vigliacchi  che chiedo accertamenti sanitari  costosi ed ingiustificati, solo per scaricare ipotetiche responsabilità su altri.
È un problema serio da affrontare e i cittadino devono essere molto vigili per evitare aggressioni ai loro diritti.

Aggiunta: Con circolare 6 giugno 2016 il Ministero ha preso atto odella decisione del TAR ed ha confermato quanto giù detto nel 2014: certificati solo presso le Strutture sanitarie della Polizia di Stato e solo a favore dei dipendenti della PS e loro familiari, invocando, a tal fine, l'art. 44 del D.to L.vo 334/2000 che però non parla affatto dei familiari!

Mi si dice che in Toscana alcune ASL autorizzerebbero i propri medici ospedalieri a rilasciare i certificati di  capacità psicofisica come liberi professionisti, a pagamento (c.d. attività intramoenia). Se fosse verò si tratterebbe di una attività illegale sotto varie profili, a danno del cittadino, e non accettabile dalle Questure: le certificazioni in questione sono atti pubblici istituzionali emanati in nome dell'ente il quale non può delegare nessuno.  Solita squallida furbata italiana per far mettere le mani dei privati nelle tasche altrui!

Si veda anche il DM 5 aprile 2016


(16-09-2016)


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