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Il Decreto del Ministero della Sanità del 28 aprile 1998 ha stabilito:
L'accertamento dei requisiti psicofisici è effettuato dagli uffici
medico - legali o dai distretti sanitari delle unità sanitarie locali o
dalle strutture sanitarie militari e della Polizia di Stato.
Norma chiara e di evidente correttezza perché fissava il
principio di buona amministrazione secondo cui un certificato medico da
presentare allo Stato non può essere rilasciato da un medico personale
prezzolato, ma deve provenire da un medico del servizio sanitario
nazionale.
Si poneva quindi termine al malcostume di medici delle forse armate o
della polizia che aprivano studi privati in cui rilasciare a pagamento
certificati per patenti o armi o, peggio, che si recavano presso
agenzie di affari o scuole guida per rilasciare certificati facili
sulla base della cosiddetta Euri sacra fames.
Apriti cielo perché ciò toccava una marea di interessi e non ultimo
quello di cittadini con qualche problema di idoneità psicofisica che,
nascosti dietro una agenzia di affari, evitavano accertamenti troppo
accurati.
Dal 1998 si è praticamente continuato a fare finta di nulla, in attesa
di un fantomatico ricorso proposto da un medico e che non era mai stato
coltivato! Il che dimostra come una piccola lobby sia sempre più
potente di una burocrazia complice e inerte fino all'infamia.
Unica norma che pareva aprire una finestra a favore dei medici militari
in genere era la seguente contenuta del D.to Lvo 204/2010 e che
riguardava solo il N.O. all'acquisto di armi: il Questore subordina il rilascio del nulla osta alla presentazione di
certificato rilasciato dal settore medico legale delle Aziende
sanitarie locali, o da un medico militare, della Polizia di Stato, o
del Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco, dal quale risulti che il
richiedente non è affetto …. ecc.
Ma la contraddizione è solo apparente: questi medici operano
come medici pubblici solo all'interno degli uffici sanitari dei
loro corpi; quando escono dai essi sono dei medici privati. I
privati cittadini, anche se familiari di militari, non possono accedere
ai loro servizi e quindi i medici non possono rilasciare loro
certificati proveniente da un ufficio pubblico e con caratteristiche di
atto pubblico.
Con circolare del 28 novembre 2014 il Ministero dell'Interno aveva
preso atto della situazione stabilendo che i medici della Polizia di
Stato potessero rilasciare certificati,
solo presso l'Ufficio sanitario di appartenenza e solo a favore
del personale della Polizia di Stato in servizio e dei relativi
familiari.
La circolare era comunque un po' lobbistica perché infilava nel
beneficio i familiari della PS facendo finta di credere che ciò
derivasse dall'accordo con la Direzione Centrale di Sanitaria per
le prestazioni gratuite ai familiari! Che c'entra la gratuità? La norma
del DM era fatta per garantire la correttezza delle certificazioni, non
la loro gratuità! Tipico caso di abuso d'ufficio perché ! È vero che i
familiari possono accedere alle strutture sanitarie militari, ma per le
cure, non per i certificati; sarebbe ben strano che proprio i familiari
di appartenenti alla PS potessero godere di un trattamento di favore da
parte dei suoi stessi medici.
Ora la vicenda si è conclusa con una chiara decisione del TAR del Lazio che si allega in PDF; Il DM del 1998 è pienamente valido e va applicato senza se e ma.
Questo decreto deve essere rinnovato a norma del D.to L.vo
204/2010 e ciò doveva avvenire entro il 2012. Da alloro tutto è
rimasto fermo a seguito di lotte più intestinali che intestine fra i
ministeri e il cittadino può solo augurarsi che il futuro decreto
garantisca lui e non le lobby o l'inefficienza.
La legge e la logica e la legge sono salve ed è un bene. Purtroppo
anche il Ministero della Sanità ha i soliti problemi italici ed è
costretta a subire medici obiettori di coscienza, medici
anticaccia, animalisti, vegetariani, pacifisti che entrano in
agitazione ogni volta che devono dare un certificato per caccia o armi
e si inventano ogni scusa per non concederlo; per non parlare di quelli
semplicemente vigliacchi che chiedo accertamenti sanitari
costosi ed ingiustificati, solo per scaricare ipotetiche responsabilità
su altri.
È un problema serio da affrontare e i cittadino devono essere molto vigili per evitare aggressioni ai loro diritti.
Aggiunta: Con circolare 6 giugno 2016 il Ministero ha preso atto odella decisione del TAR ed ha confermato quanto giù detto nel 2014: certificati solo presso le Strutture sanitarie della Polizia di Stato e solo a favore dei dipendenti della PS e loro familiari, invocando, a tal fine, l'art. 44 del D.to L.vo 334/2000 che però non parla affatto dei familiari!
Mi si dice che in Toscana alcune ASL autorizzerebbero i propri medici ospedalieri a rilasciare i certificati di capacità psicofisica come liberi professionisti, a pagamento (c.d. attività intramoenia). Se fosse verò si tratterebbe di una attività illegale sotto varie profili, a danno del cittadino, e non accettabile dalle Questure: le certificazioni in questione sono atti pubblici istituzionali emanati in nome dell'ente il quale non può delegare nessuno. Solita squallida furbata italiana per far mettere le mani dei privati nelle tasche altrui!
Si veda anche il DM 5 aprile 2016
(16-09-2016)
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