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È stata diffusa dal Ministero una nuova bozza del Regolamento
per i poligoni che potete leggere sul
sito di ARMI e TIRO.
Non entro sulle questioni tecniche e mi limito a quelle giuridiche; fra
queste vi sono rimaste tutte norme studiate non per facilitare uno
sport, ma solo per fregare i poligoni privati facendo sì che
siano molto costosi nella costruzione e con le mani legate nella
acquisizione di clientela. Norme chiaramente dettate da chi ha
messo le mani nelle casse dei TSN e non vuole concorrenti più
efficienti ed appetibili.
Al Ministero se ne fregano di rispettare i diritti costituzionali di
libertà di associazione e di libertà di insegnamento e il principio
generale di favore piuttosto lo sport che le poltrone.
Vediamo ciò che immediatamente salta all'occhio.
- Previsione di gare di tiro temporanee in poligoni mobili chiusi. Non
so di che parlano; penso a gare di tiro per terremotati entro i
container.
- Viene mantenuta la regola che competente al rilascio è l'autorità di
PS più importante nel Comune; ciò significa suddividere le competenze
per una materia unitaria fra questura-commissariato-comune con
probabile diversità di comportamenti; è un po' come dire: il poligono
vallo a fare in un comunello e prima informati su come la pensa il
sindaco!
- Si insiste con il ritenere il Banco di Prova organo idoneo a
collaudare poligoni. Ma non lo è, non ha mai avuto alcuna competenza in
materia e i dipendenti non sanno nulla di poligoni e il Banco non ha il
personale necessario. Ma ci pensate al Banco che prende due o tre
persone e le mana da Brescia a Canicattì a collaudare un poligono?
Minimo quattro giorni di trasferta più la missione, più il rimborso dei
costi al Banco, vuol dire che un collaudo verrà costare almeno
ottomila euro!
Se si tratta di collaudare poligoni, tanto vale pagare la missione ai
militari che hanno sedi in tutt'Italia e hanno personale sufficiente ed
esperti che hanno studiato la balistica. E per il collaudo di materiale
ogni regione ha i suoi centri specializzati. È inoltre contrario alle
norme europee di creare un monopolio quando vi sono altri enti o ditte
che possono svolgere lo tesso compito in regime concorrenziale. Siccome
il Banco di Prova dipende dal Ministero dell'Interno ho il fondato
dubbio che alle nostre spalle si stia organizzando un formidabile
magna-magna sui poligoni. Non vorrei che i nodi di coloro che
dovranno girare per l'Italia ad incassare soldi siano già scritti in
qualche pizzino! Il Regolamento dice che il Banco deve operare
con le persone che ha; il che vuol dire che bisognerà attendere mesi o
anni per un collaudo.
- Si dice che il titolare della licenza deve essere in possesso della
capacità tecnica di cui all'art. 8 L. 110. I cretini non sanno che
l'art.8 regola due tipi di capacità: quella per le licenze di porto e
quella per fabbricanti, riparatori, commercianti. Ma siccome il
richiedente ha già la licenza di porto d'armi e quindi la
capacità al maneggio, ciò significa che subdolamente si sta scrivendo
che il titolare dovrà fare un esame come un armiere; esami che nessuna
prefettura organizza e che bisogne sperare vengano fatti a Brescia; ma
su quale programma di esame? Che cosa si deve sapere?
Il titolare deve avere l'idoneità fisica. Ma che c'entra? Non può fare
il titolare se è un mutilato? Mica deve sparare e correre per il
poligono! Norma altamente illegale.
- Alla domanda va allegata una relazione tecnico-balistico redatta da
"un esperto". Ecco la gabola per fare guadagnare un po' dì soldi al
soci UITS a cui sono stati fatti corsi di poche ore per dar loro
il certificato di "esperti balistici". Ci vuole ben altro per essere
esperti balistici. I militari del genio sono laureati in
ingegneria (o titolo equivalente della scuola militare.
- Lo sparatore dovrà essere in possesso di certificato medico di buona
salute. Ma se persino il CONI con circolare 10 giugno 2016
ha stabilito che il certificato non ci vuole! L'unica a sostenere
che ci vuole è l'UITS che lo vuole imporre ai TSN; ed ora
si capisce chi ha scritto il regolamento e il perché l'UITS
insiste a volere il certificato: perché è il sistema che ha studiato
con il Ministero per fregare i poligoni privati e non può mollarlo!
- Lo sparatore deve presentare il certificato medico (non lo si dice,
ma sicuramente vorranno quello della ASL) di idoneità psichica.
Follia pura; in primo luogo nel poligono si spara sotto la
responsabilità del direttore di tiro e, se il tiratore non ha una
licenza di sport, egli non acquisisce la detenzioni autonoma
dell'arma ma solo un affidamento controllato momentaneo; non ci vuole
nessuna capacità tecnica, nessuna capacità psichica; tanto è vero
che in tutti i poligoni del TSN o della FITAV possono
sparare i minorenni. È una regola puramente vessatoria diretta a
fregare i poligoni privati. Un poligono è un luogo di svago ove si va
con gli amici, come per fare una gara di bocce, quando se ne ha voglia
e tempo, una volta al mese o una volta al mese. Quale mente pazza può
pensare che una persona inizia a pensarci tre mesi prima, prenota la
visita ospedale, si sottopone magari a esami psichici e psichiatrici,
spende almeno € 300 per avere un certificato, il quale scade dopo sei
mesi, solo per poter andare a sparare una volta al poligono, tanto per
vedere se vi piace?
- Il tiratore deve aver già il maneggio armi. Questo è il colmo dei
colmi. Quando mai in un poligono, che tra l'altro è fatto anche per
insegnare a maneggiare le armi, uno deve essere già abili al maneggio.
Non è previsto per nessun altro tipo di poligoni, dove come ho detto
possono sparare tranquillamente i minorenni e 12 anni in su e ci
mancherebbe altro che fosse previsto per i poligoni privati. Sarebbe
come richiede la patente di guida per girare con una su una pista
privata.
Ciò che al ministero fa finta di non capire (o forse proprio non
capiscono perché è nella loro natura) è che in un luogo privato il
cittadino ha diritto di fare quello che cavolo ritiene, purché non
commetta reati. Una volta che la porta è chiusa essere in un poligono
privato o a casa propria non cambia nulla e a casa mia posso far
sparare chiunque, senza limiti. Perciò è anche illegittimo il
successivo punto in cui si regola il tiro dei minori. Un padre o una
madre hanno diritto di far svolgere in privato attività ludica o
sportiva al proprio figlio, indipendentemente dalle regole studiate per
le attività pubbliche.
- Ci vuole una tessera con foto. In un poligono uno entra si scrive e
spara; magari non ci tornerà mai più; perché mai deve farsi una foto
con tessera. Chi l'ha poligono privato non è necessariamente un socio:
Al ministero vorrebbero regolare i poligoni privati come se fossero
delle associazioni con soci affezionati; ma il bello di avere i
poligoni privati sarà che ciascuno ogni settimana può
andare in un poligono diverso; chi fa gira con 20 tessera in tasca! Il poligono privaro può essere di una associazione amatoriale, ma ache di una società commerciale!
Idiozia burocratica pura.
- Il ministero fa finta di credere che nel poligono privato si potranno
vendere ai tiratori munizioni. Non è possibile perché per tenerle e
venderle ci vuole una apposita licenza di minuta vendita relativa e
locali separati; cosa non facile da realizzare.
- Si vieta l'uso di munizioni ricaricate nei poligoni al chiuso. Ma se
le usano in quasi tutti i poligoni del TSN perché mai si possono usare
un poligono privato dove, lo ripeto, la libertà di azione è molto più
ampia per natura di cose e logica giuridica? La norma è talmente
stupido che lo stesso ministero, quando parla (lett. b) dei dati da
inserire nel registro giornaliero, ammette che si usino munizioni
ricaricate!
- Il titolare della licenza deve tenere l'elenco degli iscritti. In un
poligono non vi sono scritti, ma clienti entrano e si registrano;
semmai vi sarà un elenco dei tiratori che hanno sparato (delle altre
persone la PS se ne deve fregare), non degli iscritti. Però il lapsus freudiano ci fa capire quale manina sporca ha scritto la norna e che era abituata ai tesserati da tosare e non ai clienti!
- Si scrive che i corpi di polizia locale possono svolgere corsi di
addestramento disposti dalla amministrazione di appartenenza. Con
questa disposizione il ministero vuole derogare alle regole stabilite
in passato sull'addestramento della polizia locale e che non prevede
l'uso di poligoni privati. Sarebbe bene che lo facesse, ma sarebbe
anche bene che lo dicesse chiaramente.
22 marzo 2017
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