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Il sito della Polizia di Stato insiste nelle sue grottesche risposte; sintomo di totale mancanza di senso critico e di senso della vergogna.
In data 21-1-09, ad una domanda sui riduttori di calibro hanno così risposto:
Nelle armi comuni da sparo, il c.d. "Riduttore di calibro" è da considerarsi quale parte fondamentale delle stesse.
Esso, infatti, quando montato, va a sostituire integralmente la camera di cartuccia ed, in alcuni casi, anche la canna, laddove essa sia integrata nello stesso riduttore.
Dal punto di vista tecnico e giuridico, dunque, esso altro non è che una canna intercambiabile inserita all'interno di quella originaria.
Come tale, quindi, il riduttore di calibro deve riportare tutti i marchi ed i punzoni previsti dall'art. 11 della legge 18 aprile 1975, nr. 110, e ciò sia in ossequio a fin troppo evidenti ragioni di sicurezza nel funzionamento dell'arma, sia con riferimento alle disposizioni di pubblica sicurezza e per il contrasto della criminalità, di cui, da ultimo, alla legge 146/2006.
Di conseguenza, come avviene per le canne intercambiabili, l'acquisto necessita di idoneo titolo e deve esserne fatta denuncia di detenzione.
L'uso di tali parti, tuttavia, può essere consentito solo laddove, per le armi iscritte in Catalogo, figuri in nota come canna intercambiabile, mentre, per le armi a canna liscia, esso non determini la trasformazione dell'arma in una a canna rigata.
La risposta dimostra una totale ignoranza della situazione di fatto; ed è difficile dire cose giuste quando no si sa di che cosa si sta parlando.
Esistono quattro tipi di riduttore di calibro:
a) canne lunghe quanto la canna originaria e che vengono inserite entro di essa; di solito usate nei fucili a canna liscia, sono ormai in disuso;
b) canne corte (15-20 cm) da inserire entro una canna liscia
c) bossoli riduttori che si inseriscono in arma a canna rigata per sparavi una cartuccia di egual diametro ma con bossolo più piccolo
d) bossolo da inserire nella camera di cartuccia di un fucile a canna liscia e che consente di sparare, con scarsissima precisione, una cartuccia percussione anulare, di solito tipo Flobert. Il bossolo di solito non è rigato al suo interno.
Detto ciò vediamo le bischerate che si sono inventati.
- È ovviamente impossibile fare un discorso unico per canne riduttrici e bossoli riduttori; già per ciò solo la risposta è carta straccia.
- Parti fondamentali di un’arma sono quelle elencate dall’art. 19 L. 110/1975 e sono quelle senza cui l’arma non può essere considerata tale; sono quelle che distinguono un’arma vera da un’arma finta o giocattolo o disattivata. Un riduttore di calibro non è mai fatto per una determinata arma ma è un accessorio generico da utilizzare su ogni arma, così come un cannocchiale o la cinghia di trasporto. Quindi non è parte, ma accessorio; figurarsi se è parte fondamentale!
- La direttiva Europea e la convenzione ONU elencano con precisione le parti di armi; non è possibile inventarsi altre parti.
- Il riduttore “va a sostituire integralmente la camera di cartuccia”, dice il genio della PS (ma non è colpasua; si sa che le FAQ le fanno scrivere ai novellini dell'ufficio); sarebbe come dire che se gli infilo un dito nell’occhio, il mio dito sostituisce il suo occhio. Se lo scrittore della PS è una scrittrice, potrei fare altri tipi di esempio. Fatto sta che il riduttore si inserisce nella camera di cartuccia esattamente come qualsiasi cartuccia e quindi parlare di “sostituzione” è straparlare.
- Dice il genio della PS che per il fatto che è una canna, ciò significa che è “una canna intercambiabile”. Mi ricorda quella domanda che si fa ai bambini sciocchi “se ho tre pecore e una la chiamo capra, quante pecore ho?” E il bambino sciocco, ma con tendenza agli studi giuridici così diffusi nella PS, risponde “due”. E allora gli si spiega che non basta cambiare nome ad una pecora per farla diventare una capra. È quindi giusto spiegare al genio che anche se gli fa comodo chiamare un riduttore canna intercambiabile, non basta, perché le due cose continuano ad essere diverse. La canna intercambiabile, come dimostrano migliaia di catalogazioni, è una parte essenziale dell’arma perché è una canna eguale o diversa, per dimensioni e/o calibro, che viene montata in luogo di quella originaria. Se il genio è una scrittrice, potrei dire che se essa va a Casablanca e si fa innestare un bel pisello, ha un pisello intercambiabile; invece se se lo fa solamente infilare da qualche parte, fa una cosa assolutamente naturale.
Quella di canna intercambiabile è una nozione ormai assodata, anche a livello internazionale. Può il genio del ministero spiegare, come mai i riduttori non vengono contemplati e regolati da nessun trattato internazionale od europeo? Forse perché sono tutti degli idioti che non hanno avuto la fortuna di prendere la laurea in legge in Italia?
- Dice il genio che i riduttori di calibro vanno sottoposti al Banco di Prova. Ciò è vero per le canne rigate vere e proprie e infatti quelle in commercio sono state provate al Banco di Prova tedesco, visto che la maggior parte è di produzione tedesca. Ma perché mai si dovrebbe provare un bossolo riduttore il quale, per sua stessa natura, rinforza e non indebolisce la camera di cartuccia? Ed infatti nessuna norma del CIP lo prevede. E poi in quale arma andrebbe collaudato visto che si può infilare in migliaia di armi? Suvvia, siamo seri, se ci riusciamo.
- Altri marchi e punzoni non ne deve recare perché non sono previsti da nessuna legge.
Il genio ignora che una parte d’arma non deve recare, ad es., il marchio del produttore e quindi dice grottescamente che il riduttore deve recare ”tutti i punzoni e marchi di cui all’art. 11 L. 110”
- Scrive la FAQ che il parere deriva da “fin troppo evidenti ragioni di sicurezza nel funzionamento dell'arma, sia con riferimento alle disposizioni di pubblica sicurezza e per il contrasto della criminalità, di cui, da ultimo, alla legge 146/2006.” Strano, io sapevo che la legge va interpretata come è scritta e come voleva il legislatore; ora si scopre che al Ministero la applicano e la inventano come fa loro comodo! È il legislatore che adegua le leggi alle esigenze di sicurezza, non il primo allievo di PS che vuol fare il salvatore della patria. Ma si rendono conto al Ministero di quale colossale scemenza si dica, affermando che la lotta ai riduttori di calibro, usato illegalmente solo da qualche bracconiere, serve al "contrasto della criminalità"? Eh già, perché i criminali amano ridurre la potenza delle proprie armi! Forse per paura di far male a quei cretini che per loro sono una garanzia di sicurezza.
- Il riduttore va denunziato? No, perché non è parte essenziale; lo hanno già detto un tribunale e una corte d’appello. Si veda poi la pagina sui riduttori in genere.
- L’ultima frase è misteriosa: L'uso di tali parti, tuttavia, può essere consentito solo laddove, per le armi iscritte in Catalogo, figuri in nota come canna intercambiabile, mentre, per le armi a canna liscia, esso non determini la trasformazione dell'arma in una a canna rigata. Infatti:
a) come si fa a catalogare come canna intercambiale di un’arma, un oggetto destinato ad andare in qualsiasi arma? Forse il genio crede che i riduttori vengano fatti su misura per una data arma? È possibile, perché crede cose ben peggiori.
b) che cavolo vuol dire che il riduttore per le armi a canna liscia non deve determinare la trasformazione dell’arma in arma a canna rigata? Di certo non trasforma l’arma per i motivi già detti, ma di certo esso è fatto per consentire di sparare a palla in un’arma a canna liscia. Quindi chi scrive straparla e propone una condizione impossibile.
Che vergona!
(14-2-2009)
NOTA:
email - Edoardo Mori |
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