Talvolta, e particolarmente nella caccia di montagna, occorre sparare a bersagli che
non si trovano sullo stesso orizzonte del cacciatore, ma molto più a monte
od a valle. L'arma dovrà assumere quindi una notevole inclinazione verso
l'alto o verso il basso: in tali condizioni non può più farsi
affidamento sulla teoria della rotazione della traiettoria, che anzi dà
luogo ad errori tali da far bellamente mancare il bersaglio. In altre parole,
non è possibile sparare ad un camoscio posto a 200 metri sopra di noi, su
di una cengia, senza tener conto del diverso angolo di sito, poiché
l'arma è azzerata per una traiettoria con angolo di sito modesto (in pratica
si comincia a considerare rilevante l'errore oltre un angolo di sito di 30°.
Esaminando la figura
sarà subito chiara la causa del fenomeno.
Un proiettile sparato con l'angolo di proiezione
j e
angolo di sito nullo, giungerà dopo il tempo -t- nel punto A, ottenuto secondo
i principi già esaminati, supponendo che il proiettile si muova prima lungo
la linea di proiezione per effetto dell'impulso iniziale e cada poi perpendicolarmente
per il tempo -t- per effetto della forza di gravità. Se ora si spara invece
con l'angolo di sito
e (è indifferente se positivo
o negativo) il proiettile non cadrà per effetto della forza di gravità
in A ma bensì in A'; la conseguenza sarà, che, alla medesima distanza
di azzeramento, il proiettile seguirà una traiettoria più alta
rispetto alla linea di sito (o di mira) e che quindi, per colpire il centro del
bersaglio, occorrerà mirare più in basso.
La figura non è in scala e le dimensioni sono state volutamente esagerate per
evidenziare meglio il fenomeno.
La traiettoria del proiettile sparato con angolo di sito diverso da zero può
essere agevolmente tracciata con il sistema proposto da Francé Avcin. Egli,
in primo luogo, semplifica il problema osservando che l'angolo
j ,
di pochi secondi, può essere tranquillamente trascurato rispetto
all'angolo
e ; osserva inoltre che il tratto di traiettoria compreso tra A ed A' è anch'esso trascurabile rispetto all'intero arco dio 150-200 metri in quanto non supera i 15-20 cm di lunghezza. Infatti, come si vede nella figura, l'angolo formato dai tratti HA e HA' è eguale all'angolo
e e perciò il tratto AA' sarà dato dalla formula
AA' = (gt² . sen
e )/2
Esempio: sia
e =60° e t= 0,255 sec.
La traiettoria potrà perciò essere tranquillamente calcolata come se A'
cadesse sul tratto BA usando la formula già vista per le
traiettorie venatorie ,
opportunamente integrata. Ricordo che t = tempo di volo alle varie distanze x a cui si vuole calcolare la caduta; T = tempo di volo alla distanza a cui è azzerata l'arma; X = tempo di volo alla distanza di azzeramento.
Le ordinate progressive alle varie distanze,
secondo la linea di sito, saranno date dalla formula
E le ordinate progressive rispetto alla linea di mira, dalla formula
Vediamo, come al solito, un esempio concreto calcolato con riferimento alla
cartuccia 6,5 x 57 VM della RWS con pallottola di 6 gr e V= 1010 ms e DOA = 200 m.
Dalla tavola della casa, integrata con il metodo già visto si ottengono i
seguenti tempi di volo
A metri 50 100 150 200 250 300 350 400
Tempo 0,051 0,105 0,163 0,255 0,340 0,368 0,453 0,540
da cui si calcolano le seguenti ordinate progressive per il tiro in piano e
per il tiro con angolo di sito di 60° riferite alla linea di mira
y50 y100 y150 y200 y300 y350
e = 0° 0,011 0,045 0,043 * - 0,26 metri
e = 60° 0,072 0,12 0,065 -0,03 metri
Con queste ordinate può quindi procedersi al tracciamento grafico delle relative
traiettorie, sia per e positivo che negativo, come nella figura
ove è stata usata la scala grafica già impiegata nel capitolo
sulla traiettoria venatoria.
Dall' immagine si vede che il punto in bianco viene a cadere a circa 340 metri di distanza
e che a 200 metri il proiettile colpisce ben 12 cm. al di sopra della linea di mira, il
che può certamente far mancare il bersaglio o arrecare ferite non mortali. Il
tiratore quindi, se da un lato deve preoccuparsi meno della valutazione della distanza
a cui si trova il bersaglio, dal momento che il proiettile viaggia sempre al di sopra
della linea di mira anche oltre la distanza di 300 metri, d'altro lato deve tener presente
che il proiettile colpirà più in alto del punto mirato. Le indicazioni
fornite consentono di tracciare agevolmente una serie di traiettorie per diversi
angoli di sito (è sufficiente procedere di 15° in 15° più che sufficienti
per l'uso del cacciatore).
Ciò posto occorre ora esaminare come il cacciatore od il tiratore debbano agire
per correggere lo spostamento della traiettoria. Se il bersaglio si trovasse ad essere
posto perpendicolarmente alla traiettoria percorsa dal proiettile (si pensi ad un
uccello in volo), non vi sarebbero particolari difficoltà poichè
sarebbe sufficiente mirare ad un punto posto al di sotto del bersaglio della
misura y, per fare centro. In genere però (fig. 3b) il bersaglio si
presenta al tiratore come verticale e quindi, per effetto dell'angolo di sito,
viene visto sotto una prospettiva molto allungata ed interseca la traiettoria
trasversalmente.
La conseguenza di ciò è che mirando al centro del bersaglio,
il proiettile colpirà invece il punto M posto al di sopra del bersaglio
della quantità y'. Bisognerà quindi mirare la punto M' simmetrico
al precedente, ma in basso.
Questo valore di y' è ricavabile da y mediante la formula
y' = y/cose
Esempio: L'ordinata progressiva prima calcolata per la distanza di 200 m.
ed e = 60° è di cm.12; la formula
precedente ci dice che y' = 24 cm.
Un piccolo programma per DOS vi aiuterà nel calcolo.
Quando l'arma sia dotata di tacche di mira o di alzo che consentano l'azzeramento
a distanze variabili, la correzione del tiro può essere ottenuta in maniera
abbastanza soddisfacente azzerando l'arma ad una distanza minore di quella a
cui è posto il bersaglio e precisamente alla distanza che si ottiene
moltiplicando la distanza effettiva per il coseno dell'angolo di sito.
Esempio: Sia la traiettoria sopra calcolata con angolo di
sito e = 60° e bersaglio a 200 metri, pari alla
distanza ottimale di azzeramento. Se l'arma viene azzerata alla distanza
200 * cos e = 100 m
si otterrà una traiettoria
che colpirà il bersaglio con errore trascurabile. Questa traiettoria
però è molto tesa fino a 200 metri, ma poi si distacca negativamente
dalla linea di sito così che un errore anche modesto, in difetto,
nella valutazione della distanza del bersaglio, può causare un errore
inaccettabile. Conviene perciò abituarsi a correggere la mira ad occhio.
Se l'angolo di sito fosse di 75° si dovrebbe azzerare a 50 metri per fare
centro a 200 metri.