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Figura I
La balistica esterna ha il compito di consentire il calcolo di
gittate di ogni genere, sia per proiettili di piccolo calibro
che di artiglierie.
I dati relativi a questo tipo di traiettoria possono essere calcolati
con ottima precisione, partendo dai pochi dati forniti dal produttore
delle munizioni o dai dati misurati con un cronografo. Il calcolo,
relativo a traiettorie molto tese e con angolo di proiezione minimo,
richiede una notevole precisione poiché non si può
trascurare, come avviene per le lunghe gittate, la circostanza
che la linea di proiezione non coincide con la linea di mira.
Il significato dei dati è presto detto; sono indicate le
ordinate progressive di cinque traiettorie secondo cinque diverse
distanze di azzeramento e con impiego di cannocchiale (convenzionalmente
supposto avere l'asse ottico a 5 cm sopra l'asse della canna)
e quelle di una traiettoria con impiego dei punti di mira meccanici,
convenzionalmente supposti essere a due cm sopra l'asse della
canna. È indicata inoltre la traiettoria per la distanza
ottimale di azzeramento (DOA), con cannocchiale.
Un concetto da chiarire è quello delle distanza ottimale
di azzeramento (DOA): questa indica quella gittata alla quale
la traiettoria percorsa dal proiettile non supera mai la distanza
(positiva o negativa, di 4 cm dalla linea di mira; in altre parole
ciò significa che se la DOA di un proiettile è di
170 metri, qualunque bersaglio posto tra la bocca dell'arma e
tale distanza (alla quale debbono aggiungersi 20-30 metri in cui
il proiettile scende al di sotto della linea di mira per un valore
inferiore e 4 cm, verrà colpito con uno scarto massimo
di 4 cm riferito alla linea di mira. Questo ovviamente in linea
teorica se non intervengono cause di dispersione del tiro. È
chiaro che la DOA ha interesse solo per il cacciatore il quale
non può di certo mettersi a misurare la distanza a cui
si trova il capo di selvaggina e pretende solo di colpire più
o meno dove ha mirato, senza preoccuparsi della curvatura della
traiettoria. Se invece si spara ad un bersaglio ad una distanza
ben definita, l'arma deve comunque essere azzerata per detta
distanza affinché l'errore di puntamento non sia eccessivo
e non si cumuli con gli altri fattori di dispersione del tiro.
Alla maggior parte delle persone accade però ben di rado
di dover calcolare traiettorie di chilometri, ma hanno bisogno
di conoscere i dati di tiro della propria arma nell'ambito della
gittata di pratico impiego, vale a dire tre o quattrocento metri
al massimo per i fucili a palla e un centinaio di metri al massimo
per le armi corte.
Come si vede dalla figura I, in cui la curvatura della traiettoria
è stata volutamente esagerata per meglio rappresentare
il fenomeno, la traiettoria interseca due volte la linea di mira;
una prima volta ad una distanza di 20-40 metri dalla bocca dell'arma
e una seconda volta alla distanza per la quale l'arma è
stata azzerata.
Un primo punto di partenza per lo studio della traiettoria venatoria
è dato dalle tabelle balistiche che le fabbriche di munizioni
forniscono per le proprie cartucce e di cui quindi occorre apprendere
l'uso ed il significato.
Le tavole europee hanno il contenuto di quella qui riportata per
una cartuccia della RWS
Cartuccia RWS 7x64 HMK - DATI BALISTICI
Peso del proiettile 11,2 gr
Peso della polvere 3,75 gr
Lunghezza del proiettile 34 mm
Lunghezza della canna 650 mm
Pressione massima 3600 kg/cm²
Velocità a 10 m. 840 m/sec
Distanza Energia Velocità Tempo di
m Kgm m/sec volo sec
0 412 850 0
50 370 805 0,060
100 334 765 0,123
150 300 725 0,190
200 272 690 0,260
300 219 620 0,411
DISTANZA DEL PUNTO DI IMPATTO DALLA LINEA DI MIRA IN CM
Dist DOA a Con cannocchiale e taratura a: Senza cann.
m m 170 100m 150m 200m 300m 100m
50 +1,5 -0,5 +0,5 +2,5 +6,5 +1
100 +4 * +2,5 +6 +14 *
150 +2 -4 * +5 +17 -5,5
200 -4,5 -12 -7 * +16 -15
300 -31 -42 -35 -24 * -48
I dati ci dicono quindi che per un azzeramento ottimale a 170
metri, se il bersaglio è posto a 100 metri il proiettile
colpirà 4 cm più in alto e che se il bersaglio è
posto a 300 metri il proiettile colpirà 31 cm più
in basso rispetto al punto mirato.
I valori delle ordinate sono riferiti, si ripete, a linee di mira
convenzionali; quindi per avere dati veramente precisi, validi
nel caso specifico, occorre misurare l'effettiva distanza tra
asse del cannocchiale e asse della canna (ad esempio esso può
essere superiore a 5 cm nei combinati); occorre poi tener conto
delle variazioni di velocità del proiettile a seconda della
lunghezza della canna e degli altri fattori già visti.
Nella tabella è indicata molto opportunamente anche la
velocità a 10 metri dalla volata perché la velocità
iniziale viene calcolata teoricamente da essa.
Le tabelle dei paesi anglosassoni sono alquanto più sintetiche
ed in genere, invece di indicare le ordinate progressive, si limitano
ad indicare il valore della mid-range trajectory e cioè il valore dell'ordinata presa a metà della
gittata e misurata rispetto alla linea di sito. Talvolta esse
sono compilate secondo il modello europeo ma con i dati riferiti
a 100, 200, 300 yarde e secondo una linea di mira per cannocchiale
pari a un pollice e mezzo (3,8 cm) sopra l'asse della canna.
In alcune tavole anglosassoni è indicata anche una distanza
ottimale di azzeramento a breve distanza (10-30 metri) il cui
significato sarà subito chiaro osservando la figura I:
siccome la traiettoria incontra due volte la linea di mira, invece
di azzerare l'arma rispetto al punto DOA, è possibile azzerarla
al punto dove la traiettoria incontra la linea di mira per la
prima volta; ciò può tornare utile quando non si
disponga di una sufficiente distanza sul poligono e ci si accontenta
di una prima taratura approssimativa.
Giova ricordare che i dati più attendibili forniti dalle
tabelle sono quelli relativi ai tempi di volo, facilmente misurabili,
ed alle velocità residue alle varie distanze; invece le
ordinate progressive in genere non vengono misurate, ma sono calcolate
e spesso risentono di errori derivanti dal sistema di calcolo
usato.
Per eseguire calcoli relativi ad una data traittoria utile, fino
a circa 500 metri, occorre apprendere come sia possibile integrare
ed estendere i valori tabellati.
Nei calcoli che seguono abbiamo sempre preso come base i dati
della tabella del proiettile 7x64 HMK della RWS.
Calcolo dei tempi di volo intermedi
Il tempo di volo è dato dal rapporto tra spazio percorso
e velocità
ove v sta ad indicare la velocità media del proiettile
nel tratto in questione. Una sufficiente approssimazione si ottiene
assumendo come velocità media la velocità a metà
percorso così che il tempo di volo a 100 metri sarà
dato da 100 diviso per la velocità a 50 metri, quello a
150 dividendo 150 per la velocità a 75 metri, ecc.
Ad esempio dovendosi cacolare il tempo di volo a 200 metri, si
dividerà 200 per la velocità a 100 metri di distanza,
pari a 765 m/sec, ottenendosi t = 0,261 sec (in tabella 0,260).
Se la velocità a metà percorso non è nota,
potrà usarsi il valore ottenuto facendo la media tra valore
iniziale e finale sul tratto.
Ad esempio il tempo di volo per la distanza di 75 metri si otterrà
dividendo 75 per la media tra 805 e 765 (= 785 m/sec), ottenendosi
t = 0,095 sec.
Nota: la media può essere aritmetica (sommare i due
valori e dividere il risultato per due) oppure geometrica (moltiplicare
i due valori ed estrarre la radice quadrata). Un valore perfetto
può ottenersi trovando le due medie, facendo la media
aritmetica e la media geometrica dei due valori trovati e così
via, finché i due valori coincidono.
Calcolo delle velocità noti i tempi di volo
Questo sistema è dovuto a W. Weigel e, oltre ad essere
molto preciso, è veramente utile al comune sperimentatore
poiché il tempo di volo alle varie distanze è il
dato più facilmente misurabile con gli apparecchi elettronici
in commercio. La precisione ottenibile dipende evidentemente dalla
esattezza dei dati a disposizione e quindi, per quanto possibile,
si deve evitare di ricorrere a data interpolati, quali quelli
ottenuti nell'esempio precedente.
Il Weigel parte dalla considerazione che la perdita di velocità
in un determinato tratto della traiettoria dipende dal coefficiente
balistico del proiettile e dalla velocità a metà
di essa; così, ad esempio, il calo di velocità da
V50 a V100 è
calcolabile in funzione di V75;
ogni
differenza di velocità tra due punti simmetrici rispetto
alla distanza di 75 m sarà esprimibile in funzione della
stessa V75. Si potrà quindi scrivere,
ad esempio
e così via.
Se ora noi disponiamo dei tempi di volo a 100-200-300 metri, possiamo già calcolare direttamente tre velocità a 50-150-250 metri e cioè:
V50 = 100/0,123 = 813 m/sec
V150 = 100/ (0,260 - 0,123) = 729 m/sec
V250 = 100/ (0,411 - 0,260) = 662 m/sec
Per il punto intermedio di 125 m. si potrà egualmente scrivere
V50 - V200 = 3 (V100 - V150)
e per il punto intermedio di 175 metri:
V100 - V250 = 3 (V150-V200)
E da queste relazioni si ricava
V100 = (3V50 + 6V150 - V250) / 8
Nell'esempio sarà quindi
V100 = (3·813 + 6·729 - 662) / 8
= 768 m/sec
V200 = (6V150 + 3V250-
V50) / 8 e quindi
V200= (6·729 + 3·662 - 813) / 8
= 693 m/sec
V0 = 3 (V50 - V100)
+ V150
V0 = 3·(813 - 768) + 729 = 864 m/sec
V25 = (3V0 + 6V50 - V100) / 8
V25= (3·864 + 6·813 - 768) / 8
= 837 m/sec
V300 = V100 - 2(V150 - V250)
V300 = 768 - 2(729 - 662) 634 m/sec
V400 = V0 - 2(V100 - V300)
V400 = 864 - 2·(768 -634) = 596 m/sec
V500 = V0 - 5(V200 - V300)
V500 = 864 - 5·(693-634) = 569 m/sec
Sarà perciò possibile, noti solo tre tempi di volo
del proiettile, risalire con una buona approssimazione alle velocità
dello stesso per vari tratti dell'intera traiettoria venatoria.
Calcolo di velocità intermedie
Siano ad es. V0 = 850 m/se; V150 = 735 m/sec e V300 = 620 m/sec e si calcolino
del differenze:
V0 - V150 = 125
V150 - V300 = 105 Si calcolino ora
a = 37% di 125 = 46,25
b = 70% di 125 = 87,5
c = 36% di 105 = 37,8
d = 69% di 105 = 72,45 Sarà poi
V0 - a = 850 - 46 = 804 (V50)
V0 - b = 850 - 87,5 = 762 (V100)
V150 - c = 725 - 37,8 = 687 ( V200)
V150 - d = 725 - 72,45 = 620 (V300)
con buona corrispondenza ai valori tabulati.
Qualora siano noti V0, V150 e V300, si può ricorrere al metodo
consigliato da W. Lampel che consente di calcolare le velocità
intermedie di 50 in 50 metri con sufficiente approssimazione per
i proiettili standard usati per caccia.
Tracciamento di una traiettoria venatoria qualsiasi
Non sempre si dispone dei dati relativi alla traiettoria di un
proiettile, oppure può essere necessario calcolare una
traiettoria per un punto di azzeramento ed una linea di mira diversi
da quelli indicati nelle tavole commerciali.
Un sistema molto valido è quello proposto da F. Avcin il
quale calcola le ordinate progressive della traiettoria in relazione
ai tempi di volo secondo la formula
in cui X è la distanza di azzeramento, T il tempo di volo a tale distanza e t il tempo di volo alle varie distanze x a cui calcolare l'ordinata.
Si voglia, ad esempio tracciare la traiettoria del proiettile preso ad esempio, con arma azzerata a 300 metri.
Le ordinate progressive saranno date da
e così via ottenendosi
y150 = + 23,7 cm
y200 = + 22 cm
Se si calcola anche il tempo di volo per 350 metri, pari a 0,503
sec., si potrà calcolare anche l'ordinata la per
y350 = - 27,4 cm (negativa in quanto al di
sotto della linea di sito).
I valori così trovati e riportati in un grafico come in
fig. II, consentiranno di tracciare la traiettoria voluta. Naturalmente
per le ordinate occorre scegliere una scala treo quattro volte
maggiore di quella usata per le ascisse (cioè per rappresentare
le distanze).
Figura II
Supponendo ora che si spari con un cannocchiale la cui linea di
mira si trovi 5 cm sopra l'asse della canna, sarà sufficiente
riportare la misura di 5 cm al di sopra di O nel punto A; la linea
congiungente il punto A con il punto di azzeramento, rappresenta
la linea di mira attraverso il cannocchiale e da essa potranno
misurarsi le varie distanze dalla traiettoria e cioè le
ordinate progressive rapportate alla linea di mira in considerazione.
Le ordinate progressive rispetto alla linea di mira si ottengono,
matematicamente, sottraendo dal valore trovato rispetto alla linea
di sito, la quantità data dalla formula
in cui h indica l'altezza dell'asse del congegno di mira sopra la linea di mira, in metri; ad esempio per h = 0,05 m e y100 = + 0,20 m, si avrà
come si può misurare dal grafico.
L'ordinata al vertice della traiettoria può essere letta
dal grafico. Per cartucce da caccia aventi traiettoria tesa, si
può assumere che essa sia posta poco oltre la metà
della gittata e cioè
e quindi, nell'esempio, Xv=(300/2)·1,1 = 165 m.
Alla distanza Xv perciò, la distanza della linea di mira
dalla linea di sito si è ridotta circa alla metà
e si può quindi accettare la regola empirica secondo cui
l'ordinata massima della traiettoria riferita alla linea di sito
è pari all'ordinata sopra la linea di mira a metà
gittata, aumentata della metà dell'altezza della linea
di mira. Perciò se in tabella si legge che l'ordinata a
150 m è eguale a +17 cm sopra la linea di mira con cannocchiale
di 5 cm, l'ordinata massima rispetto alla linea di sito sarà
pari a 17 + 5/2 = 19,5 cm (in figura due esso è pari a
cm 22, valore da ritenersi più esatto rispetto a quello
ottimistico della tabella).
Se ora dal punto C si traccia quella corda alla curva che non
disti da essa più di 4 cm, si otterrà il punto D,
la cui ascissa individua esattamente la distanza ottimale di azzeramento
(DOA), pari, nella figura a 161 m.
Infine la distanza OE indica la distanza a cui la traiettoria
taglia per la prima volta la linea di mira (distanza breve di
azzeramento), pari a m. 20.
La distanza tra la linea di mira e la traiettoria a 350 metri
(pari nell'esempio a 26 cm), ci dice che sparando con l'arma azzerata
a 300 metri contro un bersaglio che invece si trova a 350 metri,
si commette un errore di ben 26 centimetri.
Angolo di proiezione
Tracciando la tangente alla traiettoria all'origine O e abbassando
da essa la perpendicolare al punto di caduta, questa perpendicolare
misura lo spazio di caduta h del proiettile alle varie distanze.
Da questo valore si ricava direttamente l'angolo di proiezione
applicando la semplice formula trigonometrica
Nell'esempio sarà tangf = 0,75/300, da cui l'angolo sarà 0° 8, 35,66".
Dalla figura I si rileva che l'angolo di proiezione è
opposto al vertice, e quindi eguale, all'angolo formato dalla
linea di proiezione con la linea di mira. Supponendo che la linea
di mira sia posta a 5 cm sopra l'asse della canna, la distanza
breve di azzeramento sarà data direttamente dalla formula
0,05/tangf = 20 m, come già ricavato dal grafico.
Caduta del proiettile rispetto alla linea di proiezione
La caduta del proiettile h, sopra calcolata, tiene conto del fatto
che nell'atmosfera la caduta del proiettile viene rallentata dalla
resistenza dell'aria e da una certa portanza del proiettile, così
che essa è sempre inferiore a quella che si avrebbe nel
vuoto. Nel vuoto infatti la caduta sarebbe stata data dalla formula
h = (g·T²)/2 e sarebbe stata pari a 83 cm invece dei
75 reali. Da questo fenomeno deriva la difficoltà di calcolare
con sistemi semplici la traiettoria di un proiettile, pur essendo
nota la sua legge di resistenza, perché la diminuzione
della componente rappresentante la forza di gravità, variabile
in relazione a molti fattori, produce un aumento della gittata
rispetto a quella che si otterrebbe supponendo che la caduta avvenisse
secondo la legge valevole per il vuoto e, in misura minore, supponendo
che la caduta avvenisse verticalmente nell'aria.
In via alquanto approssimativa, la caduta del proiettile nell'aria
può essere calcolata adottando coefficienti di correzione
della forza di gravità.
Il primo coefficiente è quello proposto dal Siacci, valido
per gittate piuttosto brevi e tese, e fornito dalla formula
Nell'esempio si avrebbe
Se ora moltiplichiamo 83 cm per 0,912, otteniamo proprio il valore
di 75, 5 cm (naturalmente si poteva anche inserire il valore di
9,81·0,912 = 8,9 come valore di "g" nella formula
della caduta nel vuoto).
Il secondo è stato proposto da Mc Shane-Kelly-Reno ed è
espresso in funzione del rapporto R = Vc/Vo in cui Vc indica
la velocità alla distanza considerata;
il valore della gravità sarà dato dalla formula
Nell'esempio si avrebbe R = 620/840 = 0,738 e g = 8,9 come con la formula di Siacci.
Distanza di azzeramento di armi militari
In tempi moderni i fucili militari non vegono azzerati secondo criteri venatori di precsione, ma con un criterio tattico in modo da garantire di colpire un bersaglio umano in un punto vitale, senza troppo mirare (Battlefield Zero o Point Blank Range). in esso si parte dala considerazione che il bersaglio vitale abbia un diametro di 30 cm e che sia utile la traiettoria che non di discosta più di 15 cm dalla linea di mira.Perciò mentre, ad es. per un proiettile 5,56x45 con Vo 850 ms la DOA (GEE) è a 173 metri con uno scostamento massimo di 5 cm dalla linea di mira e una distanza breve di azzeramento di 48 m. adottano la taratura militare si ha una distanza di azzeramento a 245 metri (distanza breve 30 m) con la massima altezza della traietotria di 15 cm a 160 m. Il proeittle raggiungera i 15 cm al di sotto della linea di mira a 300 metri.
email - Edoardo Mori |
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