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Il modo di sentire di un verde, termine generico che raccoglie tutti
coloro che per i più disparati motivi interiori sono convinti in
modo fanatico che solo le loro idee salveranno e miglioreranno il mondo
(gattofili, uccellofili, antipesca, anticaccia, antitutto) è certamente
degno di studio e nulla meglio si presta alla ricerca delle radici culturali
del fenomeno, che le parole stesse di un loro grande antesignano, pronunziate
quasi cinquant'anni orsono, ma assolutamente attuali. Diceva infatti
costui (frasi in corsivo):
Per ricrearsi è indispensabile uccidere lepri e fagiani? La gioia di
uccidere accomuna gli uomini. Fortuna che non comprendiamo il linguaggio
delle lepri! Parlando di un cacciatore si esprimerebbero forse così:
«non sapeva correre quel grosso maiale!». La massima gioia deve
regnare tra le lepri quando si accorgono che un battitore è stato
raggiunto da un colpo di fucile.
Si noti l'insensibilità morale di chi parla e per il quale
la vita di un uomo può venir messa sullo stesso piano di quella
di un animale. Ritroviamo lo stesso atteggiamento in tutti coloro che,
con sprezzo sovrano della volontà della maggioranza, fanaticamente
convinti di essere i soli possessori della verità, vorrebbero imporre
le loro idee anche con la violenza ed il delitto (vedansi attentati a
impianti chimici o nucleari, molestie ai cacciatori, dimostrazioni violente
contro la costruzione di impianti vari, ecc.). Tra costoro vi sono molti
baciapile, pronti a sventolare testi sacri quando si tratta di affermare
principi che loro aggradano, ma che li rinnegano quando si fa loro osservare
che Dio stesso ordinò ad Adamo di «dominare sui pesci del
mare e sugli uccelli del cielo e sopra ogni animale che si muove sulla
terra» (Genesi, 1, 28) ed a S. Pietro di uccidere e mangiare «ogni
sorta di quadrupedi e rettili della terra e di uccelli del cielo»
(Atti degli Apostoli 10, 12).
L'elemento più simpatico della caccia è la selvaggina,
poi il cacciatore di frodo. Lui, almeno, rischia la vita. L'ultimo
degli aborti può muovere guerra ad un capriolo. La lotta è
troppo ineguale tra un fucile a ripetizione ed un coniglio che non ha
progredito da tremila anni a questa parte.
Personalmente il piacere che si ritrae dalla caccia mi sfugge totalmente.
Uccidere un cervo con tutta quella messa in scena! E non si spara ad un
coniglio quando è immobile, ma quando corre, affinché le
sue ferite siano più spettacolari!
L'interlocutore, mentre faceva queste affermazioni, era tranquillamente
seduto ad una tavola imbandita di carne e di selvaggina (anche se egli,
personalmente, tendeva ad essere vegetariano per ragioni di salute) ed
era circondato di oggetti di cuoio e di donne impellicciate; ciò
che non gli sfagiolava, in effetti, non era l'uccisione di un animale,
ma soltanto che altri godessero nel fare una cosa che a lui non interessava.
Caratteristica dei verdi è proprio quella di essere settoriali:
è verde chi ama gli uccellini ed è verde chi ama i gatti
ed entrambi votano per la stessa persona, senza rendersi conto che non
si può parteggiare contemporaneamente per Titti e per il Gatto
Silvestro. E' verde chi vorrebbe i marciapiedi lindi e puliti per
i pedoni, ma purtroppo è verde anche la vecchietta che consente
al proprio cane di sconciare il sullodato marciapiede e le scarpe dei
pedoni distratti; però entrambi sono convinti di far parte dello
stesso movimento ideale, così come sono convinti di volere la medesima
cosa coloro che lottano contro le centrali nucleari e coloro che vorrebbero
ridurre l'uso di combustibili tradizionali, accusati di produrre l'effetto
serra (in effetti qualche scienziato dice che sono molto più dannose
le flatulenze del bestiame e di un miliardo di cinesi, ma la cosa non
è provata; qualche altro scienziato ha sostenuto che l'anidride
carbonica compensa il raffreddamento del sole e favorisce la crescita
delle piante, e che quindi l'effetto serra potrebbe, in fin dei conti,
risultare benefico, ma si è sottratto a stento al linciaggio).
Tipico del verde è poi di parlare a vanvera di cose a lui del tutto
ignote, come dimostra la frase sulla caccia al coniglio.
I nostri antenati erano tutti contadini. Non c'erano cacciatori
fra di loro; i cacciatori sono contadini degenerati. Chi un tempo si dedicava
alla caccia era considerato un cialtrone, a meno che non se la prendesse
con gli orsi ed i lupi.
Tipica del verde è l'ignoranza della storia; egli vive nel
sogno beato dell'età dell'oro, secondo cui solo gli uomini
primitivi sono senza peccato, vivono nel paese di Bengodi e in armonia
con la natura; il male viene tutto dalla civiltà e dalla scienza
e quindi è sufficiente abolire le invenzioni degli ultimi cento
anni per ritornare tutti nel paradiso terrestre.
La storia, l'etnologia e altre scienze ci insegnano invece che l'uomo
ha cessato di essere una scimmia in armonia con le banane solo quando
ha imparato ad usare strumenti per difendersi e per cacciare e che solo
l'arma ha consentito all'uomo di vincere e addomesticare un ambiente
tutt'altro che favorevole ed amico. La natura per l'uomo nasconde
rischi mortali ed è veramente un segno dei tempi che a parlar tanto
di natura siano le persone che i polli li hanno visti solo al supermercato
e che non saprebbero distinguere un cavolo da una sequoia.
La natura ci insegna come un'alimentazione razionale sia fondata
sulla consumazione di alimenti crudi. Se oggi i nostri figli sono più
sani di una volta, ciò è dovuto certamente, per buona parte,
al fatto che molte madri hanno capito che contribuivano maggiormente alla
salute dei figli facendo loro masticare dell'insalata cruda che dando
loro del latte bollito.
Qui si ritrova una delle tipiche caratteristiche dei verdi, vale a dire
quella di sparare sciocchezze con la più grande serietà,
come se esse fossero verità scientifiche rivelate. E, quel che
è peggio, a quelli che le sparano in buona fede si aggiungono coloro
che sulle sciocchezze ci fanno i soldi. Alimenti macrobiotici, alimenti
non trattati ed integrali che una volta ci saremmo vergognati di far mangiare
ai polli, crusca venduta più cara della farina, alimenti classificati
come «dietetici», «biologici», «ecologici»,
«naturali», senza che nessuno possa spiegare ciò che
detti termini stiano effettivamente ad indicare; ormai non c'è
più commerciante che non abbia capito che ogni porcheria si può
vendere a caro prezzo purché rechi un'etichetta verde con qualche
parola priva di senso concreto. Il gioco è sempre lo stesso: si
fa leva sulle paure inconsce dell'uomo, sulla paura della morte e
delle malattie per influenzare il suo pensiero. Una volta l'uomo,
che sapeva quanto fosse facile morire, temeva per l'aldilà
e si aggrappava alla religione; ora che la fiducia nella scienza fa credere
a tutti di poter vivere un secolo, alcuni corrono ancora da un santuario
all'altro sperando di veder la Madonna, o si affiliano a sette religiose
di tipo medioevale, ma i più si aggrappano superstiziosamente ad
ogni pseudoscienza che promette benessere.
E' un segno di decadenza quando un popolo disbosca il suo territorio
senza rimboscarlo, perché così facendo viola le leggi della
natura.
Questa frase dimostra... che chiunque ogni tanto può dire una
cosa giusta!
L'uomo è indubbiamente il microbo più pericoloso che si possa immaginare. Sfrutta il suolo che ha sotto i piedi senza mai chiedersi sea questo modo non disponga di prodotti che forse sarebbero indispensabili alla vita di altre regioni. Se si esaminasse attentamente questo problema, vi si scorgerebbe probabilmente l'origine delle catastrofi che si verificano periodicamente sulla faccia della terra.
Anche questa frase dimostra l'immanente senso del catastrofico che
anima i verdi. Ci fosse una cosa che va bene nel mondo! Ogni giorno sfornano
statistiche assolutamente tendenziose (come può essere ogni statistica
poco seria o in mano ad un fazioso) per dimostrare che tutto si sfascia.
Ormai pare che anche il succhiarsi il pollice predisponga i neonati al
cancro e quando ci sediamo sul water sentiamo un senso di colpa come pericolosi
inquinatori. Il cielo ci opprime con il suo buco d'ozono, anche se
nessuno è in grado di dire se sia o no una novità, perché
fino a quindici anni orsono non si era in grado di misurarlo. L'aria
ci preoccupa per l'effetto serra, ma i nostri monti sono pieni di
neve e fa un freddo boia. Nessuno osa rammentare il famoso Club di Roma,
che riuniva i migliori cervelli del tempo, il quale nel 1972 uscì
con un libro intitolato «I limiti della crescita», pieno zeppo
di previsioni catastrofiche sulle sorti dell'umanità entro
il 1990. Ebbene, proprio non ne avevano azzeccata una! Chi ci dice che
i nuovi Cassandri non appartengano alla stessa genia?
I fumatori non entrano in casa mia
...e a dir la verità, se posso, neppure nella mia; ma non è un buon motivo per scatenare crociate contro chi si comporta in modo non conforme ai nostri gusti. Noi europei abbiamo combattuto per secoli proprio per affermare il principio che i popoli debbono reggersi democraticamente in base alla volontà della maggioranza e per affermare il principio che la maggioranza deve rispettare per quanto possibile tutti i desideri, le credenze, le fedi, i gusti dei singoli, che non siano in contrasto con imprescindibili esigenze della società. Se chi è contrario alla caccia può vietare ai cacciatori di cacciare, se chi è contrario al fumo può vietare ai fumatori di fumare, se chi è astemio può vietare a tutti le bevande alcooliche, se chi è finocchio può vietare l'amore con le donne, se chi ama la bicicletta può vietare le automobili, si arriverà ben presto a vivere in Stati di tipo mormonico in cui tutto ciò che non è espressamente consentito si deve intendere vietato e ogni cosa piacevole è proibita perché non contribuisce alla conservazione della razza umana. Le proteine animali saranno ottenute per clonazione e sarà finito l'abominio di fregar le uova alle galline e poi di ucciderle! Ed a quel punto l'umanità sarà ridotta ad un enorme formicaio in cui le uniche cose permesse sono mangiare e fare il donatore di sperma per la riproduzione artificiale ed in cui per l'individuo ogni godimento è spreco e peccato.
PS: L'antesignano, le cui parole sono state sopra fedelmente trascritte, non era persona da poco. Era Hitler in persona e tutte le frasi sono state tratte dall'opera «Conversazioni segrete di Adolf Hitler» raccolte da Martin Bormann, trad. A. Donaudy, Ed. Richter, Napoli, 1954. Esse sono state pronunziate tra il 28 ottobre 1941 e il 2 settembre 1942 durante i pranzi e le cene di Hitler con i suoi collaboratori.
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