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È stato pubblicato lo Statuto delle sezioni del Tiro a Segno Nazionale, predisposto dall’UITS, e devo confessare che sono rimato a bocca aperta.
Molte delle disposizioni introdotte da un ente che ha poteri solo in materia di sport, pretendono infatti di modificare le leggi italiane, come se l’UITS o il CONI potessero sostituirsi al Parlamento. Ma la cosa più grave è che un ente del tutto privo di poteri normativi si consegni con mani e piedi legati al Ministero dell’Interno a cui attribuisce poteri di controllo! Io non so se sia una forma di sindrome Lewinsky che ha colto i burocrati romani dell’UITS oppure essi se si siano lasciati intimidire dal Ministero dell’Interno oppure se il Ministero stia attuando un piano per mettere sotto il suo controllo il Tiro a Segno, mediante il vecchio sistema delle veline di infausta memoria fascista (negli ultimi anni il Ministero si è distinto per voler acquisire di prepotenza spazi in materia di armi), ma sta di fatto che:
- per legge l’unica autorità che può svolgere un controllo sull’attività delle sezioni del TSN è il Ministero della Difesa il quale, in materia se ne intende di certo più dei poliziotti.
- per legge l’unica autorità che può svolgere un controllo sul CONI e quindi sull’UITS è il Ministero per i Beni e le Attività Culturali.
- Il Ministero dell’Interno dal 1998 non ha più competenza sul rilascio delle licenze ai direttori di tiro (quindi la legge ha voluto diminuire le competenze del M.I. e non aumentarle). Il controllo sui registri di PS che le sezioni devono tenere è attribuito in generale agli ufficiali ed agenti di P.S. (carabinieri, polizia, finanza, ecc,) e non alle questure. L’unico compito attribuito al Questore è quello di vidimare la carta verde, e investe quindi comportamenti che si svolgono al di fuori della Sezione; il che conferma che dentro non ne hanno altri se non quelli generici.
- Nessuna norma di legge prevede obblighi di comunicazioni alla Questura in merito alle attività che si svolgono presso le Sezioni.
Vediamo invece ora che cosa si è inventata la bozza di Statuto:
Art. 1, comma 2. La Sezione istituzionalmente svolge:
- sotto il controllo degli Organi del Ministero dell’Interno, ai sensi del regio decreto 18 giugno 1931, n. 773, Testo Unico delle Leggi di Pubblica Sicurezza, e della legge 18 aprile 1975, n. 110 e successive modificazioni, l'attività d'addestramento … ecc.
È disposizione illegittima perché: il Ministero dell’Interno e questure non possono svolgere alcun controllo, l’UITS non può inventarsi obblighi a carico di un ministero (da cui tra l’altro non dipende!) e non può richiedere prestazioni. Eventualmente possono controllare l’addestramento i militari, perché è il loro mestiere insegnare ad usare le armi. Le questure che cosa insegnano? L’uso dei manganelli?
Art. 2 comma 3. La Sezione è altresì sottoposta alla vigilanza e al controllo del Ministero dell’Interno e delle articolazioni periferiche tecniche dell’Amministrazione della pubblica sicurezza per tutte le attività previste dal Testo Unico delle Leggi di Pubblica Sicurezza e della legge 18 aprile 1975, n. 110, nonché, per quelle comunque connesse al rilascio delle certificazioni previste dalla normativa vigente, al possesso e alla corretta custodia delle armi e delle munizioni.
Idem come sopra. I responsabili della sezione rispondono come ogni cittadino per omessa custodia delle armi e le forze di polizia giudiziaria controllano che non vengano commessi reati, ma ciò non vuol certo dire che il Ministero dell’Interno diventi il controllore del Tiro a Segno e che un poliziotto possa stare in pianta stabile a controllare le linee di tiro. Il potere di certificazione è attribuito alle Sezioni del Tiro a Segno da norme di legge ed unico responsabile delle certificazioni è la Sezione; ci mancherebbe altro che le Questure si mettessero a insegnare come si insegna a tirare!
Il potere certificativo non cambia e non viene meno per il fatto che la Sezione si organizza come società sportiva di diritto privato, poiché nel diritto amministrativo è situazione del tutto normale che poteri certificativi vengano attribuiti ad enti non pubblici o non interamente pubblici. Comunque perché il controllo non deve essere demandato, come prescrive la legge, ai competenti ministeri (Difesa, Beni culturali)? Che cosa autorizza l’UITS a dare un calcio nel sedere ai suoi ministeri naturali per attribuire poteri inesistenti al Ministero dell’Interno?
Art. 47, comma 2. Il regolamento interno deve essere trasmesso alla competente Questura.
E perché mai? Che c’entra la questura?
Il pericolo rilevante che è sfuggito alla UITS è che nel momento che si accetta l’idea che basta il controllo del Ministero dell’interno per svolgere certe attività (detenzione armi, corsi di istruzione, certificazioni), allora la FITAV o altra organizzazione analoga si farà avanti ad assoggettarsi al controllo del Ministero e chiederà di poter fare corsi di istruzioni per i tiratori, corsi di aggiornamento per le guardie, rilascio di certificato maneggio per arma lunga.
Il ragionamento sarà semplice: se la stessa UITS ammette che senza i controllo del ministero non ha certi poteri e noi ci assoggettiamo agli stesso controlli, perché non possiamo fare le stesse cose che fa il TSN? E perché non diamo noi il certificato di maneggio armi a cacciatori e tiravolisti che al TSN non possono imparare a tirare a volo? E il ministero sarà perfettamente d’accordo perché è nei suoi sogni di non consentire a chi ha licenza di caccia o TAV di acquistare pistole e di costringere chi le vuole acquistare o portare ad ulteriori corsi e balzelli.
Vogliamo invece ricordarci che ci sono le leggi e che le cambia solo il Parlamento?
(12 luglio 2007)
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