Enciclopedia delle armi - a cura di Edoardo Mori
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Supposte da guerra - Le cartucce 7,65 camiciate

Con sentenza nr. 42872/09 dell’11/11/2009 la Cassazione, Sez. Prima, se ne uscita con questo bel principio:
“La tesi difensiva, secondo cui la camiciatura di un proiettile cal. 7,65 non ne determinerebbe la qualifica di munizione da guerra, è invero errata. Va dapprima rilevato come sia erroneo l'assunto del ricorrente secondo cui il proiettile camiciato non sarebbe "perforante", l'effetto della camiciatura essendo in concreto proprio quello di indurre maggiore effetto perforante per la superiore resistenza agli ostacoli che detta camiciatura di materiale acciaioso (Nota Mori: l’acciaio se lo è inventato il giudice il quale, leggendo una massima, ha creduto che ogni camiciatura sia acciaiosa) possiede rispetto al normale proiettile non camiciato (di piombo, sostanza più tenera). Tale principio è stato, del resto, già acquisito dalla giurisprudenza di questa Corte secondo cui, appunto, il proiettile incamiciato ha effetto perforante, e dunque va considerato, proprio per tale caratteristica, munizione da guerra (così Cass. Pen. Sez. 1°, n. 14617 in data 09.12.1999, Rv. 216108, Nota Mori: sentenza che non c’entra perché si riferiva a cartucce acciaiose). La stessa giurisprudenza di legittimità -che qui va richiamata e ribadita- conferma invero che il proiettile incamiciato deve essere qualificato munizione da guerra, a prescindere dal calibro 7,65 (che in sé configura munizione per arma comune da sparo), proprio perché l'adozione dell'anzidetta caratteristica, che conferisce particolare aggressività incompatibile con gli scopi meramente difensivi connaturati alle armi comuni da sparo, non può essere consentita ai privati (così, espressamente, Cass. Pen. Sez. 1°, n. 6914 in data 29.04.1992, Rv. 190560; Cass. Pen. Sez. 1°, n. 41978 in data 04.10.2005, Rv. 232872, Nota Mori: sentenze che invece riguardano la nozione, esatta, di nucleo perforante). Le considerazioni sopra elaborate si confermano, invero, sulla base del combinato disposto degli artt. 1, comma 3, e 2, comma 4, della fondamentale L. n. 110/75 che fa divieto, per le armi comuni da sparo, di utilizzo di proiettili "a nucleo perforante", ai quali sono da parificare -per quanto detto- i proiettili muniti di camiciatura (o "blindati"), il che inevitabilmente rende tali proiettili qualificabili da guerra. “

Per chi non è emigrato di corsa in altri Stati ove è vietato ai giudici di scrivere di cose di cui non capiscono, vediamo che cosa è successo. I giudici del Tribunale di Milano, quelli della Corte di Appello di Milano, quelli della Cassazione (una diecina di giudici, contando i PM) posti di fronte alla affermazione inventata da qualche appuntato Cacace nel rapporto giudiziario (è noto che per l’appuntato Cacace,  spesso divenuto colonnello, ogni arma è da guerra, ogni coltello è un pugnale, ogni arma giocattolo può essere efficiente e pericolosa, ogni proiettile è per natura perforante), in cui garantiva che ogni una cartuccia camiciata è perforante, hanno avuto l’illuminazione: ovvio che sia perforante, si sa che un proiettile fa dei buchi della madonna, si sa che la legge vieta i proiettili con nucleo perforante. Quindi qualunque  proiettile camiciato entra sotto la cute e quindi è proibito e da guerra. Quindi mettiamo in galera a condanniamo tutti coloro che li producono, vendono, detengono; tanto non sono più di circa un milione di persone!
Non è che a questi giudici, pagati quanto un primario di medicina (il quale se sbaglia però paga di tasca propria e lo cacciano) sono stati sfiorati dal dubbio che l’avvocato difensore avesse ragione quando gli scriveva che li vendono in tutte le armerie e li usano tutti gli italiani, non è che si sono posti il problema del perché il legislatore abbia parlato di proiettili a nucleo perforante e non di proiettili camiciati, non è che si sono chiesti come mai la direttiva europea vieta per difesa personale i proiettili ad espansione e impone quindi quelli interamente camiciati (come stabilito per legge in alcuni Stati).
No, in Cassazione hanno la scienza infusa che scende in loro come lo Spirito Santo nei cardinali ed anche se non conoscono o non intendono le norme che devono applicare, anche se neppure riescono a capire le loro sentenze precedenti, anche se hanno qualche problema di lingua italiana perché non capiscono una espressione semplicissima come “nucleo perforante”, anche se in vita loro, nonostante il porto d’armi gratuito e i corsi organizzati dal CSM, non hanno mai visto una cartuccia, decidono a cuor leggero che le cartucce usate da 120 anni in tutto il mondo, nelle pistole, sono da guerra! Abbiamo vissuto per 120 anni in mezzo a bande di delinquenti che usavano munizioni da guerra e nessuno se ne era mai accorto. Passiamo davanti a guardie giurate armate e, se non fosse per la Cassazione, mai avremmo saputo che è gentaglia che chiunque, anche un ladro, può arrestare immediatamente per detenzione di munizioni da guerra.
Eppure, sono sicuro che se avessero avuto il buon senso di aprire la porta della camera di consiglio e di chiedere una piccola informazione all’usciere, questo gli avrebbe detto “da guerra?? ma secondo voi la gente nelle armi che cosa ci deve mettere, le supposte? Son 120 anni che ci mette quelle cartucce!”
Stendiamo un telone pietoso perché un velo non basta davvero! 

 


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