Enciclopedia delle armi - a cura di Edoardo Mori
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Eliminazione elettrolitica della ruggine

La ruggine può essere eliminata, con il minor danno possibile per il materiale, mediante un bagno elettrolitico che riduce l'ossido di ferro (cioè la ruggine) per l'azione degli ioni di idrogeno che si separano dal catodo.
Per preparare il bagno occorre prendere acqua con pochi minerali (va bene quella piovana) a cui si aggiunge un cucchiaio colmo di carbonato di sodio (soda Solvay) in cristalli (ma credo possa andare anche quella in polvere) per ogni litro di acqua (ma trov anche un chilo per quattro litri di acqua. Attenzione: la soda non va toccata con le mani e occorre essere molto prudenti nel maneggiarla; versare la soda nell'acqua e non l'acqua sulla soda. Usare guanti di gomma e attenti agli occhi. Attenti che bambini o animali non tocchino o bevano il liquido.
Per la corrente va bene un carica batterie d'automobile 6/12 volt; è preferibile usare la corrente a 6 volt con 10-20 ampère.
Come recipiente si userà una qualsiasi bacinella di plastica. Per le canne di fucile si può usare un tubo di plastica di 10-15 cm di diametro, chiuso alla estremità inferiore con apposito tappo.
Come anodo si userà un anello di bacchetta di ferro per cemento armato posato sul fondo del recipiente in modo che rimanda vicino alle sue pareti oppure messo a spirare che dall'alto scende verso il basso. Al pezzo che sporge dal recipiente e che serve per agganciarlo ad esso, verrà collegata la pinza con il segno + dell'alimentatore.
A questo punto occorre sgrassare accuratamente il pezzo arrugginito. Bisogna togliere le molle che altrimenti vengono stemperate dal bagno elettrolitico.
Fissare al pezzo l'estremità di un filo di ferro flessibile (quello delle stampelle appendiabiti va benissimo) il resto del quale verrà avvolto attorno ad un bastoncino di legno o plastica che verrà appoggiato sopra la bacinella in modo che il filo non entri in contatto con la bacchetta di ferro, facendo cortocircuito. Assicurarsi che il contatto ferro-pezzo sia buono; eventualmente eliminare manualmente un po' di ruggine.
Il pezzo arrugginito sarà così sospeso interamente nel liquido e non dovrà toccare in alcun modo l'anodo.
A questo punto il più è fatto: collegare la pinza dell'alimentatore con il segno + alla bacchetta di ferro (anodo) e quella con il segno - al filo di ferro (catodo). Attenzione a non sbagliare perché il risultato sarebbe alquanto disastroso (rapido aumento della ruggine e una bella bacchetta di ferro lucida!).
Se tutto funziona si vedranno delle bollicine di idrogeno che escono dalla ruggine e delle bollicine di ossigeno che escono dalla bacchetta di ferro. Attenzione: sono gas infiammabili, lavorare all'aperto e non fumare!
Sia per possibile esalazioni, sia per i gas infiammabili, bisogna lasciare il recipiente all'aperto o in un locale con le finestre aperte. Il tempo minimo è di una dozzina di ore, ma si può tranquillamente esagerare e attendere anche due giorni!
Dopo di ciò togliere la corrente ed estrarre il pezzo che sarà coperto da una specie di fango nerastro. Lavare bene in acqua corrente, aiutandosi con una spazzola. Se vi è ancora della ruggine, ricominciare da capo rinnovando il bagno (si può anche filtrare quello vecchio e pulire bene bacinella e contatti, ma non ne vale la pena).
Il procedimento esposto elimina anche la bronzatura. Se però si lascia il pezzo molto a lungo nel bagno, dopo averlo lavato, si ottiene una bronzatura grigio-ferro.

Vi è qualche incertezza sull'uso di soda caustica (idrossido di sodio) invece della soda Solvay (carbonato di sodio). La soda caustica è molto più pericolosa e biosgna saperla maneggiare. Un lettore avea provato con la soda caustica sdenza ottnere risultati.
Mi scrive ora un esperto lettore (D. Giovani) quanto segue:
Il lettore che le ha detto che non funzionava ha sbagliato qualcosa (e l'errore più facile è sulla potenza dell'alimentatore o su un errato collegamento elettrico, un filo attorcigliato su un pezzo non è detto che abbia un contatto sufficiente).
Questo glielo dico con sicurezza perchè il procedimento funziona con entrambi i tipi di soda e... a dir la verità, anche con la sola acqua, basta aumentare l'amperaggio.
La soda serve per due motivi:  A - aumentare la conduttività dell'acqua per facilitare il processo B rendere l'ambiente alcalino ed evitare che il metallo si ossidi di nuovo mentre si disossida; è evidente che la soda solvay fa qualcosa per entrambi i problemi ma molto meno della soda caustica che, di suo, ci mette anche l'effetto sgrassante e sverniciante cosicchè la ruggine non si salva neppure se coperta dalla miscela di olio e sporcizia che normalmente lubrifica le armi, soprattutto quelle lasciate ad arrugginire.
Se volesse aggiungere una spiegazione semitecnica per i suoi lettori, eccola, cerco di essere conciso.
La prima cosa da notare, parlando di ruggine, è che lo stato naturale del ferro è lo stato ossidato. Il ferro sotto forma di metallo come noi lo conosciamo è ottenuto per il trattamento in altoforno di un minerale (di colore rossastro) che contiene ossidi di ferro. Quando il ferro è esposto all'aria e all'acqua tende a ritornare al suo stato naturale... una polvere rossastra, anche se all'atto dell'acquisto lo abbiamo pagato sotto forma di doppietta DeFourny...
La ruggine è il risultato dell'ossidazione del ferro in presenza di ossigeno ed acqua attraverso il feonmeno chimico dell'ossidoriduzione. La ruggine è dunque una struttura cristallina complessa composta principalmente da ossido di ferro e secondariamente da idrossido di ferro.
Quindi per la formazione di ruggine sono necessarie acqua e aria. Una soluzione salina, come l'acqua di mare o la strada bagnata di sale come antigelo, favoriscono lo spostamento degi ioni nella reazione di ossidoriduzione e quindi aumentano la velocità di formazione della ruggine.
Fortunatamente è possibile creare una reazione di ossidoriduzione inversa al fine di distruggere la ruggine creando degli ioni H+ intorno al pezzo metallico per elettrolisi dell'acqua.
Questi ioni H+ si legano agli ioni O- contenuti nell'ossido di ferro e fanno sparire la ruggine.
Per quanto riguarda la sua domanda sì, ho provato e funziona benissimo con risultati a volte eclatanti (anche in negativo quando sotto la ruggine non c'è più niente).
Ho usato questo procedimento diverse volte quand'ero ragazzo sulle cose più disparate anche se recentemente, dovendo ripulire una Beretta 82B piuttosto malconcia, ho preferito, per comodità, utilizzare l'acido ortofosforico.
Per completezza mi permetterei di suggerirle di inserire una sorta di disclaimer facendo presente che questi procedimenti utilizzano prodotti fortemente caustici  e producono gas pericolosi e residui anch'essi pericolosi e non smaltibili nelle fognature per cui si suggerisce di rivolgersi a smaltitori autorizzati.
Posso aggiungere che per i pezzi della moto, per non doverli appendere uno ad uno utilizzavo una bacinella di plastica sul cui fondo mettevo un pezzo di lastra d'acciaio, sopra la lastra mettevo una griglia di plastica di quelle che vendono in tutti i mercati come scolaposate o roba del genere tenendola sollevata con alcune biglie di vetro di cui ero fornitissimo e sopra la griglia appoggiavo i pezzi a cui fissavo il filo elettrico con dei piccoli "coccodrilli".
Alla lastra d'acciaio sul fondo collegavo il filo elettrico con lo stesso sistema avendo cura di lasciarlo coperto dalla guaina fino in fondo cosicchè non ci fosse pericolo di contatti con i pezzi. Ci voleva un attimo a montare il tutto e avendo preparato parecchi pezzi di filo elettrico con i coccodrilli alle due estremità potevo buttare dentro un pezzo come venti in pochi minuti, poi davo corrente con un alimentatore e aumentavo l'amperaggio fino a quando i pezzi cominciavano a "friggere".
La canna di un fucile può essere sistemata in una canaletta da grondaia in plastica. Ecco un esempio di come procedere anche con mezzzi elementari:
Luger ad aria compressa di circa 40 anni fa (non funzionante) rimasta in un magazzino per tempo indefinibile in presenza di discreta umidità.
Ho preso uno scolainsalata (rotto)
Ci ho messo 4 litri di acqua e 400 grammi di soda caustica in cristalli (idrossido di sodio) facendoli sciogliere bene.
Ho ritagliato il bidoncino in acciaio (povero) da 4 kg del caffè Illy lasciando il cerchio del fondo e una linguetta di circa 15 cm su un lato.
Ho messo il cerchio di metallo sul fondo dell'insalatiera, la linguetta sul fianco che usciva di qualche centimetro dal bordo
Sopra il cerchio di metallo ho messo il cestino dell'insalatiera.
Ho preso un alimentatore della Polistil (più di quarant'anni pure quello, della pista di macchinine) che permette di erogare 3-6-9-12 volts
Ho collegato il polo positivo alla linguetta del fondo di barattolo
Ho collegato il polo negativo alla pistola (di cui avevo lasciato solo la carcassa) bloccando il filo di rame alla canna con una fascetta in plastica.
Ho immerso la pistola nella soluzione adagiandola sul fondo della rete in plastica (il filo di rame era fissato abbastanza solidamente da utilizzarlo come "lenza")
Ho dato corrente a 3 volts senza apparenti risultati, poi a 6 e la pistola ha cominciato a friggere, a 9 sembrava un'alkaseltzer, a 12 l'alimentatore attaccava per un attimo, friggeva molto vigorosamente e si spegneva, dopo un paio di secondi riattaccava da capo e così via, per cui ho abbassato a 9. A nove andava per un po' poi si staccava per un paio di secondi e riprendeva, ma mi sembrava sufficiente.
Dopo trenta minuti ho girato la pistola sull'altro fianco e l'ho fatta andare per altri trenta minuti, tirata fuori e sciacquata con sola acqua lasciava un po' di nero, l'ho passata con Chante Claire sgrassatore (che non so cosa contenga ma sgrassa dalla catena della bicicletta al pignone della rasaerba) e paglietta abrasiva sintetica (quelle verdi che si usano per i piatti) poi l'ho nuovamente sciacquata... nuova di pacca.
Costo materiali: 0 (tutto recuperato in casa)
Tempo impiegato: dieci minuti per la raccolta dei materiali (non trovavo più l'alimentatore) e per la messa in opera
Un'ora di attesa per l'elettrolisi
Cinque minuti per la pulizia del pezzo.
Osservazioni:
- la superficie del'anodo era ampia occupando di fatto tutto il fondo della bacinella, questo è un vantaggio in quanto anodo e catodo erano "faccia a faccia" su tutta la superficie.
- fra anodo e catodo, separati solo dalla rete in plastica, c'era una distanza di pochi millimetri, questo agevola parecchio il processo a parità di flusso di corrente
- l'alimentatore sarebbe stato meglio con amperaggio regolabile ma anche così dava la possibilità di variare in base alla reazione, un alimentatore fisso potrebbe essere insufficiente (reazione nulla o lentissima) o troppo "potente" (reazione troppo vigorosa, surriscaldamento del pezzo, della soluzione, dell'alimentatore, della spina, possibile rottura dei fusibili dell'alimentatore, possibile stacco degli interruttori automatici di protezione dell'impianto)
- per regolare il processo, oltre alla corrente fornita, si può variare la distanza fra anodo e catodo e la densità della soluzione
- non c'è alcuna necessità di sgrassare preventivamente il pezzo perchè la soda caustica provvede abbondantemente
- se uno non è genovese può anche utilizzare recipienti acquistati per la bisogna ed un alimentatore ad hoc, ma utilizzando i "ravatti" a costo zero c'è molta più soddisfazione (almeno per noi genovesi).

 

 


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