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È impressionante la capacità del popolo italiano, politici compresi, di farsi prendere per i fondelli dai giuristi.
Il Parlamento ha approvato la legge sulla responsabilità dei magistrati perché si volevano rendere i magistrati più responsabili delle loro azioni e quindi più prudenti nell'operare. Ovvio che per ottenere questo risultato occorre che degli errori dei magistrati si tenga conto ai fini del risarcimento dei danni ed ai fini della carriera.
La precedente legge era stata un fallimento totale, costruita appositamente per essere solo fumo negli occhi, ed ha portato solo in un numero di casi che si contano sulle dita alla condanna di magistrati a risarcire i danni! E la sentenza definitiva di solito è giunta quando già erano in pensione!
Non ci voleva molto a capire che se si dà il compito di accertare la responsabilità di magistrati agli stessi magistrati, non si farà mai molta strada.
Non ci voleva neppure molto a capire che il rischio di pagare i danni era comunque solamente teorico perché tutti magistrati si sono assicurati contro la responsabilità civile pagando poco più di € 100 all'anno e quindi potevano strafregarsene di ogni causa.
Ora la nuova legge rende un po' più semplice la procedura, ma l'unico effetto concreto che si si otterrà è che i magistrati invece di dover pagare € 100 all'anno di assicurazione ne pagheranno 200. Come potrebbe una simile soluzione rendere più responsabili magistrati quando devono decidere se tenere in carcere una persona, se processarla, se condannarla? E perché mai un magistrato non dovrebbe essere punibile se coscientemente stravolge il contenuto di una legge? In Germania, dove magistrati hanno gli tessi diritti e le stesse tutele dei magistrati italiani, è previsto uno specifico reato di "stravolgimento del diritto" e ogni tanto qualcuno viene condannato e cacciato.
Ma per responsabilizzare i magistrati ed eliminare coloro che aprono inchieste dai costi milionari che finiscono regolarmente in nulla, che tengono in carcere persone senza alcuna esigenza cautelare, che condannano un innocente perché non sanno fare le indagini o perché preferiscono salvare la loro faccia piuttosto che un cittadino innocente, ecc., ecc., non basta certo aumentare la polizza assicurativa. La responsabilizzazione si ottiene stabilendo che chi sbaglia ci rimette nella carriera o ci rimette il posto. Mi dicono che in Austria il magistrato a cui vengono riformate in un certo periodo di tempo tre sentenze, può dire addio alle promozioni in carriera!
Invece con le nostre norme sarebbe come stabilire che un medico ammazza pazienti, se la cava solo sottoscrivendo una polizza di assicurazione e può continuare imperterrito a curare e ad operare.
Se gli incapaci del Parlamento avessero voluto fare qualcosa di chiaro e semplice in materia di danni, avrebbero potuto semplicemente stabilire che il magistrato è soggetto alle stesse norme sulla responsabilità civile e contabile che valgono per qualsiasi dipendente pubblico, quale esso è, e che in caso di condanna al risarcimento dei danni è obbligatorio procedere al procedimento disciplinare e alla annotazione della condanna civile nel fascicolo personale.
Rimarrebbe insuperato il problema di essere gli stessi magistrati a giudicare se stessi, cosa contraria a qualsiasi principio giuridico; non ho proposte concrete ma probabilmente si potrebbe lasciare il compito di giudicare alla Corte dei conti, abbinando così danno civile con danno erariale e risparmiando tre gradi di giudizio.
Eppure i magistrati fanno finta di lamentarsi!
(26-02-1915)
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