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Ricorderete il caso, già deciso dal TAR di Bari,
http://www.earmi.it/diritto/giurisprudenza/tarbari.htm
in cui un onesto cittadino si era visto togliere le armi e costretto ad affidarle ad un armiere solo perché la moglie, a fini di forargli la mano in sede di separazione, aveva presentato contro di lui una querela subito archiviata dal pubblico ministero come calunniosa.
La prefettura non aveva voluto sentire ragioni e con ottusità aveva mantenuto in piedi la revoca della detenzione di armi e della licenza di porto d’armi.
IL TAR aveva a suo tempo ordinato la restituzione della licenza di porto .
Ora il prefetto è stato condannato a pagare all’armiere 14.451 euro per la custodia delle armi e le spese di causa. Somma già versata dalla Banca d’Italia all’armiere, circa un anno fa.
Ben gli sta a questi prefetti e questori che pensano di poter agire al di fuori della legge e di poter arrecare gravi danni ai cittadini senza doverne mai rispondere.
È molti probabile che la Corte dei Conti gli chiederà di pagare di tasca sua il danno erariale cagionato.
(10-5-2013)
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