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Quanto segue è un breve estratto di frasi di un'opera che è considerata un classico dell'umorismo involontario in materia di armi. Conosco alcuni che non sono mai riusciti a leggerlo interamente perché dopo poche righe vengono colti da riso irrefrenabile ed isterico. Perciò lo tengono in libreria e gli basta guardarlo nei momenti di depressione.
Il libro dal titolo "Classificazione delle Armi e nozioni di merceologia balistica applicata (sic!) alle indagini di polizia" venne pubblicato nel 1976 dal prof. Aldo Luzi, insegnante di diritto di polizia presso l'Accademia del Corpo della Guardie di PS e Direttore dell'Ufficio Studi della Scuola di Polizia. E venne usato e commentato come testo di insegnamento. E questo spiega da dove molti Questori e Commissari derivino il loro sapere.
Le evidenziazioni di parole in grassetto sono mie, per indicare l'errore principale, così come i commenti in corsivo.
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Per fucile deve intendersi quell'arma da fuoco lunga che ha la canna o le canne ad anima liscia, capace di montare cartucciamento a pallini, a pallettoni, a palla unica; per carabina deve intendersi quell'arma da fuoco lunga che ha la canna o le canne con anima rigata, capace di montare cartucciamento per proiettili di forma allungata.
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Un fucile da caccia di calibro 12 indica un'arma il cui diametro di canna consente l'impiego di una cartuccia il cui diametro corrisponde a quello di una sfera (di quale materiale?) che costituisce la dodicesima parte di una libbra.
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Da notare che la produzione commerciale offre anche un calibro, il 410 magnum che, con il 12 magnum, non è molto diffuso nel nostro paese, mentre, conosciuto ed apprezzato nel tipo express tra gli appassionati di caccia grossa. (Ricordo che il 410 è la più piccola cartuccia a percussione centrale per fucili a canna liscia e corrisponde al calibro 36)
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Nei fucili a due canne queste sono parallele o sovrapposte (chissà, forse queste sono intrecciate!)
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L'acciaio delle canne dei fucili deve avere una speciale lega che consenta alle canne stesse una certa elasticità. La mancanza di tale requisito determinerebbe lo scoppio delle canne; ecco perché i vecchi armaioli ed artigiani costruivano le canna "a pelle di serpente" o "a tagliatelle" e che sono efficientissime sia per potenza che per gittata. (Adesso capisco perché ci sono i maccheroni lisci e quelli rigati!)
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La lupara consente un maggior allargamento della rosata a più breve distanza della rosata anche perché si viene a perdere parte della strozzatura. (L'autore crede che la canna strozzata sia conica per tutta la sua lunghezza!)
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Molti corpi di polizia americana hanno in dotazione fucili cal. 12 a canne raccorciate, conosciuti in commercio come Doppio Safari, capaci di impiegare cartucce a pallettoni idonee a fracassare anche gruppi interi di apparato motore di grossi automezzi.
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Altra caratteristica della canna è la strozzatura che può essere: piena, piena a sinistra e mezza destra, canna destra cilindrica.
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Il peso dei fucili varia a seconda della lunghezza delle canne.
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Tra i cacciatori il "ripetitore" come viene comunemente chiamato il fucile automatico o, per essere esatti, semiautomatico, non trova generalità di consensi… I calibri sono i classici: 410, 12, 16, 20 e 28.
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Non è quindi da escludere che un cacciatore preferisca acquistare un combinato con determinati calibri invece di altri, nella certezza di poter contare su rifornimenti di munizioni facenti parte di residuati bellici.
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L'otturatore Mauser è un meccanismo di perfettissima precisione perché consente la chiusura quasi ermetica della camera di scoppio, per cui più potente è la forza di lancio del proiettile. (L'otturatore non chiude nulla; tiene solo fermo il bossolo)
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La carabina Enfield è meno ricercata del Mauser, ma le su prestazioni sono veramente straordinarie perché consente l'impiego di cartucce nitro.
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Le carabine a percussione anulare sono nei calibri europei (5,6, 6, 9 a pallini per canne lisce) e nei calibri americani (22 short , 22 long ecc.) (Come se Flobert e cal. 22 fossero la stessa cosa!)
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Un tempo le cal. 22 erano escluse dal novero di quelle per le quali era stabilita la preventiva autorizzazione dell'autorità di PS per l'acquisto (La legge del 1956 aveva esentato da nulla osta aria compressa e Flobert, non le 22!)
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Le pistole semiautomatiche sono pure armi comuni purché il loro calibro non superi il 7,65.
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Le cartucce cal. 38 sono dotate di un proiettile che giunge sul bersaglio con una potenza d'urto di circa tre tonnellate e mezzo, pertanto capaci anche di abbattere un animale di notevoli dimensioni. (Ottimo quindi per elefanti; peccato che ricadano troppo lontano! L'affermazione del libro venne utilizzata in una sentenza delle Corte d'Assise di Latina per condannare come un mostro un imputato)
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È opportuno sapere che tra un discreto tiratore di revolver ed un ottimo tiratore di pistola semiatomatica, che non sia a doppia azione, impegnati in un eventuale scontro tra di loro, il secondo non ha scampo nell'ipotesi che la sua arma non sia pronta allo sparo. Ed è per questo motivo che la polizia di paesi più turbolenti hanno adottato modernissimi revolver.
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Per quanto concerne il cane dei revolver si deve far presente che tale parte può essere interna o esterna; agli effetti balistici la differenza non ha molta importanza.
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Nei moderni revolver la canna più corta che si registra in produzione è di appena 5 cm, per cui l'arma si presenta vista di fronte come un cane bull-dog, dalla grinta temibile e prova di ogni vezzo estetico. E proprio bull-dog vennero in un primo tempo chiamate tali armi dalla malavita dei tempi di Petrosino. (Il nome fu dato dalla Webley ad un suo modello nel 1878; Petrosino opera nei primi anni del 1900!)
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Subito dopo il generale impiego (mai adottata ufficialmente!) della Mauser C96 gli esperti militari si interessarono per esaminare la possibilità della realizzazione di una pistola più maneggevole e meno impegnativa per il trasporto della persona. Si trattava in altri termini di poter realizzare un'arma alquanto più corta, per cui si pensò di spostare il caricatore nell'interno del calcio. Vi provvide Hugo Borchardt (sic) (Miracoloso, Borchard riesce nel 1883 a migliorare un'arma che sarebbe stata creata solo nel 1896!).
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La Luger è stata e rimane la parabellum per eccellenza e deve il suo nome al motto latino "si vis pacem, para bellum" che in tedesco suona "Bereite den Krieg vor Parabellum" (Traduzione delle frase in tedesco: Prepara la guerra prima della parabellum!!!).
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La canna di una pistola semiautomatica può essere montata in modo da rimanere ben ferma oppure di avere un certo gioco su apposita rotaia. È quest'ultimo il sistema della P38 e della Beretta Para che consente non solo una maggior precisione di tiro, ma elimina certe sollecitazioni che si estrinsecano nei cosiddetti sobbalzi. Inoltre l'azione della canna non fissa consente una più sollecita estrazione del bossolo.
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Le pistole da guerra, come nei revolver dello stesso tipo, (non ci sono revolver da guerra!) hanno canne di una certa lunghezza, sia per assicurare maggior gittata e sia perché l'impiego di munizionamento di particolare potenza esige che il proiettile abbia notevole forza di rotazione, tanto maggiore quanto più lunga è la canna.
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Sotto il profilo dell'impiego criminale distingueremo le pistole in a) pistole automatiche da taschino; b) pistole automatiche da cintura; b) pistole automatiche sottoascellari. (E le pistole sottotetta per signora?)
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