Enciclopedia delle armi - a cura di Edoardo Mori
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Trattato del diritto della caccia - Cartuccia, Nomenclatura e tipologia

Con il termine cartuccia si indicano attualmente le munizioni destinate al caricamento delle armi da fuoco a retrocarica.


 Nomenclatura delle cartucce
A) e B) Cartuccia per fucile a canna liscia: 1) bossolo, 2) fondello, 4) innesco, 5) chiusura stellare, 6 e 7) pallini, 8) borra di plastica con bicchierino porta pallini; 9) borra di feltro, 10) polvere da sparo, 11) buscione.
C) Cartuccia per fucile a canna rigata: 1) bossolo, 3) proiettile, 4) innesco, 10) polvere 12) crimpatura, 13) collarino, 14) flangia.
 Da un punto di vista tecnico esse possono essere così distinte:

cartucce
 Le cartucce a percussione anulare si distinguono da quelle a percussione centrale, oltre che per essere normalmente di ridotte dimensioni e con bossolo cilindrico, munito di flangia, perché non hanno inserito al centro del fondello un innesco; la sostanza innescante si trova all'interno del fondello distribuita lungo la sua circonferenza così che il percussore non deve percuotere il centro del fondello, ma il suo orlo esterno.
Le cartucce a percussione centrale hanno invece un innesco inserito al centro del fondello.
Quelle per armi a canna liscia sono formate da un bossolo di cartone o plastica (ma talvolta di alluminio od ottone), fermato alla base da un robusto fondello munito di flangia (orlo sporgente) al cui interno vi è un ulteriore rinforzo di cartone pressato o plastica, detto buscione, su cui si versa la polvere da sparo. Sopra la polvere da sparo vi è una borra di feltro o di plastica che, talvolta termina in un bicchierino di plastica entro cui si raccolgono i pallini o la palla. Questo bicchierino ha la funzione di evitare il contatto del piombo con la canna e si separa dal proiettile subito dopo essere uscito dalla canna. Talvolta ha anche la funzione di tenere più raccolta la rosata dei pallini ed allora si separa da essi ad una maggior distanza dalla bocca dell'arma.
La cartuccia con la sua carica viene chiusa appoggiando un dischetto sopra al piombo e arrotolando il cartone del bossolo su di esso (orlatura), oppure, senza dischetto, ripiegano il bossolo verso il centro in modo simmetrico (chiusura a stella).
Quelle per carabina e per pistola hanno il bossolo interamente in ottone, che assume due forme: la forma cilindrica (talvolta con una minima conicità per facilitare l'estrazione dalla camera di cartuccia dopo lo sparo) e la forma a bottiglia.
Le cartucce per rivoltella hanno il bossolo cilindrico e munito di flangia; le cartucce per pistola hanno il bossolo cilindrico privo di flangia ma con una scanalatura di presa circolare attorno alla base, entro cui si aggancia l'estrattore dell'arma per estrarre la cartuccia o il bossolo sparato dalla camera di cartuccia.
Le cartucce per carabina, di solito di maggior lunghezza, possono avere la scanalatura o la flangia.
Le cartucce per armi a canna rigata recano il proiettile inserito nella loro bocca e ivi fissato mediante crimpatura del bossolo. Solo i proiettili da tiro wad-cutter (cilindrici) vengono interamente inseriti entro il bossolo in modo da non sporgerne.
La polvere riempie quasi interamente lo spazio libero nel bossolo e non vi è alcuna borra.
Le cartucce a salve possono essere destinate ad armi da fuoco per spararvi a salve, ad armi a salve oppure a strumenti per usi artigianali o industriali. Esse quindi possono essere normali bossoli per armi da fuoco caricate senza proiettile, oppure cartucce caricate con bossoli di apposito calibro per armi a salve.
Le armi a canna rigata non sparano pallini ma proiettili singoli; quelli sferici, usati un tempo nelle armi ad avancarica, sono ormai abbandonati e si usano proiettili con una forma cilindro-conica od ogivale, quanto più possibile aerodinamica. I proiettili possono essere in piombo nudo (per armi a bassa velocità iniziale così che il piombo non si "spalmi" nelle rigature) oppure rivestito da un guscio sottile di metallo più duro (rame, ottone, leghe varie). Questo guscio (camicia, mantello, corazza, blindatura) può rivestire totalmente il proiettile, come prescritto per le armi militari, oppure può lasciare nuda la punta del proiettile (soft-nose) che, comunque, non entra in contatto con l'anima della canna. Il guscio può essere conformato in modo particolare al fine di favorire la deformazione a fungo del proiettile. Questa deformazione può essere ottenuta anche forando assialmente la punta del proiettile (proiettile a punta cava).
Il cacciatore ha sue proprie esigenze ben diverse da quelle dei militari. Il proiettile deve arrestare il selvatico nel più breve tempo possibile senza però danneggiarne troppo trofeo, pelliccia e carne; se l'animale rimane ferito, deve lasciare una traccia di sangue che consenta ai cani di ritrovarlo. Da queste esigenze deriva una infinita serie di invenzioni più o meno riuscite, volte ad ottenere un proiettile che si deformi ed allarghi una volta entrato nel corpo dell'animale.
È del 1892 il proiettile Sauer & Sohn con punta e nucleo rastremato di acciaio, fasciato da un cilindro di rame che si apre a fiore oppure, al contrario con punta di rame entro cui si incunea una base di acciaio. Nel 1885 si vedono in commercio proiettili camiciati a punta cava.
Tra i tipi più moderni ed affermatisi, meritano di essere citati quelli di cui alla illustrazione e cioè:
proiettili
1) Proiettile interamente camiciato; 2) Proiettile semicamiciato; 3) Proiettile H-Mantel della Dynamit Nober (RWS) a forma di H, avendo la camiciatura una strozzatura centrale, mentre la punta è vuota, ma coperta da una cuffia in rame; 4) Brenneke TIG e cioè Torpedo Ideal Geschoss, con il nucleo diviso in due parti, quella anteriore più tenera inserita entro quella posteriore più dura; la base è conica; 5) Brenneke TUG e cioè Torpedo Universal Geschoss, simile al precedente salvo che è la parte dura ad infilarsi entro quella tenera; 6) KG (Kegelspsitzgeschoss, RWS) a punta conica, del 1965 con camiciatura che si assottiglia progressivamente verso la punta nuda; 7) Silvertyp della Winchester con una cuffia di alluminio che copre la punta e si prolunga sotto la camiciatura di tombacco quasi fino a metà del proiettile; 8) Nossler (USA) in cui la camiciatura in tombacco è lavorata dal pieno e divisa in due parti: quella inferiore robusta ed indeformabile e quella superiore in cui lo spessore e lunghezza della camiciatura viene adattata al tipo di proiettile; 9) Core lokt della Remington che presenta un progressivo rinforzo della camiciatura verso la metà del proiettile e preintagli della stessa nella parte superiore.

Ai fini pratici la differenza fra i vari tipi di proiettili non è essenziale.
La legge vieta l’uso di proiettili a punta cava (è una norma sciocca derivante dalla errata applicazione della Direttiva europea, mai corretta dal Ministero), incendiari, a carica esplosiva, traccianti, a nucleo perforante (sia ben chiaro che la legge vieta non ogni proiettile che fa un buco, come ha capito talvolta la Cassazione, ma quei proiettili specialissimi, per uso militare, composti di una spina interna di acciaio durissimo al tungsteno, fasciato di piombo per consentirne l’uso in canne con minor durezza. Non sono quindi vietati i proiettili interamente di ferro con un leggero rivestimento di rame perché manca il “nucleo”. Non sono proibiti i proiettili in cui una spina di ferro ha la funzione di far espandere la palla.

Per ogni informazione balistica si rinvia alla sezione Balistica di questo sito


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