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Quando il proiettile esce dalla bocca dell'arma, i gas si espandono con una velocità (Velocità di
Lavalle) ricavabile dalla formula approssimativa
Calibro |
Lunghezza canna in mm |
Velocità alla bocca in m/s |
Pressione alla bocca in bar |
Velocità dei gas in m/s |
9 mm. Luger |
100 |
350 |
155 |
670 |
38 sp. |
51 |
230 |
365 |
930 |
102 |
265 |
160 |
780 |
|
44 mag. |
102 |
410 |
615 |
745 |
152 |
440 |
350 |
660 |
|
7,62 Nato |
450 |
630 |
470 |
670 |
223 Rem. |
405 |
960 |
660 |
750 |
Per azione di questo impulso l'arma acquista una velocità (teorica) all'indietro data da
Vr = I / ma
in cui ma è la massa dell'arma in grammi. Detto in parole povere, per i non matematici, se il
proiettile pesa 100 volte meno dell'arma, mentre il proiettile se ne va in una direzione con la velocità sua propria, l'arma viene sparata nella direzione contraria ad una velocità cento volte inferiore.
Questa velocità però poco ci dice sul rinculo, rispetto a cui è più importante l'energia cinetica del
sistema.
Combinando assieme la formula per l'energia cinetica, data da 1/2 * m* v², con la formula che esprime
Vr, si ottiene che l'energia cinetica del rinculo, in Joules, sarà data da
Questo è l'aspetto puramente fisico-matematico che non riesce a descrivere la sensazione soggettiva del
rinculo. L'assorbimento di una certa energia implica la dissipazione di questa energia sotto forma di
lavoro e non è possibile stabilire a priori in quale modo l'arma verrà "frenata" dal corpo del tiratore.
Quanto più lunga la frenata, tanto minore la sensazione di rinculo, in rapporto inversamente proporzionale. Ad esempio il calciolo di gomma e l'imbottitura della giacca aumentano lo spazio di frenata e diminuiscono proporzionalmente la forza del rinculo. Se l'arma viene saldamente impugnata o appoggiata alla spalla, viene a formare un tutt'uno con la mano o con la spalla e il valore di ma non sarà dato solo dal peso dell'arma, ma anche da quello della parte del corpo interessata, e la sensazione di urto sarà minore.
A complicare le cose interviene l'ulteriore fenomeno dell'impennamento dell'arma.
Per esigenze costruttive in quasi tutte le armi la canna è situata sopra il baricentro dell'arma;
perciò al momento dello sparo e con l'inizio del movimento del proiettile, l'arma acquista un
movimento rotatorio attorno al baricentro, che tende a spostare la bocca della canna verso l'alto e
continua anche dopo che il proiettile ha lasciato la canna. Nelle armi corte questo movimento
rotatorio può dare una sensazione più spiacevole del rinculo vero e proprio.
Nelle armi a canne giustapposte vi può essere anche un movimento laterale, dalla parte della canna con
cui si è sparato.
Quindi l'energia del rinculo si scompone in due parti riferibili al movimento retrogrado e al movimento
rotatorio e la prevalenza dell'una o dell'altra dipende, in parte, anche dal comportamento del tiratore.
Se egli controlla bene l'impennamento, tanto più forte sentirà l'urto dell'arma; tanto più egli lascia
libera l'arma di impennarsi, tanto minore sarà l'urto.
Ciò spiega come la struttura meccanica dell'arma possa influire sul rinculo: una giusta distribuzione
delle masse, un corretto angolo tra canna e impugnatura, determinano la diversa ripartizione delle energie,
secondo le necessità ed i gusti del tiratore. La presenza nell'arma di molle e masse in movimento che
contribuiscano a dissipare l'energia del rinculo, servono anch'esse da "freno", abbreviando la frenata
complessiva. Anche il fisico del tiratore fa la sua parte: la persona corpulenta che impugna l'arma saldamente
aggiungerà al sistema una maggior massa muscolare e i maggiori spessori di tessuto molle funzioneranno da
cuscinetto ammortizzante aggiuntivo.
Da quanto esposto si ricava che si può influire sul rinculo in vari modi.
Prima di tutto è ovvio che se si diminuisce l'energia della cartuccia (cioè la velocità iniziale del
proiettile), diminuirà anche il rinculo; se non si vuole diminuire l'energia della cartuccia si dovrà:
- aumentare la massa dell'arma; il rinculo, in tal caso, diminuirà in modo inversamente proporzionale;
- diminuire la massa del proiettile; ferma restando la velocità iniziale l'impulso del proiettile è
proporzionale alla radice quadrata del rapporto tra le due masse e quindi piccole diminuzioni di peso
del proiettile influiscono molto sul rinculo. In parole più semplici: il 10% di peso dell'arma in più,
comporta una diminuzione del rinculo del 10%; un aumento del peso del 10% del peso del proiettile
ferma la sua velocità) o un aumento del 10% della velocità, fermo il peso, comporta un aumento del
20% del rinculo.
In secondo luogo si possono utilizzare come freno gli stessi gas di sparo mediante l'impiego di freni
di bocca o di compensatori: se diretti all'indietro mediante opportuni intagli nella canna, per
compensare il loro impulso retrogrado, se diretti verso l'alto per compensare il movimento di
impennamento.
Al di fuori di queste considerazioni tecniche non è possibile fare affermazioni affidabili, anche
se molti tiratori giurano su soluzioni personali, che però sono altamente soggettive. Si consideri
ad esempio che molti tiratori sono portati a considerare più forte il rinculo quando lo sparo è più
rumoroso del solito. In effetti un forte rumore influisce sul rinculo solo se deriva dal fuoco di
bocca (accensione dei gas fuori dell'arma) che aumenta l'effetto "razzo".
Si è anche riscontrato che al poligono di tiro il rinculo viene sentito molto più forte che non
sul campo di caccia perché al poligono il tiratore si concentra sul tiro e si attende il rinculo;
in caccia il tiratore pensa solo al selvatico.
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Bibliografia
Beat P. Kneubuehl, Geschosse, Zurigo 1994
Lampel-Marhold, Waffenlexikon, Monaco 1994
J. Hatcher, Hatcher's Notebook, Harrisbourg 1966
email - Edoardo Mori |
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