search |
back |
Nell'antichità si usava sistemare gli arcieri in un grande cerchio, ad una cinquantina di passi
l'uno dall'altro; il primo lanciava una
freccia poco sopra la testa del secondo; questo, quando sentiva il sibilo della freccia, scoccava
la propria, e così via uno dopo l'altro, fino a che era trascorso un certo tempo misurabile
con la clessidra o con altro mezzo. A questo punto, in base al numero dei lanci e alla distanza
complessiva percorsa dalle frecce, si poteva calcolare la velocità media delle frecce
usate dagli arcieri.
Una miglior precisione si ottenne con l'invenzione
del cronometro in grado di misurare frazioni di secondo. L'arciere, ad un comando sonoro, scocca
la freccia verso un bersaglio posto ad una cinquantina di metri, così che la traiettoria
sia piuttosto tesa. Il cronometrista vicino a lui, e che non vede né tiratore né bersaglio, registra il
comando di tiro e il suono dell'impatto della freccia e misura così l'intervallo di
tempo fra di essi. L'esperimento viene ripetuto più volte. La velocità media
in ms delle frecce tirate con quell'arco sarà data dalla formula
in cui t indica i vari valori misurati, n il numero delle prove effettuate ed s la distanza
tra tiratore e bersaglio. La formula tiene conto del tempo occorrente al suono dell'impatto
per raggiungere il cronometrista.
Una misurazione esatta si ottenne infine con il pendolo balistico e poi con i cronografi
elettrici.
La velocità della freccia può essere calcolata anche in base all'energia dell'arco
e al peso della freccia.
L'energia potenziale a cui l'arco viene "caricato"
tendendolo per scoccare la freccia è data dalla formula
in cui L è misura in metri di quanto la freccia viene tirata verso il tiratore nel
momento in cui l'arco viene teso ed F è la forza in kg occorrente per tendere l'arco
di questa misura.
L'energia cinetica della freccia di un dato peso m sarà data quindi da
Se tutta l'energia potenziale potesse essere trasformata in energia cinetica, si avrebbe
da cui
Esempio:
sia l'allungo della freccia di 50 cm, la forza
occorrente di 20 kg (oppure 20·9,81 Newton) e il peso della freccia di 25 gr. La
velocità teorica sarà
La velocità effettiva sarà un po' minore perché ogni macchina meccanica consuma energia nel suo stesso movimento (vibrazioni, movimento della corda e delle estremità dell'arco, resistenza dell'aria). Per questo motivo essa non può essere utilizzata per la balestra in cui le resistenze interne possono raggiungere il 30%.
Va da sé che queste formule consentono di calcolare con facilità il grado di efficienza, il rendimento dell'arco, quando si conosce la velocità effettiva della freccia.
email - Edoardo Mori |
Sitemap: in Italiano | auf Deutsch | in English | |
http://www.earmi.it - Enciclopedia delle armi © 1997 - 2003 |