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Errore di partenza
Nei calcoli eseguiti finora abbiamo sempre supposto che l'angolo di proiezione
coincidesse con l'angolo di tiro, che cioè la posizione della bocca dell'arma
e il prolungamento del suo asse non si spostassero durante lo sparo.
In effetti i due angoli non coincidono mai, ma divergono di un piccolo angolo
detto angolo "di rilevamento".
Quindi l'angolo di proiezione j sarà eguale
all'angolo di tiro, più o meno un certo angolo r
L'angolo di rilevamento di cui si tiene conto solitamente è quello cadente nel
piano verticale, ma al momento dello sparo si verificano anche spostamenti nel
piano orizzontale.
Tutti questi spostamenti sono dovuti alle sollecitazioni meccaniche che l'intera
arma subisce durante lo sparo e più precisamente durante la prima fase del rinculo,
ovvero quella che si verifica mentre il proiettile percorre la canna.
La pressione assiale contro il piano di culatta, quella contro la spalla del
bossolo, la forza scambiata tra proiettile e canna e, infine, le vibrazioni
che l'accompagnano, provocano un movimento istantaneo tipo "colpo di frusta".
E' da rilevare che la prima fase del rinculo è caratterizzata dalle massime
pressioni all'interno dell'arma e dalle massime deformazioni elastiche del materiale.
Si verificano, quindi, le massime accelerazioni, alle quali però, corrispondono
spostamenti relativamente piccoli. In realtà l'effetto di rinculo che ognuno
può macroscopicamente osservare si verifica dopo che il proiettile ha abbandonato
l'arma, cioè quando essa "restituisce" al tiratore l'energia immagazzinata.
Nella prima fase del rinculo l'arma non ruota attorno al punto di appoggio
(la spalla del tiratore, nel caso del fucile) ma attorno al suo baricentro.
Ai fini balistici, l'effetto pratico è una variazione, negativa o positiva,
dell'angolo di tiro. Questa variazione è strettamente dipendente dal tipo
di arma, dal sistema di costruzione delle canne, dalla loro forma, dal materiale
usato, dal sistema di incassatura, dalla carica impiegata e da fattori contingenti
(ad esempio un diverso stato di umidità dell'aria può indurre movimenti nel legno
dell'incassatura che viene a poggiare diversamente contro la canna ed a modificarne
le vibrazioni).
In linea di massima, l'angolo di rilevamento è negativo in alcune artiglierie, ma
è sempre positivo nelle armi portatili.
Nelle armi di grosso calibro può raggiungere il valore di un grado, mentre nei fucili
è dell'ordine di alcuni minuti di grado. In caso di traiettorie brevi e tese l'angolo
di rilevamento può quindi superare di più volte l'angolo di tiro. Così, ad esempio,
in un fucile semiautomatico cal.7,9 mm. (Vo = 755 ms.) puntato sui 100 m. ,
l'angolo di tiro è di 3' e l'angolo di rilevamento è pari a 12'.
Può così verificarsi in casi particolari il fenomeno apparentemente strano secondo
cui, diminuendo la velocità del proiettile, questo colpisce più in alto e non
più in basso, come ci sarebbe da attendersi. Ciò deriva dal fatto che varia
il tempo di percorrenza della canna e quindi il proiettile più lento la
abbandona nel momento in cui la sua rotazione (impennamento) ha acquistato
una maggiore ampiezza.
Questo fenomeno può comportare notevoli variazioni
nella precisione tra un'arma azzerata al banco e la stessa arma impiegata
dalla spalla oppure con canna appoggiata malamente a supporti che ne modificano
le vibrazioni.
Il cacciatore o il tiratore, comunque, non devono preoccuparsi dell'angolo
di rilevamento poiché di esso si è tenuto conto nell'azzerare l'arma.
Se invece si debbono eseguire calcoli con armi di altro tipo o per lunghe gittate,
trascurare il rilevamento, può comportare un errore significativo.
La misura dell'angolo di rilevamento non è molto semplice in quanto
occorrerebbe, con arma fissata al banco, stabilire su di un bersaglio
posto ad alcuni metri, il punto esatto in cui il prolungamento dell'asse
della canna incontra il bersaglio e poi, sparando un colpo, osservare
quanto questo dista, in altezza, dal punto precedente.
La difficoltà di stabilire il punto in cui l'asse della canna incontra il
bersaglio, può essere aggirata ricorrendo al calcolo.
Il procedimento da seguire è il seguente.
Mirando con la tacca di mira e il mirino si spari contro un bersaglio verticale posto ad esempio a 5 metri; il centro del foro prodotto dal proiettile sia P; si misuri accuratamente la distanza k della sommità del mirino dall'asse della canna e l'analoga distanza h della tacca di mira nonché la distanza l (elle) tra i due punti di mira e sia, ad esempio: h = 27,5 mm, k = 25 mm, l= 600 mm
Il valore dell'angolo e sarà dato da
Da cui e = 0° 14' 19"
Il valore di "i", a sua volta, sarà dato da
i = tang e * 5000 = 20,8 mm
MA = (k - i) = 4,2 mm
La distanza cercata tra i punti A e P è quindi di 4,2 mm e perciò l'angolo di
rilevamento sarà dato da
tang r = 4,2/5000; r = 0° 2' 53"
Si ricorda che per correggere il tiro bisogna operare sul mirino oppure sulla tacca di mira; se il proiettile finisce a destra del centro del bersaglio occorre o spostare il mirino verso destra oppure spostare la tacca di mira verso sinistra (e se necesario combinare i due spostamenti)
La torsione dell'arma
La torsione di un'arma, la sua inclinazione cioè verso un lato o l'altro, così
che la linea di mira non si trovi nello stesso piano verticale dell'asse della
canna, è causa di un errore di tiro.
Per comprendere il fenomeno si esamini la figura in cui è rappresentato il caso
limite dell'arma adagiata su di un fianco, con uno spostamento di 90' rispetto
alla posizione normale (si pensi ad una pistola appoggiata su di un tavolo,
invece che impugnata).
La linea di mira è calcolata in modo da compensare la caduta del proiettile alla
distanza di azzeramento e quindi l'arma, in posizione normale e mirando il
bersaglio B,spara in effetti in direzione di A; se l'arma viene adagiata sul
fianco destro, la canna verrà a trovarsi diretta verso A con uno spostamento
verso destra AB=BA'.
Nel procedere verso il punto A' il proiettile subirà l'influenza della attrazione
terrestre e, in definitiva, colpirà il punto B' in cui AB=A'B'.
Si può quindi concludere che la torsione dell'arma verso destra o verso sinistra
comporta uno spostamento del proiettile dal medesimo lato della torsione nonché
uno spostamento verso il basso e che la torsione comporta una diminuzione della
gittata in funzione diretta dell'angolo di torsione.
Sulla base di considerazioni abbastanza semplici si dimostra che quanto più la
traiettoria è tesa, tanto minore è l'errore cagionato dalla torsione per cui,
posto quale indice della radenza di una traiettoria
R = X/yv
lo spostamento laterale del proiettile, per angoli di torsione non troppo grandi,
sarà dato da
BA' = 2X*sen2y/R
e lo spostamento verticale da
A'B' = 4X ( cosy - 1)/R
in cui y indica l'angolo di torsione.
Esempio:
Sia da calcolarsi l'influenza della torsione di un fucile pari a 15°, in relazione
al proiettile già esaminato 7x64 e sia quindi
Vo = 850 ms; X = 300 m; T = 0,411" ; yv = 0,17 m; R = 1764
Lo spostamento in altezza può quindi ritenersi trascurabile, mentre lo spostamento
laterale è indubbiamente rilevante.
Nella pratica venatoria è normale che l'arma subisca una torsione di alcuni gradi
senza che il cacciatore possa accorgersene, ma fino a 5 gradi l'errore è
trascurabile (nell'esempio, uno spostamento di circa 5 cm.).
Sparando da posizioni anormali può accadere facilmente che la torsione sia
maggiore e quindi tale da influenzare l'esito del tiro. E' appena il caso
di dire che in gare di tiro una torsione anche modesta, può compromettere
seriamente il risultato.
L'accorciamento della traiettoria per effetto della torsione è dato dalla formula
X(cosy -1)
E la diminuzione del tempo di volo dalla formula
T(cosy - 1)
Ad esempio nel caso appena visto si avrebbe
Diminuzione di X = 300 (cos15°-1) = - 10,2 m
Diminuzione di T = 0,41 (cos 15° - 1) = - 0,014"
Vediamo comunque di semplificare ulteriormente le cose, visto che non sono rilevanti i
millimetri.
In linea generale vale la regola che
torsione a sinistra = colpo basso a sinistra
torsione a destra = colpo basso a destra
In via semplificata, posto F quale spazio di caduta del proiettile nel tempo di volo sino
al bersaglio si avrà
BA' = F sen y
A'B' = F cos y
Il calcolo dimostra che nel tiro venatorio fino a 100 metri la torsione fino a 5°
(che è quella che può ancora sfuggire al cacciatore non attneto) è
trascurabile. L'errore per la torsione aumenta con più l'arma è azzerata per
lunghe distanze. Nei calcoli fatti si è sempre considerato che l'arma fosse azzerata
sul bersaglio. Un proiettile lento ssubisce la torsione più di uno veloce.
La seguente tabella contiene alcuni esempi pratici.
Palla |
Angolo |
100 m |
200 m |
300 m |
||||||
BA' |
A'B' |
BA' |
A'B' |
BA' |
A'B' |
|||||
6,5x54 M. Sch. 10,3 gr Vo=670 ms DOA 140 m |
1° |
0,2 |
0 |
1 |
0 |
1,7 |
0 |
|||
5° |
1,1 |
0 |
5 |
0,2 |
13,1 |
0,6 |
||||
10° |
2,2 |
0,2 |
10 |
0,9 |
26 |
2,3 |
||||
7 x 64 10,5 gr Vo=880 ms DOA 175 m |
1° |
0,1 |
0 |
0,6 |
0 |
1,5 |
0 |
|||
5° |
0,6 |
0 |
2,8 |
0,1 |
7,3 |
0,3 |
||||
10° |
1,3 |
0,1 |
5,7 |
0,5 |
14,5 |
1,3 |
||||
7 Rem. Mag 9,4 gr Vo=1005 ms DOA 210 m |
1° |
0,1 |
0 |
0,4 |
0 |
1,0 |
0 |
|||
5° |
0,5 |
0 |
2,1 |
0,1 |
5,2 |
0,2 |
||||
10° |
0,9 |
0,1 |
4,2 |
0,4 |
10,3 |
0,9 |
email - Edoardo Mori |
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