Enciclopedia delle armi - a cura di Edoardo Mori
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Bizzarrie sicule


Mi arriva da Partinico, provincia di Palermo, questo assurdo modulo per la richiesta di una licenza di porto di fucile per tiro a volo. Non so se sia un’invenzione della questura oppure del commissariato di Partitico, ma è un fulgido esempio della stupidità burocratica italiana.

modulo1

modulo2
Nel modulo si richiede l’elencazione dello stato di famiglia, l’elencazione completa dei parenti fino al terzo grado conviventi con la moglie prima del matrimonio, l’elencazione completa dei parenti conviventi della famiglia di origine del richiedente.
Io mi immaginavo che in Sicilia per ogni persona considerata mafiosa vi fosse uno schedario dei suoi parenti, segnalati nella banca dati con un asterisco rosso, in modo che se uno di questi parenti chiedesse una licenza, subito scattasse un particolare livello di attenzione. Non riesco invece davvero a comprendere a che cosa serve avere l’elenco di tutti parenti di una persona onesta! Forse perché è più facile fare lo schedario degli onesti che quello dei disonesti?
In primo luogo se una persona è incensurata non gli si può di certo negare una licenza in materia di armi solo perché un suo parente ha problemi con la giustizia o è pregiudicato. Il principio biblico delle colpe che si scontano fino alla settima generazione mi pare che sia stato da tempo cancellato dalle costituzioni. Al massimo l’autorità di p.s. può farsi degli scrupoli nel caso che una persona convivente con il richiedente abbia dei problemi psichici o con la giustizia perché si può ipotizzare che possa sottrarre le armi legalmente detenute e abusarne. Ciò però può giustificare misure di custodia particolari da imporre al richiedente, ma non può certo essere limitato il suo diritto di difendersi, di andare a caccia, di esercitare uno sport.
Tutti questi sani principi pare siano stati cancellati in quella regioni in cui vi sono problemi di criminalità; talmente cancellati che si finisce di fatto per negare ad un onesto cittadino il diritto di difendersi per il motivo che in quella zona ci sono troppi criminali! Veramente il massimo della logica e della tutela del cittadino! Io stesso ho visto il caso del figlio di un testimonio contro la mafia, giovane studente universitario con la scorta per proteggerlo, a cui è stato rifiutato il porto d’armi per difesa personale perché… la scorta era sufficiente; come se una scorta potesse essere efficiente 24 ore su 24.
In secondo luogo non si capisce che senso abbia avere l’elenco dei parenti del richiedente e di sua moglie. Per quale motivo non preoccuparsi anche dei parenti della sua amante? E perché ignorare i nomi dei suoi amici? E se fosse gay, perché non indagare anche sul convivente e suoi parenti?
È chiaro che si tratta di una di quelle vacue iniziative burocratiche buone solo ad ammucchiar carta e a perder tempo, mentre fuori dell’ufficio di p.s. i mafiosi se la ridono. E mi chiedo se questi controlli genealogici vengono fatti, ad esempio, anche sugli agenti e funzionari di p.s. e che cosa succede se si accerta che un agente va a letto con la pronipote di Totò Reina; lo mandano a Milano o gli danno la scorta?
Purtroppo in Italia si è avuto ciò che negli Stati Uniti è seguito al terrorismo: in nome della lotta alla mafia o al terrorismo si sono introdotti meccanismi che hanno violentemente compresso i diritti dei cittadini onesti; cosa ammissibile se viene fatta con estrema oculatezza ed intelligenza, ma paurosa se gestita da una ottusa burocrazia che prima di tutto pensa alla propria immagine, e non certo ai diritti del cittadino, e che poi è abituata a pensare che i problemi si risolvono con i pacchi di carta.
È lo stesso fenomeno che si è visto in tanti uffici di p.s. in rapporto alle munizioni: chi ha limitato le cartucce per pistola, che ha limitato quelle per fucile, ma sempre senza alcun criterio, senza alcuna logica, ignorando le necessità del cittadino, adottando provvedimenti amministrativi del tutto illegittimi, così, per pura stupidità, tanto per far vedere che loro si preoccupano della sicurezza del cittadino, e per potersi vantare delle proprie capacità presentando le statistiche di fine anno in cui si sono denunziati un po' di onesti cittadini per aver tenuto una cartuccia in più o in meno o per aver portato un temperino in tasca.


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