Enciclopedia delle armi - a cura di Edoardo Mori
    torna indietro
 

Home > Scritti vari >Esplosivi al plastico

back

Esplosivi al plastico

L'efficacia di frantumazione (“effetto brisante”) dell'onda esplosiva, di natura termo-meccanica, decresce con legge logaritmica con l'aumentare della distanza tra esplosivo e superficie da demolire.
Le condizioni di efficacia ideale si conseguono con esplosivo “in aderenza”.
Occorre rilevare che i manufatti a struttura metallica (tubi, cavi, profilati di varia conformazione, rotaie, piastre composite) presentano, curve, angoli e variazioni di spessore. In questi casi, il contatto con gli esplosivi rigidi risulta sempre imperfetto. Ne consegue la necessità di far ricorso ad una quantitativo di esplosivo notevolmente superiore al minimo teoricamente indispensabile per una soddisfacente azione di taglio, con la duplice conseguenza di una dispersione dell'onda d'urto e di effetti di “overdetroyng”. Non si tratta di un limite da poco. Non di rado si rende necessario un taglio “chirurgico” di manufatti metallici. Basti considerare sia le delicate operazioni di polizia, quando occorre aprire un foro in una porta blindata senza ferire chi si trovi dalla parte opposta, sia alcuni speciali lavori metallurgici di crimpatura, sagomatura, saldatura e serraggio e sia infine, in campo tattico, la necessità di ridurre al minimo il carico trasportato dai guastatori nelle operazioni di demolizione e di sabotaggio.
L'industria produce da lungo tempo esplosivi gelatinosi, in grado di aderire alle strutture metalliche sagomate. Tuttavia, queste sostanze esplodenti, pur di buona potenza, soffrono di notevoli limitazioni: sono sensibili alle basse temperature, sono in genere tossici e quindi non possono essere manipolati, spesso non tollerano il contatto diretto con i metalli acciaiosi.
Prevalentemente per ragioni di carattere militare, fin dagli inizi del secolo XIX si sono condotti studi che hanno portato alla realizzazione degli esplosivi cosiddetti “plastici”.
Sono esplosivi detonanti composti da una componente attiva principale (esplosivo propriamente detto) ad una base che può essere un prodotto esplodente, oppure un inerte.
Le sostanze attive sono in genere due:
•  Trimetilentrinitroamina , nota anche come T4, RDX Esogene, Ciclonite;
•  Tetranitropentaeritrite , nota anche come Pentrite, Nitropenta, PETN;
La base attiva è in genere costituita da binitrotoluolo.
La base inerte plastificante è in genere un olio minerale.
Il più delle volte si presentano come una massa omogenea e molle, simile allo stucco da vetraio, ma non mancano casi di esplosivi lamellari di modesto spessore, ma assai resistenti alla trazione.
Tutti gli esplosivi plastici sono a bilancio di ossigeno negativo e quindi devono essere impiegati all'aperto.
La principale caratteristica degli esplosivi plastici è la loro attitudine a lasciarsi tagliare e modellare in modo da comporre cariche di forma, peso e dimensioni adatte agli effetti che si intendono conseguire, con quantità minimali.
Essi infatti non sono tossici, resistono alle basse ed elevate temperature, resistono agli urti, non sono igroscopici ed aderiscono bene alle superfici di applicazione.
Infine, presentano caratteristiche esplosive superiori a quelle del classico TNT. Ottengono infatti gli stessi effetti con quantità in genere inferiori dal 40% al 60%
Possono essere impiegati come detonatori secondari per l'innesco di grosse cariche di esplosivo tipo TNT ed affini, oppure per il caricamento di granate a mano.
Nel taglio di strutture metalliche con esplosivo plastico, le tradizionali formule di calcolo della carica esplosiva possono essere semplificate.
Una lastra metallica di spessore “a” fino a cm 7,5 può essere tagliata applicandovi, senza intasamento, un nastro di esplosivo plastico di altezza pari a metà dello spessore “a”( ma mai inferiore a cm 1,5) e larghezza pari a 3 volte lo spessore “a”.
Una barra d'acciaio a sezione circolare fino a cm 20 di diametro può essere spezzata applicandovi un triangolo isoscele di esplosivo plastico di spessore di circa cm 2,5, base pari a metà della circonferenza ( posta a cavallo della barra), altezza pari all'intera circonferenza (lungo la direttrice della barra cilindrica), .innesco al vertice.
Per acciai ad alto tenore di carbonio, si dimostra efficace una carica a losanga con doppio innesco.

I primi esplosivi plastici vennero già studiati da Nobel nel 1887.
Uno dei primi esplosivi plastici era il Nobel 808, avente l'aspetto della plastilina e un marcato odore di mandorle. Era stato prodotto in Inghilterra prima della II G.M. e venne usato per operazioni di sabotaggio dallo Special Operations Executive.
Durante la II G.M. vennero sviluppati esplosivi a base di T4 comprendenti le composizioni C e C2 e talvolta C3. Assieme al T4 vennero incorporati dei plastificanti per diminuirne la sensibilità e rendere il composto plastico.
Il C3 era molto efficace ma diveniva friabile nell'acqua fredda.
Negli anni sessanta venne sostituito dal C4 usando il 90% di T4 ma con il 5,5% di polyisobutylene come legante (oppure dioctyl adipate, DOA) e il 2% di di(2-ethylhexyl)sebacate come plastificante. Contiene come marcatore DMDNB (2, 3-dimethyl-2, 3-dinitrobutane). Ha l'aspetto della pasta di mandorle.
Vi sono anche quelli detti C1, C2, C3 con colore dal giallo al marron.
Una considerazione particolare merita la famiglia dei Semtex, banzati agli onori delle cronache per fatti di natura terroristica.
Il Semtex venne sviluppato negli anni 60 da Stanislav Brebera mescolando RDX e Pentrite con aggiunta poi di leganti e stabilizzanti (gomma allo stirene-butadiene, olio di paraffina). Non ha odore particolare o al massimo un leggero odore di gomma; è color arancio chiaro. Prende il suo nome da Semtin, villaggio della Boemia dove venne inventato, È un esplosivo di uso generale prodotto nella rep. Ceca dapprima dalla Semtin Glassworks, poi chiamata VCHZ Synthesia, ed ora Explosia. Viene usato in demolizioni e in certi usi militari. Venne conosciuto nel 1966 perché usato dai comunisti nel Vietnam. La sua fama è dovuta al suo uso parte di terroristi perché in passato era difficile da scoprire ed efficace a piccole dosi (nel caso dell'aereo della Pan Am. 312 grammi).
La produzione era controllata dal governo cecoslovacco che lo esportava verso paesi amici; 900 tonnellate a Gheddafi nel 1989, 1000 ton a Siria, Iraq, Iran, ecc. Dopo Lockerbie, a partire dal 1991 il produttore ha aggiunto allo Semptex componenti metallici e un odore per renderlo più facilmente individuabile.
Attualmente il produttore ricicla Semtex di provenienza militare.
Il nome Semtex è divenuto il termine usuale per indicare esplosivo al plastico, ma non è detto che si tratti sempre di Semtex.
I nomi commerciali sono SEMTEX lA, SEMTEX 2PN, SEMTEX 10 con plastificante non esplosivo. SEMTEX lAP e SEMTEX 2P conformati per essere usati come cariche primarie a forma esagonale con foro per la miccia a cui contatto vi sono granuli di pentrite. Lo OBRYSIT è una gelatina esplosivi mescolata con palline di polistirolo per diminuirne la densità. È usata in galleria per lavori di pre-fessurazione al fine di diminuire la frammentazione delle rocce di materiale pregiato.
Gli esplosivi plastici vanno distinti dai plastic-bonded explosive (PBX) in cui particelle di esplosivo vengono inserite in una struttura di un polimero sintetico (matrice).
Essi presentano vari vantaggi a seconda del polimero usato; se la matrice e di un elastomero (gomma sintetica) esso assorbe gli urti e il PBX non è sensibile ad urti accidentali; se la matrice è rigida l'esplosivo prende la forma che gli viene data inizialmente; a temperatura ambiente può essere unito ad un polimero che lo rende fluido come un liquido ed essere quindi versato in cavità.
Altri prodotti noti sono la Plastrite che è il plastico francese formato da un potente esplosivo (87%) mescolato a un legante a base di gomma ed olio minerale. Il suo colore va dal bianco al giallo, è untuoso al tatto e odora di gomma.
Il Formex F4 si presenta a piastrelle ed è formato di pentrite e cautchou; odora di gomma e sembra gomma.
Ecco una tabella con i dati dei prodotti commerciali attualmente in vendita nella Rep. Ceca.
Nominativo
Semtex 1 Semtex 2 Semtex 10 Obrysit
Diam. Cartucce (mm)
3 7 3 20
Densità (g/cm3)
1,4 2,05 1,4 0,67
Calore d'esplosione (kj/kg)
4.980 1.340 5.030 5.430
Volume dei gas ( l/kg)
960 320 790 510
Velocità di detonazione ( m/s)
7.200 5.500 7.200 2.050
Trauzl (ml)
330 70 350 300
Distanza di colpo (cm)
3 1 3 4
Potere brisante (Hess)
20 17 20 12

Ed ecco una sintetica tabella con le principali caratteristiche degli altri esplosivi plastici, tutti a spiccata vocazione militare.

Esplosivo PLA-PNP Plasticher Sprengstoffe DM 12 PE 4 Bofors M 46 C4
Nazione Francia Germania Germania Gran Bretagna
Italia
Svezia USA
Involucro
Peso (g)
Dim. (cm)
prismatico
500
11x6,5x4
prismatico
500
9x6x5
prismatico
500
9,5x6,5x5.5
cilindrico
227
3,5x17
prismatico
25.000
40x30x30
cilindrico
125
2,7x16
Prismatici
Blocchi M5A1
da 21/2 pound
Colore grigio giallo giallo bianco giallo bianco
Densità (g/cm3) 1,57 1,57 1,65 1.68 1,55 1,60
Esplosivo Principale PETN PETN PETN T4 PETN T4
V.detonaz. (m/s) 7.300 7.560 7.400 8.300 7.600 7.800
Trauz (cm3)/10 gr. 412 422 420 380 410 380

In Austria la Dynamit Nobel produce la Knauerit 2, un esplosivo gelatinato di uso civile destinato elettivamente alla rottura di blocchi di pietra isolati ( Knauer). Per le sue caratteristiche generali trova numerose analogie con i plastici militari.
Viene commercializzato in cartucce cilindriche da mm 30 / 130 (g 148) e 80/700 ( g 5.000).
L'impasto ha colore rosso vivo.
Le sue caratteristiche:
•  massa 1,8 g/cm 3
•  velocità di detonazione: 6.800 m/s
•  calore di esplosione: 6.535 kj/kg
•  temperatura di esplosione : 3.930 °C
•  volume dei gas: 753 l/kg (1.355 l/dm 3 )

Per maggiori informazioni si veda l'enciclopedia Wikipedia


torna su
email top
  http://www.earmi.it - Enciclopedia delle armi © 1997 - 2003 www.earmi.it