Enciclopedia delle armi - a cura di Edoardo Mori
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Che succede ai Carabinieri?

Ho sempre parlato bene dei Carabinieri e da sempre ho espresso la massima stima per l'Arma, ma negli ultimi tempi comincio ad avere dei dubbi. Quasi sembra che la zanzara Zika abbia colpito prima nelle caserme italiane che nel Brasile!
Sembra che la preparazione di chi opera venga paurosamente sostituita dall'unica smania di dimostrare che i graduati fanno arresti, che fanno sequestri, con operazioni che una volta ben avrebbero figurato nelle note barzellette,che sono capaci e attivi.
Ho visto un caso di Tizio che stava per essere portato in carcere perché deteneva due bossoli sparati e arrugginiti per cartucce del 91 e l'arresto per detenzione di munizioni da guerra è stato evitato solo per l'intervento del pubblico ministero.
Ho visto un caso di un tizio denunziato per la detenzione di un fucile a spillo del 1870, quasi certamente inefficiente, classificato come fucile a lunga gittata perché … aveva la canna molto lunga!
In un mese ho avuto notizia di ben quattro casi di un cittadino che di notte, avendo sentito o visto persone che si aggiravano nel suo giardino, ha sparato un colpo in aria, e si è trovato denunziato per tutti i reati che sono venuti in mente, anche a sproposito, al maresciallo; si è visto portar via le armi e si è trovato con le licenze di porto d'armi ritirate da questore.
Non sono atti che possono trovare la minima giustificazione giuridica e che possono trovare altra spiegazione se non quella di una totale mancanza di buon senso, strettamente collegata ad una totale mancanza di intelligenza, della persona che ha operato
Anche uno sparo oggettivamente illecito, ad esempio perché fatto il luogo abitato e sparando in una direzione in cui il colpo potrebbe essere pericoloso, diviene comunque legittimo se è fatto allo scopo di esercitare il diritto di legittima difesa, cioè per prevenire un danno a sé o dai propri beni. È un atto sicuramente adeguato alla situazione, che non provoca la lesione di nessun diritto, che non prova pericolo, che non provoca un danno sproporzionato e che quindi per legge non può essere sottoposto alla minima critica. E per la legge penale è sicuramente legittimo anche il cittadino ha preso un abbaglio e il pericolo era solo un frutto della sua paura (cosiddetta legittima difesa putativa).
Non sussiste il famoso procurato allarme perché questo è un reato che si inventano i marescialli senza guardare il codice; il procurato allarme lo commette il cretino che telefona al maresciallo dicendo che sentito un colpo di pistola (la maggior parte della gente non sa distinguere un colpo di pistola da un qualsiasi botto, magari provocato dallo scappamento di una moto). Per legge infatti il procurato allarme si ha quando si comunica, cioè si telefona o si scrive, all'autorità informandola di pericoli inesistenti e così mettendola in allarme con dispendio di mezzi e di persone.
Non sussiste il reato di disturbo dell'occupazione delle persone perché l'unico ad essere disturbato è il maresciallo che stava guardando la partita alla televisione. Il reato di disturbo richiede un'attività ripetuta ed ingiustificata, non certo un singolo rumore isolato, altrimenti si dovrebbe vietare la circolazione di tutte le macchine e motociclette dal tramonto al sorgere del sole. Si dovrebbero anche condannare tutti coloro a cui di notte parte l'allarme della casa o dell'auto.
Non sussiste il reato di spari pericolosi, in primo luogo perché esso si configura solo il luogo abitato (stendiamo un velo pietoso sulle frasi di certi rapporti in cui si trova scritto che il luogo era abitato perché ci stava lo sparatore!), in secondo luogo perché uno sparo a salve non è pericoloso e quello a palla non è pericoloso se si spara verso terra o verso il cielo (se lo spari verticale il proiettile di pistola ricade innocuo, se si spara con grande angolo di tiro il proiettile va a ricaderein genere fuori dell'abitato). Basti dire che non vi è un solo caso di indicenti provocati da simili atti.
E comunque, si ripete, sono tutte attività ampiamente legittimate dal fatto che il cittadino agisce non per divertimento, ma per evitare un pericolo.
Ma allora da che cosa deriva questa frenesia di denunciare il cittadino e di portargli via le armi? È possibile che tra fra i carabinieri, gente appartenente alle forze armate, si sia diffusa la mentalità che i cittadini non hanno diritto di difendersi e che non hanno neppure il diritto di far paura ai ladri e delinquenti?
È davvero queste persone pensano che sia pericoloso per la società chi difende la proprietà propria e altrui?
Il legislatore ha introdotto il ritiro delle armi in via di urgenza in quei casi in cui il cittadino sta commettendo reati gravi che dimostrano come sia un delinquente o che sia andato fuori di testa. Non ha certo voluto stabilire che ogni volta che uno spara gli devono essere sottratte le armi. Così facendo di solito si tolgono ler armi proprio a chi concretamente ha bisogno di averle.
Io non lo so se questi soggetti abbiano ricevuto dai superiori l'ordine di fare un verbale di denunzia ogni volta che devo uscire dall'ufficio, ma ritengo veramente urgente che al Comando generale si pongano il problema di come limitare questi continui abusi del diritto che finiscono per rendere odiosa un'Arma che ama essere amata!

3 marzo 2016


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