La bronzatura dei metalli e delle armi - Consigli e ricette |
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Esistono in commercio prodotti che consentono di ottenere una soddisfacente bronzatura (detto volgarmente brunitura) dell'acciaio delle armi. *** Riporto qui sotto una raccolta di ricette per
la coloritura di acciaio e ferro, vecchie di almeno un secolo. Non tutte
sono valide e nessuna può essere impiegata senza preventive prove
ed esperimenti. L'uso di sostanze chimiche, e specialmente di acidi, non
è privo di rischi se non si ha la necessaria pratica. La bronzatura non va confusa con la brunitura. A metà Ottocento un sistema di brunitura per ferro e acciaio usato in Prussia era il seguente: si scioglievano in acqua, 4 parti di cloruro d'antimonio (burro d'antimonio) a basso contenuto di acido cloridrico e una parte di acido gallico; si appllica poi a tampone sull'acciaio ben deterso questo liquido, lasciando seccare bene e si ripete l'operazione fino ad ottenere uno strato uniforme di ossidazione; aumentando gli strati la colorazione diviene più scura; a quel punto si lava bene per togliere ogni traccia di acido (usare eventualmente acqua con un po' di bicarbonato di sodio) e alla fine si dà a tampone dell'olio di lino cotto. ATTENZIONE: il tricloruro di antimonio è un prodotto irritante e velenoso! |
Canne da fucile * Si mescolano: * Bagno di 50 a 100 gr. di nitrato d'ammonio e 0,5
a 5 di cloruro o solfato di manganese. Si sospendono gli oggetti nel bagno
come anodi, e come catodi si usano fili di platino. * Si applica a pennello questa soluzione * Si bagnano le canne dopo averle ben deterse, con
aceto assai forte, si asciugano, indi si strofinano con un cencio umettato
con ac. cloridrico e si lasciano esposte all'aria per circa un quarto
d'ora. Si scaldano a bagno di sabbia, a calore moderato, e si strofinano
con panno ben secco.
Conservazione di armi * Unguento mercuriale, mediante tampone di lana. Metallocromia chimica dell'acciaio. * L'acciaio assume colorazione azzurra, simile a
quella che si produce ricuocendolo, quando lo si immerga in un liquido
bollente formato mescolando le due soluz. seguenti, previamente preparate
a parte: b) Acetato di piombo gr. 35 - Acqua 1000. Azzurro-violaceo * Per conservare le colorazioni ottenute si fa uso di una soluz. di alcool, etere o ess. di trementina, con 2 a 3 gocce d'olio di lino. Si possono variare all'infinito gli effetti colorando le vernici coi colori solubili nei solventi eterei. * Si fa una soluz. mista di due soluz. al 5 %, l'una di prussiato rosso e l'altra di percloruro di ferro, e vi si immerge il pezzo dopo averlo ben deterso. Si asciuga e si strofina con legno assai tenero. Si riveste con sottile strato di vernice incolora. * Dopo accurata detersione chimica, si immerge il
pezzo a freddo per 15U in una soluz. contenente 10 di solfato di rame,
2 % d' ac. cloridrico e 15% di cloruro di zinco. Occorre fare prima la
soluz. del solfato di rame, filtrarla e aggiungervi ordinatamente l'acido
e poi la soluz. di cloruro di zinco. * Immersione nella lega fusa * Si bagnano i pezzi con ac. nitrico diluito al 10 %. Si lavano in acqua tiepida, e quando sono asciutti si ungono con olio di lino. * Immersione in una soluz. di Ferro e acciaio - Bronzatura * S'immerge il pezzo nello solfo fuso misto a nerofumo. La superficie, fatta sgocciolare e seccare, resiste agli acidi e può acquistare bel pulimento; ha l'aspetto del bronzo ossidato, forse dovuto alla formazione del solfuro di ferro, una specie di pirite marziale, della quale sono noti i bei riflessi metallici e la resistenza agli agenti chimici. * Si disossidano e disgrassano i pezzi (p. es. con poltiglia
di bianco di Spagna e soda); poi s'immergono in un bagno di ac. solforico
diluito e si sfregano di nuovo con pomice finissima, ecc. Si espongono
allora per 2 a 5 minuti ai vapori di una miscela di ac. cloridrico ed
ac. nitrico in parti uguali, poi si scaldano a 300-350° sino a che si
sviluppi il color bronzato. |
* Per bronzare un revolver, si pulisca prima bene a lucido. Si prenda
poi una cassetta di lamierino di ferro, si riempia di carbone di legna
e si metta sopra il fuoco fino a tanto che il carbone sia ben acceso.
Si rimescoli il carbone e vi si introduca nel mezzo il revolver acciò
abbia tanto calore sotto quanto sopra Si abbia pronta della calce polverizzata,
un pezzo di stoppa o cotore ed una tanaglia mantenuta nel fuoco. Si tolga
colla tanaglia il revolver ogni 10 minuti dalla cassetta e con sollecitudine
si strofini colla stoppa e colla polvere di calce, rimettendolo poi di
nuovo nella cassetta Si eviti che la temp. s'innalzi eccessivamente. Il
revolver in breve tempo acquisterà una bella tinta porporina e
poi una tinta azzurro-chiaro assai bella. * Si strofina l'acciaio con una piccola quantità di soluz. concentrata di soda; si lava all'acqua calda; si stropiccia con soluz. di cloruro di ferro al 7 %. Dopo essiccato si stropiccia ancora con soluz. di ac. pirogallico al 5 %. Si fa essiccare e si lucida con spazzola. Azzurro * Immersione in una soluz. di: * Gli oggetti minuti in acciaio si fanno scaldare fra la cenere di carbone di legna, alla temp. di 300°. Si esaminano di tanto in tanto e si estraggono rapidamente appena, esponendoli all'aria, si veda che abbiano assunto la colorazione desiderata. * Per dare il colore azzurro bruno d'acciaio alla testa delle viti, si ungono, dopo averle ben pulite, con pochissimo olio, e quindi si scaldano alla fiamma ossidante d'un becco Bunsen. Colorazione imitante l'argento Anidride arseniosa in pol. 10 - Ferro-ematite in polv. 6 - Alcool a 90° litri 1 * Nero - Si fanno bollire insieme 10 p. di olio di trementina e 1 di solfo. Si copre il metallo con un leggero strato di tale liquido, indi lo si espone alla fiamma di una lampada a spirito. * In una certa quantità di ess. di trementina si versa goccia
a goccia dell'ac. solforico, rimescolando continuamente fino a che non
si formi più precipitato. Si getta allora il tutto nell'acqua,
si agita, si decanta e si rinnova la lavatura del precipitato, fino a
che la carta azzurra di tornasole immersa nell'acqua non si arrossi più.
I1 precipitato sarà così spogliato di tutto l'acido e, dopo
averlo fatto sgocciolare su di una tela, sarà pronto per l'uso. * Alla seguente soluz.: Cloruro di rame 10 - Ac. cloridrico 60 - Alcool 50 - Acqua 500 Questo procedimento è adatto per armi di lusso, foderi di sciabole, ecc. Nell'oreficeria serve per scatole di orologi, medaglioni, braccialetti, ecc. * Piccoli oggetti - Immersione in un bagno di cloruro ferrico reso acido con aggiunta di ac. cloridrico. Lavatura in acqua bollente. Spalmatura con olio. * Nero-mat - S'immerge il pezzo, ben deterso, in questa soluzione: * Colorazioni diverse - Col selenito di rame. Il ferro precipita
il rame ed il selenio dai loro sali. Immerso in una soluzione di selenito
di rame acidulata con alcune gocce d'acido nitrico, precipita questi due
metalli sotto forma d'uno strato fangoso nero, poco aderente. Ma se si
lava l'oggetto con acqua, poi con alcool e lo si fa seccare rapidamente
sopra un becco a gas, il deposito diviene aderente. Sfregato con un cencio,
tale deposito diviene nero-azzurro o nero lucente secondo la composizione
del bagno. * Per il nero-brillante: * Per il nero-azzurro: * Grigio - Si applica, a pennello, sui pezzi scaldati una soluz.
di: * Color cioccolato - Mettere il pezzo sotto una campana di cartone o plastica, o dentro ad una scatola, assieme a due scodellini contenenti uno acido cloridrico non troppo diluito e l'altro ammoniaca. Si formano dei fumi di cloruro di ammonio che in alcune ore ossidano con una ruggine sottilissima ed uniforme il pezzo. Ingrassare bene il pezzo. Si ottiene una superficie che imita bene l'ossidazione naturale del ferro antico. * Damascatura - Per damascare ad es. una lama, bisogna, quando è fucinata, lasciarla raffreddare lentamente in modo che il carbone vi si ripartisca inegualmente. Poi, prima di temperarla, immergerla in un acido capace di sciogliere il ferro alla superficie (ac. nitrico); il carbonio messo allo scoperto forma delle vene più o meno grigie secondo che è più o meno abbondante. * A pelle di trota - Questo genere di damascatura che imita le macchiettature
della pelle delle trote, è assai usata per canne da fucile. |
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