Enciclopedia delle armi - a cura di Edoardo Mori
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Il Catalogo vieta le airsoft !

Al Ministero vi è qualcuno, e si spera che non sia il Ministro o il Capo della Polizia,
che ha deciso di proibire qualsiasi cosa abbia la forma di arma. Il che conferma la mia tesi che per un funzionario di PS, uomo o donna che sia, l’arma da fuoco è una immagine fallica ben più terrorizzante di qualsiasi “irsuto mebro”.
Il caso è questo: un tizio si vede bloccare alla dogana delle armi airsoft (o softair), di potenza inferiore ad un Joule, perché manca la prova che siano armi libere.
Manda allora un quesito al Ministero  del seguente tenore “è vero che le armi giocattolo ad aria compressa con potenza inferiore ad un joule sono liberamente importabili e detenibili e che non devono essere catalogate o mandate al banco di prova?”.
La strabiliante risposta che riceve è la seguente:
No. Non esistono armi giocattolo. La Direttiva comunitaria che disciplina la "sicurezza dei giocattoli" stabilisce che non sono giocattoli tutti gli strumenti che riproducono un'arma da fuoco o che sparano proiettili. Inoltre, le armi softair ricadono nella definizione di armi a modesta capacità offensiva data dall'art. 1 del D.M. 362/2001. Ne consegue che esse soggiacciono a quanto previsto dal citato D.M. e dalla L. 110/75.”
Per chi non lo ha capito a volo (d’uccello) per l'Ufficio del Catalogo (o per chi gli dà ordini) in Italia vi sono migliaia di persone che hanno comperato giocattoli softair nei negozi di giocattoli, che ci giocano nei boschi, che li importano e li vendono e che sono dei pazzi delinquenti  da denunziare in blocco! Per lui le softair sono armi liberalizzate a tutti gli effetti e non giocattoli.

Il fatto è che non si possono sparare risposte a vanvera  se non si conoscono le leggi e se non si fa un minimo di sforzo per fare “mente locale” sul problema.
Scrivere che le direttive comunitarie non considerano giocattoli  gli strumenti ad aria compressa e le riproduzioni fedeli di armi, vuol dire non aver letto tutta la direttiva e i successivi decreti e non aver capito che è una normativa destinata a proteggere i bambini e che non ha nulla a che vedere con i giocattoli per adulti,  espressamente previsti dall’art. 5 della Legge 110/1975.
L'art. 5 della legge 110/1975 elenca le armi giocattolo le quali sono le armi destinate al gioco degli adulti. E' una categoria molto ampia che comprende anche le armi a salve.
Il D.Lgs. Governo n° 313 del 27/09/1991 ha poi regolato a livello europeo la categoria dei giocattoli per bambini al fine di garantirne la sicurezza e sono seguiti vari decreti ministeriali di attuazione:
D.M. 14 gennaio 1992 "Riferimenti delle norme nazionali che recepiscono le norme armonizzate comunitarie sulla sicurezza dei giocattoli."
D.M. 8 novembre 1993 "Integrazione all'elenco delle norme nazionali dell'UNI - Ente nazionale italiano di unificazione, che recepiscono le norme armonizzate comunitarie in materia di sicurezza dei giocattoli."
D.M. 28 marzo 1997 "Aggiornamento delle norme armonizzate comunitarie ai sensi della direttiva 88/378/CE sulla sicurezza dei giocattoli."
D.M. 27 marzo 2000 "Aggiornamento dell'elenco delle norme armonizzate comunitarie di cui alla direttiva 88/378/CE, relativa alla sicurezza dei giocattoli."

Queste disposizioni escludono espressamente dal novero dei giocattoli per bambini quelli ad aria compressa e quelli che riproducono fedelmente armi vere.
Ora nell'ambito degli oggetti a forma di arma che sparano dei proiettili mediante aria o gas compressi  la legge considera armi solo quelli per cui la Commissione Consultiva non abbia escluso la idoneità ad offendere (art. 2 L. 110/1975). E la Commissione, da circa 20 anni ha stabilito che non rientrano fra le armi le softair che abbiano potenza inferiore ad un Joule.
Quindi: non sono giocattoli per bambini, ma giocattoli per adulti, le armi ad aria compressa di potenza non superiore a 1 J.
Dal 2000 il legislatore ha poi creato categoria delle armi ad aria compressa con potenza non superiore a 7,5 Joule, assoggettate ad un regime di controlli analogo a quelli previsti per le armi  normali; trattasi di armi del tutto corrispondenti alle armi vere e proprie, che sparano gli stessi pallini, ma con potenza appositamente limitata..
Quindi: le softair, se con potenza non superiore ad un Joule, non sono soggette alla marchiatura CE perché non destinate ai bambini. Non sono assoggettate ad alcun controllo e non è previsto da nessuna disposizione che vi sia un Ente addetto a controllarne e certificarne le caratteristiche.
Il fatto che la potenza non superi il limite stabilito dal Ministero viene autocertificato dall’importatore, se richiesto.

Seguendo il ragionamento dell'Ufficio del Catalogo, diventano immediatamente vietate anche tutte le armi a salve perché … non sono giocattoli per bambini!! E con quattro righe poco ponderate si rovina un commerciante.


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