Finalmente si è scoperto perché l'Agenzia doganale crei  tante difficoltà a tutti coloro che intendono introdurre in Italia dall'estero  delle armi improprie, quali coltelli, katane, attrezzi sportivi, eccetera. È  del tutto normale che questi oggetti vengano bloccati dogana che l'importatore  riceva lettere in cui lo si invita a presentare licenza di importazione della  questura, con minaccia di restituire altrimenti gli oggetti a chi ha spediti e  che si inizi così un assurdo contenzioso fra cittadino, dogana e questura con  totale inutile perdita di tempo da parte di tutti. La questura ovviamente  risponde che lei non c'entra nulla e che non può rilasciare nessuna licenza, che  ovviamente neppure può rilasciare una non licenza in cui si dice che la merce  di importazione, la dogana insiste a presiedere il pezzo di carta e il  cittadino molte volte si scoraggia talmente che denuncia alla merce.
  Ed è fortunato se non viene denunziato per importazione  illegale di armi. Pare che nessuno abbia capito che l'importazione di armi  proprie non da fuoco è una semplice contravvenzione rispetto alla quale non si  può configurare il tentativo. Quindi finché le armi non escono dalla dogana e non  vengono consegnate al cittadino non può esistere un tentativo di importazione  illegale.
  Tutto nasce dalla  cosiddetta 
Carta doganale del viaggiatore, reperibile in Internet al  seguente link
  
https://www.adm.gov.it/portale/documents/20182/909438/Carta-viaggiatore-4sett2019_ITA_per_sito.pdf/6719e585-976b-4873-81bf-77368d194cd6
    in cui, alla pagina 18, si legge che:
    
In base alle norme di  pubblica sicurezza è impedito l'ingresso sul territorio nazionale di qualsiasi  tipo di arma da sparo, da taglio o arma impropria, salvo che queste non siano  accompagnate da un regolare permesso rilasciato dagli Organi competenti della  zona di residenza del viaggiatore. Nel caso in cui l'arma sia sprovvista di  tale permesso, è possibile depositarla in dogana, in attesa del rilascio  dell'autorizzazione da parte della Questura.
    Com'è facile capire si tratta dello sproloquio di un funzionario  dell'agenzia doganale il quale, invece di guardarsi le leggi, è andato molto ad  orecchio e si è inventato che anche le armi improprie sono sono soggetto a  controllo di PS ed hanno bisogno di una licenza di importazione per entrare in  Italia. Chiaro che non aveva la minima idea di che cosa fossero le armi  improprie perché non arrivo a credere che un funzionario delle dogane pensi che  ci voglia la licenza di importazione anche per far entrare in Italia martelli,  forbici, chiodi, archi, giavellotti ed altre cose simili.
    Non continuo perché non vorrei offendere e turbare  l'intelligenza di chi mi legge, ma ciò che continua a sorprendermi è che dei  laureati in legge, siano essi giudici o funzionari, 
    non solo non sappiano consultare una  legge italiana, ma non siano nemmeno capaci di cercare una informazione in  Internet!
    Sarebbe veramente il caso che l'Agenzia  delle dogane provvedesse a correggere urgentemente la carta del viaggiatore e a  far presente a tutti i funzionari che si occupano di importazione che essa  contiene un errore e che la licenza di importazione in materia di armi occorre  solamente per le armi PROPRIE, siano esse da fuoco oppure da taglio  contundenti.
    Se vogliono approfondire l'argomento  possono leggersi queste due pagine del mio sito:
    
http://www.earmi.it/diritto/faq/strumenti.html
    http://www.earmi.it/diritto/giurisprudenza/kukri.html  .
  
9-12-2020